La tesi affronta il disagio "contemporaneo" partendo da quella che potrebbe esserne la genesi nel tentativo di delinearne lo sviluppo. Per questo, si concentra sulla modernità ed in particolare sulla nascita del concetto di individuo inaugurata da Hobbes, dove, a differenza del mondo pre-moderno, l'essere vivente arriva a concepirsi nella sua dimensione più "nuda" e naturale come un Io scevro da relazioni, e non più come un essere con l'altro. L'individuo così concepito comincia a vivere il mondo sociale come una rinuncia alla sua felicità individuale, barattata in cambio di un po' di sicurezza, per tutelarsi dalle relazioni con Quanto e Chi lo circonda. Da questo scambio tormentato con l'Alterità scaturisce un disagio al tempo stesso individuale e sociale: la società diventa una sorta di male necessario per una convivenza "civile", ma viene inevitabilmente vissuta come coercitiva ed in contrasto con le proprie aspirazioni personali. In questa cornice, tuttavia, sembra esserci la speranza di un dialogo funzionale tra un Io pronto ad accogliere un'Alterità versatile, in vista di un arricchimento reciproco.
L'arte di essere umani. Un itinerario attraverso Aristotele, Hobbes e Freud
BRUGIOLO, CHIARA
2022/2023
Abstract
La tesi affronta il disagio "contemporaneo" partendo da quella che potrebbe esserne la genesi nel tentativo di delinearne lo sviluppo. Per questo, si concentra sulla modernità ed in particolare sulla nascita del concetto di individuo inaugurata da Hobbes, dove, a differenza del mondo pre-moderno, l'essere vivente arriva a concepirsi nella sua dimensione più "nuda" e naturale come un Io scevro da relazioni, e non più come un essere con l'altro. L'individuo così concepito comincia a vivere il mondo sociale come una rinuncia alla sua felicità individuale, barattata in cambio di un po' di sicurezza, per tutelarsi dalle relazioni con Quanto e Chi lo circonda. Da questo scambio tormentato con l'Alterità scaturisce un disagio al tempo stesso individuale e sociale: la società diventa una sorta di male necessario per una convivenza "civile", ma viene inevitabilmente vissuta come coercitiva ed in contrasto con le proprie aspirazioni personali. In questa cornice, tuttavia, sembra esserci la speranza di un dialogo funzionale tra un Io pronto ad accogliere un'Alterità versatile, in vista di un arricchimento reciproco.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/60665