Fra il 15 e il 16 settembre una perturbazione atlantica ha interessato il Centro Italia, causando la formazione di un temporale autorigenerante che ha determinato piogge di intensità eccezionali in aree localizzate dell’entroterra marchigiano. Tali precipitazioni hanno interessato in particolare il bacino del fiume Misa, causando una piena improvvisa ed esondazioni disastrose. Il lavoro, condotto in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, è focalizzato sulle risposte geomorfologiche del fiume a seguito di un evento alluvionale di tale portata, ed in particolare su dei depositi grossolani anomali, rinvenuti durante i rilievi di campo post-evento, collocati sui terrazzi fluviali ed aventi quote di alcuni metri maggiori rispetto all’alveo. l'obiettivo in prima battuta è stato quello di caratterizzare questo tipo di depositi, attraverso misure ed analisi granulometriche e morfologiche, servendosi di dati raccolti in campo e dati ottenuti tramite software geografico QGIS. In seconda battuta si sono cercati di determinare i processi di trasporto solido che si sono attivati, e in particolare si è cercato di determinare se queste ghiaie, che tipicamente si muovono per trasporto al fondo, possano essere state trasportate in sospensione nella colonna d’acqua durante l'evento.
L’evento alluvionale del settembre 2022 nel Fiume Misa: processi di trasporto e deposizione anomala di ghiaie su superfici terrazzate
ZARABARA, FILIPPO
2022/2023
Abstract
Fra il 15 e il 16 settembre una perturbazione atlantica ha interessato il Centro Italia, causando la formazione di un temporale autorigenerante che ha determinato piogge di intensità eccezionali in aree localizzate dell’entroterra marchigiano. Tali precipitazioni hanno interessato in particolare il bacino del fiume Misa, causando una piena improvvisa ed esondazioni disastrose. Il lavoro, condotto in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, è focalizzato sulle risposte geomorfologiche del fiume a seguito di un evento alluvionale di tale portata, ed in particolare su dei depositi grossolani anomali, rinvenuti durante i rilievi di campo post-evento, collocati sui terrazzi fluviali ed aventi quote di alcuni metri maggiori rispetto all’alveo. l'obiettivo in prima battuta è stato quello di caratterizzare questo tipo di depositi, attraverso misure ed analisi granulometriche e morfologiche, servendosi di dati raccolti in campo e dati ottenuti tramite software geografico QGIS. In seconda battuta si sono cercati di determinare i processi di trasporto solido che si sono attivati, e in particolare si è cercato di determinare se queste ghiaie, che tipicamente si muovono per trasporto al fondo, possano essere state trasportate in sospensione nella colonna d’acqua durante l'evento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/60374