Introduzione: Sebbene la terapia antiretrovirale induca la ricostituzione del sistema immunitario nei pazienti HIV-positivi, potrebbe non garantire il completo recupero della funzionalità immunologica, come evidenziato dalla subottimale e meno duratura risposta sierologica che si riscontra nelle vaccinazioni. Essendo questa popolazione maggiormente a rischio di contrarre infezioni anche gravi, è fondamentale gestire in maniera ottimale la copertura vaccinale di questi pazienti. Le controindicazioni alle vaccinazioni nei soggetti HIV-positivi sono limitate; pertanto, è bene conoscerle per non posticipare le dosi vaccinali. Scopo dello studio: L’obiettivo della tesi è la descrizione della copertura vaccinale presente in una coorte di pazienti HIV-positivi a trasmissione verticale seguiti presso l’ambulatorio di Malattie Infettive Pediatriche di Padova, verificando eventuali correlazioni con fattori d’interesse. Lo scopo di questo studio è anche esaminare la sieroprotezione di questi pazienti indotta dalle vaccinazioni, , analizzandone anche la relazione con alcune variabili. Materiali e Metodi: L’analisi svolta è uno studio osservazionale descrittivo di tipo trasversale, sviluppato all’interno di una coorte di pazienti seguiti presso il centro di Padova. I dati sono stati ottenuti attraverso l’ispezione dei certificati vaccinali e valutando i titoli sierologici disponibili al 2023. È stata valutata la completezza della copertura vaccinale di questi pazienti per alcuni vaccini dell’infanzia in rapporto a fattori clinici e terapeutici. e vaccinali. Oltre a ciò, è stata studiata la relazione tra i titoli anticorpali nei soggetti vaccinati e alcuni fattori clinici, terapeutici e vaccinali, valutando anche il tempo trascorso dall’ultima dose vaccinale. Risultati: In questa popolazione è emerso che la copertura vaccinale è subottimale, sia per i vaccini inattivati (ciclo completo nel 42% per pertosse, 71% per difterite e tetano) che per i vivi attenuati (61-70% per MPR). Il 63% dei pazienti non ha ricevuto alcuna dose per pneumococco, il 32% per Men ACWY e l’82% per Men B. Il ciclo vaccinale è stato somministrato in ritardo nel 40-63% dei soggetti vaccinati per vaccini vivi attenuati e nel 67% per pneumococco. È risultato anche che per alcuni vaccini essere più giovani, aver iniziato la ART entro l’anno di vita, aver ricevuto la vaccinazione in corso di terapia e non aver ricevuto le dosi in ritardo è maggiormente associato ad una copertura vaccinale completa in maniera statisticamente significativa. Invece, le variabili associate ad una miglior sieroprotezione sono state l’età più giovane al 2023, la vaccinazione in corso di ART e il suo inizio precoce, l’assenza dello stadio CDC3. All’analisi multivariata, la probabilità di sieroprotezione diminuiva con l’aumentare del tempo trascorso dalla vaccinazione per tutte le sierologie considerate (OR 0.96-0.98, p<0.05). Conclusioni: I soggetti con infezione da HIV a trasmissione verticale sono a rischio di non ricevere le vaccinazioni raccomandate in modo completo e nelle tempistiche corrette. Presentano inoltre una risposta vaccinale subottimale e meno duratura nel tempo. È auspicabile inoltre intervenire attivamente per garantire la somministrazione dei vaccini raccomandati, anche tramite catch-up vaccinale nei confronti dei vaccini introdotti più recentemente, per garantire una adeguata protezione a questa popolazione.

Analisi della risposta ai vaccini dell'infanzia e dell’andamento delle somministrazioni vaccinali nel tempo in una coorte di pazienti affetti da HIV a trasmissione verticale. L’esperienza delle Malattie Infettive Pediatriche di Padova

BERLESE, ANDREA
2022/2023

Abstract

Introduzione: Sebbene la terapia antiretrovirale induca la ricostituzione del sistema immunitario nei pazienti HIV-positivi, potrebbe non garantire il completo recupero della funzionalità immunologica, come evidenziato dalla subottimale e meno duratura risposta sierologica che si riscontra nelle vaccinazioni. Essendo questa popolazione maggiormente a rischio di contrarre infezioni anche gravi, è fondamentale gestire in maniera ottimale la copertura vaccinale di questi pazienti. Le controindicazioni alle vaccinazioni nei soggetti HIV-positivi sono limitate; pertanto, è bene conoscerle per non posticipare le dosi vaccinali. Scopo dello studio: L’obiettivo della tesi è la descrizione della copertura vaccinale presente in una coorte di pazienti HIV-positivi a trasmissione verticale seguiti presso l’ambulatorio di Malattie Infettive Pediatriche di Padova, verificando eventuali correlazioni con fattori d’interesse. Lo scopo di questo studio è anche esaminare la sieroprotezione di questi pazienti indotta dalle vaccinazioni, , analizzandone anche la relazione con alcune variabili. Materiali e Metodi: L’analisi svolta è uno studio osservazionale descrittivo di tipo trasversale, sviluppato all’interno di una coorte di pazienti seguiti presso il centro di Padova. I dati sono stati ottenuti attraverso l’ispezione dei certificati vaccinali e valutando i titoli sierologici disponibili al 2023. È stata valutata la completezza della copertura vaccinale di questi pazienti per alcuni vaccini dell’infanzia in rapporto a fattori clinici e terapeutici. e vaccinali. Oltre a ciò, è stata studiata la relazione tra i titoli anticorpali nei soggetti vaccinati e alcuni fattori clinici, terapeutici e vaccinali, valutando anche il tempo trascorso dall’ultima dose vaccinale. Risultati: In questa popolazione è emerso che la copertura vaccinale è subottimale, sia per i vaccini inattivati (ciclo completo nel 42% per pertosse, 71% per difterite e tetano) che per i vivi attenuati (61-70% per MPR). Il 63% dei pazienti non ha ricevuto alcuna dose per pneumococco, il 32% per Men ACWY e l’82% per Men B. Il ciclo vaccinale è stato somministrato in ritardo nel 40-63% dei soggetti vaccinati per vaccini vivi attenuati e nel 67% per pneumococco. È risultato anche che per alcuni vaccini essere più giovani, aver iniziato la ART entro l’anno di vita, aver ricevuto la vaccinazione in corso di terapia e non aver ricevuto le dosi in ritardo è maggiormente associato ad una copertura vaccinale completa in maniera statisticamente significativa. Invece, le variabili associate ad una miglior sieroprotezione sono state l’età più giovane al 2023, la vaccinazione in corso di ART e il suo inizio precoce, l’assenza dello stadio CDC3. All’analisi multivariata, la probabilità di sieroprotezione diminuiva con l’aumentare del tempo trascorso dalla vaccinazione per tutte le sierologie considerate (OR 0.96-0.98, p<0.05). Conclusioni: I soggetti con infezione da HIV a trasmissione verticale sono a rischio di non ricevere le vaccinazioni raccomandate in modo completo e nelle tempistiche corrette. Presentano inoltre una risposta vaccinale subottimale e meno duratura nel tempo. È auspicabile inoltre intervenire attivamente per garantire la somministrazione dei vaccini raccomandati, anche tramite catch-up vaccinale nei confronti dei vaccini introdotti più recentemente, per garantire una adeguata protezione a questa popolazione.
2022
Analysis of the response to childhood vaccines and the trend of vaccination practice over time in a cohort of vertically infected HIV patients. The experience of Padua’s Pediatric Infectious Diseases Unit
Vaccinazione
HIV
Verticale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/61246