The dark night sky enigma, also known as Olbers’ Paradox, is one the most intriguing questions in astronomy that has essentially existed since the dawn of time. It takes its name from the german astronomer Heinrich Wilhelm Olbers and asks the question of how it is possible that the night sky is dark even though the number of stars in the universe is infinite. The objective of this thesis is to arrive at the solution of the paradox starting first from the foundations and from the first formulation provided by Kepler. We will examine the various solutions proposed throughout history making use of the several discoveries found such as the discovery of nebulae, the first observation of stellar parallax, the discovery of galaxies, the invention of photography and the diffraction grating, the demonstration of the existence of the Doppler effect and finally the first measurement of cosmic background radiation. We will then proceed by showing the contributions to the brightness of the sky provided by different elements, in particular by: cosmological redshift, galaxies, absorption and diffraction of light, limitations of the human eye. We will conclude by underlining the importance of this paradox and how it has contributed to shaping our current understanding of the universe and its fundamental properties.

L’enigma notturno, conosciuto anche come il Paradosso di Olbers, è uno dei quesiti più intriganti dell’astronomia che essenzialmente esiste fin dall’alba dei tempi. Esso prende il nome dall’astronomo tedesco Heinrich Wilhelm Olbers e pone la domanda sul come sia possibile che il cielo notturno sia buio sebbene il numero di stelle presenti nell’universo sia infinito. L’obiettivo di questa tesi è quello di arrivare alla soluzione del paradosso partendo innanzitutto dalle basi e dalla prima formulazione fornita da Keplero. Esamineremo le varie soluzioni proposte nel corso della storia facendo uso delle diverse scoperte trovate come la scoperta delle nebulose, la prima osservazione della parallasse stellare, la scoperta delle galassie, l’invenzione della fotografia e del reticolo di diffrazione, la dimostrazione dell’esistenza dell’Effetto Doppler ed infine la prima misura della radiazione cosmica di fondo. Procederemo poi mostrando i contributi alla luminosità del cielo forniti da diversi elementi, in particolare da: redshift cosmologico, galassie, assorbimento e diffrazione della luce, limitazioni dell’occhio umano. Concluderemo sottolineando l’importanza di questo paradosso e di come esso abbia contribuito a forgiare la nostra comprensione attuale dell’universo e delle sue proprietà fondamentali.

L'enigma notturno, note sul paradosso di Olbers.

POZZA, PAOLO
2022/2023

Abstract

The dark night sky enigma, also known as Olbers’ Paradox, is one the most intriguing questions in astronomy that has essentially existed since the dawn of time. It takes its name from the german astronomer Heinrich Wilhelm Olbers and asks the question of how it is possible that the night sky is dark even though the number of stars in the universe is infinite. The objective of this thesis is to arrive at the solution of the paradox starting first from the foundations and from the first formulation provided by Kepler. We will examine the various solutions proposed throughout history making use of the several discoveries found such as the discovery of nebulae, the first observation of stellar parallax, the discovery of galaxies, the invention of photography and the diffraction grating, the demonstration of the existence of the Doppler effect and finally the first measurement of cosmic background radiation. We will then proceed by showing the contributions to the brightness of the sky provided by different elements, in particular by: cosmological redshift, galaxies, absorption and diffraction of light, limitations of the human eye. We will conclude by underlining the importance of this paradox and how it has contributed to shaping our current understanding of the universe and its fundamental properties.
2022
The dark night sky enigma, notes on Olbers' paradox.
L’enigma notturno, conosciuto anche come il Paradosso di Olbers, è uno dei quesiti più intriganti dell’astronomia che essenzialmente esiste fin dall’alba dei tempi. Esso prende il nome dall’astronomo tedesco Heinrich Wilhelm Olbers e pone la domanda sul come sia possibile che il cielo notturno sia buio sebbene il numero di stelle presenti nell’universo sia infinito. L’obiettivo di questa tesi è quello di arrivare alla soluzione del paradosso partendo innanzitutto dalle basi e dalla prima formulazione fornita da Keplero. Esamineremo le varie soluzioni proposte nel corso della storia facendo uso delle diverse scoperte trovate come la scoperta delle nebulose, la prima osservazione della parallasse stellare, la scoperta delle galassie, l’invenzione della fotografia e del reticolo di diffrazione, la dimostrazione dell’esistenza dell’Effetto Doppler ed infine la prima misura della radiazione cosmica di fondo. Procederemo poi mostrando i contributi alla luminosità del cielo forniti da diversi elementi, in particolare da: redshift cosmologico, galassie, assorbimento e diffrazione della luce, limitazioni dell’occhio umano. Concluderemo sottolineando l’importanza di questo paradosso e di come esso abbia contribuito a forgiare la nostra comprensione attuale dell’universo e delle sue proprietà fondamentali.
Paradosso di Olbers
Universo finito
Radiazione di fondo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/61030