L’elaborato si pone l’obiettivo di analizzare la centralità che la questione educativa assume nel pensiero filosofico del giovane Nietzsche. Il problema pedagogico viene affrontato dal filosofo all’interno di una più ampia critica nei confronti della moderna cultura tedesca, caratterizzata da quella tendenza alla disgregazione, che egli stesso definisce Décadence. Dopo la presentazione degli eventi principali che hanno contribuito all’evoluzione del pensiero nietzschiano, vengono analizzate le seguenti opere: La nascita della tragedia (1872), Sull’avvenire delle nostre scuole (1872), Schopenhauer come educatore (1874) e Sull’utilità e il danno della storia per la vita (1874). L’analisi iniziale de La nascita della tragedia è volta ad illustrare come la critica della modernità – e dell’idea di educazione ad essa associata – venga sviluppata da Nietzsche a partire dal confronto con lo Spirito greco. Quest’ultimo è animato da una profonda lacerazione tra l’impulso apollineo e quello dionisiaco, che, incontrandosi, hanno dato origine alla tragedia attica, in grado di coniugare la bellezza con la condizione di sofferenza della vita. L’apollineo rappresenta la misura, il limite e la forma; il dionisiaco invece il caos, l’ebbrezza e il divenire. Nella Décadence l’incontro tra i due principi non è possibile, poiché il razionalismo di matrice socratica, timoroso del divenire, ha rimosso completamente la componente dionisiaca. Questo genera, soprattutto nei giovani, un clima di “grande stanchezza” e perdita di vitalità; sentimenti contro cui l’educazione è chiamata ad agire. Attraverso l’analisi delle opere successive a La nascita della tragedia, viene illustrato il tentativo di Nietzsche di pensare ad una nuova cultura, in grado di ristabilire il legame tra i due impulsi, ossia di rievocare nella modernità forme apollinee in grado di tutelare l’esistenza di Dioniso. Contro il modello di educazione di massa, orientata all’autonomia e storicista – promossa dalle istituzioni scolastiche – Nietzsche avanza l’idea di un’educazione aristocratica, basata sull’obbedienza e anti-storica. Egli individua nel “filosofo educatore”, incarnato da Schopenhauer, l’esempio di una nuova figura-guida, in grado di orientare i giovani, educandoli a vivere. Dall’analisi effettuata si evince come il rapporto tra l’apollineo e il dionisiaco costituisca il leitmotiv di tutta la riflessione nietzschiana sul problema educativo. Viene poi sottolineata la necessità, ora più che mai attuale, di recuperare una pedagogia che, sulla scia del dionisiaco, sappia valorizzare la natura e le potenzialità di ognuno.
Filosofia ed educazione nel pensiero del giovane Nietzsche
RISTORI, SUSANNA
2022/2023
Abstract
L’elaborato si pone l’obiettivo di analizzare la centralità che la questione educativa assume nel pensiero filosofico del giovane Nietzsche. Il problema pedagogico viene affrontato dal filosofo all’interno di una più ampia critica nei confronti della moderna cultura tedesca, caratterizzata da quella tendenza alla disgregazione, che egli stesso definisce Décadence. Dopo la presentazione degli eventi principali che hanno contribuito all’evoluzione del pensiero nietzschiano, vengono analizzate le seguenti opere: La nascita della tragedia (1872), Sull’avvenire delle nostre scuole (1872), Schopenhauer come educatore (1874) e Sull’utilità e il danno della storia per la vita (1874). L’analisi iniziale de La nascita della tragedia è volta ad illustrare come la critica della modernità – e dell’idea di educazione ad essa associata – venga sviluppata da Nietzsche a partire dal confronto con lo Spirito greco. Quest’ultimo è animato da una profonda lacerazione tra l’impulso apollineo e quello dionisiaco, che, incontrandosi, hanno dato origine alla tragedia attica, in grado di coniugare la bellezza con la condizione di sofferenza della vita. L’apollineo rappresenta la misura, il limite e la forma; il dionisiaco invece il caos, l’ebbrezza e il divenire. Nella Décadence l’incontro tra i due principi non è possibile, poiché il razionalismo di matrice socratica, timoroso del divenire, ha rimosso completamente la componente dionisiaca. Questo genera, soprattutto nei giovani, un clima di “grande stanchezza” e perdita di vitalità; sentimenti contro cui l’educazione è chiamata ad agire. Attraverso l’analisi delle opere successive a La nascita della tragedia, viene illustrato il tentativo di Nietzsche di pensare ad una nuova cultura, in grado di ristabilire il legame tra i due impulsi, ossia di rievocare nella modernità forme apollinee in grado di tutelare l’esistenza di Dioniso. Contro il modello di educazione di massa, orientata all’autonomia e storicista – promossa dalle istituzioni scolastiche – Nietzsche avanza l’idea di un’educazione aristocratica, basata sull’obbedienza e anti-storica. Egli individua nel “filosofo educatore”, incarnato da Schopenhauer, l’esempio di una nuova figura-guida, in grado di orientare i giovani, educandoli a vivere. Dall’analisi effettuata si evince come il rapporto tra l’apollineo e il dionisiaco costituisca il leitmotiv di tutta la riflessione nietzschiana sul problema educativo. Viene poi sottolineata la necessità, ora più che mai attuale, di recuperare una pedagogia che, sulla scia del dionisiaco, sappia valorizzare la natura e le potenzialità di ognuno.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/60805