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Il consumo di sostanze psicoattive è un fenomeno presente nella storia umana fin dall’epoca preistorica. Gli effetti della droga sull’organismo hanno portato l’uomo a utilizzarla per diversi scopi: per alleviare dolori, per migliorare l’umore, per divertimento, per sfuggire da una sofferenza... Mentre dal punto di vista medico e psicologico l’utilizzo di stupefacenti è considerato come un una malattia, un disturbo del comportamento e quindi si tratta di una questione puramente individuale; gli studi sociologici si oppongono a questa visione e pongono al centro dell’attenzione i fattori sociali. È opportuno per la sociologia infatti studiare il contesto fisico e sociale in cui avviene il consumo in quanto esso può diventare la causa principale dell’uso di droghe. Nella storia della tossicodipendenza in Italia il consumatore a volte è stato visto come un criminale, a volte come un malato, a volte come una vittima sociale e queste diverse considerazioni hanno contribuito a complicare la comprensione del fenomeno e la definizione di un trattamento specifico. Il consumo di droghe può condurre il consumatore a mettere in atto comportamenti criminali considerati dalla legge dannosi per l’ordine sociale. In Italia è presente un sistema normativo e giudiziario che punisce questi comportamenti attraverso dei processi di criminalizzazione, allo stesso tempo però subentra un sistema educativo con lo scopo di rieducare l’individuo tossicodipendente criminale considerato patologico. L’analisi di interviste a donne tossicodipendenti madri e a figure professionali che lavorano all’interno di strutture che accolgono queste donne, permette di vedere nel concreto come avviene il trattamento di questo fenomeno.

Tossicodipendenza e devianza. Tra processi di patologizzazione e processi di criminalizzazione.

POZZA, ILARIA
2022/2023

Abstract

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2022
Drug addiction and deviance. Between processes of pathologization and processes of criminalization.
Il consumo di sostanze psicoattive è un fenomeno presente nella storia umana fin dall’epoca preistorica. Gli effetti della droga sull’organismo hanno portato l’uomo a utilizzarla per diversi scopi: per alleviare dolori, per migliorare l’umore, per divertimento, per sfuggire da una sofferenza... Mentre dal punto di vista medico e psicologico l’utilizzo di stupefacenti è considerato come un una malattia, un disturbo del comportamento e quindi si tratta di una questione puramente individuale; gli studi sociologici si oppongono a questa visione e pongono al centro dell’attenzione i fattori sociali. È opportuno per la sociologia infatti studiare il contesto fisico e sociale in cui avviene il consumo in quanto esso può diventare la causa principale dell’uso di droghe. Nella storia della tossicodipendenza in Italia il consumatore a volte è stato visto come un criminale, a volte come un malato, a volte come una vittima sociale e queste diverse considerazioni hanno contribuito a complicare la comprensione del fenomeno e la definizione di un trattamento specifico. Il consumo di droghe può condurre il consumatore a mettere in atto comportamenti criminali considerati dalla legge dannosi per l’ordine sociale. In Italia è presente un sistema normativo e giudiziario che punisce questi comportamenti attraverso dei processi di criminalizzazione, allo stesso tempo però subentra un sistema educativo con lo scopo di rieducare l’individuo tossicodipendente criminale considerato patologico. L’analisi di interviste a donne tossicodipendenti madri e a figure professionali che lavorano all’interno di strutture che accolgono queste donne, permette di vedere nel concreto come avviene il trattamento di questo fenomeno.
Tossicodipendenza
Devianza
Criminalità
Reati
Presa in carico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/60941