È ormai noto che l’uomo, attraverso le pratiche agronomiche che adotta come la meccanizzazione, le concimazioni, l’ uso di erbicidi e agrofarmaci, incide in maniera pesante e negativa anche sulle dinamiche di trasformazione ed evoluzione del suolo. A partire dal dopoguerra, l’ attività umana è stato il principale fattore di degradazione dei terreni: si può dire che in 70 anni si è perduta parte del patrimonio-suolo che la natura aveva lentamente costruito. Secondo l’ Accademia dei Gergofili il 3,5% di sostanza organica è la soglia critica sotto la quale il suolo non è in grado di compensare situazioni di stress date, ad esempio da, concimazioni con prodotti di sintesi. In pratica, i nostri suoli poverissimi di sostanza organica perdono le proprie caratteristiche fisico-chimiche, e dunque fertilità anno dopo anno. Per risanare la risorsa suolo c’ è bisogno di strumenti e pratiche che tengano conto della complessità microbica presente nell’ ecosistema suolo. L’ indagine per il caso studio è stata svolta nei comuni di Labico e Piglio (FR), in provincia di Roma nell’ Azienda Agricola Biodinamica Carlo Noro, la quale è certificata biologico dal 2003 (CODEX – COD. ITCDX9410) e dal 2011 possiede il marchio Demeter per la certificazione Biodinamica. Il principio di fondo (obbiettivo) sul quale si basa questo studio è di ricercare tecniche agronomiche e metodologie d’ intervento preventivo per la salvaguardia e risanamento della risorsa suolo. Si è voluto inoltre, indagare le tecniche per mantenere la fertilità di un suolo, comprendere da quali fattori viene influenzata, e come si può migliorare attraverso l’ applicazione di buone e corrette pratiche agronomiche biologiche, integrate. Nell’azienda ospitante le pratiche sono uniformate al disciplinare Demeter per l’ agricoltura biodinamica la quale ha l’ obbiettivo di accrescere e mantenere la fertilità tramite la cura del suolo, attraverso il suo fattore fondamentale: l’humus. Al di là del fatto che l’humus, costituente fondamentale di un terreno sano) costituisce la base per una produzione alimentare sostenibile, esiste anche una complessa relazione tra terreno e clima. Le prove attuate all’ interno dell’ azienda, esplorano la possibilità di sviluppare una tecnica alternativa a quella proposta dall’agricoltura convenzionale che tende all’esaurimento delle risorse. Idealmente invece l’azienda viene intesa dover assumere il ruolo di un “organismo agricolo” inserito nel proprio terroir, e votato a favorire produzioni diversificate, tutelando la biodiversità del mondo vegetale e la formazione di un suolo vivo, grazie all’ attività apportata dall’ humus e attraverso una corretta lavorazione della terra.
SVILUPPO E MANTENIMENTO SOSTENIBILE DEL SUOLO, ATTRAVERSO PRATICHE AGRONOMICHE VOLTE AL POTENZIAMNETO DELLE COMUNITA’ MICROBICHE
MANZA, ALESSANDRO
2023/2024
Abstract
È ormai noto che l’uomo, attraverso le pratiche agronomiche che adotta come la meccanizzazione, le concimazioni, l’ uso di erbicidi e agrofarmaci, incide in maniera pesante e negativa anche sulle dinamiche di trasformazione ed evoluzione del suolo. A partire dal dopoguerra, l’ attività umana è stato il principale fattore di degradazione dei terreni: si può dire che in 70 anni si è perduta parte del patrimonio-suolo che la natura aveva lentamente costruito. Secondo l’ Accademia dei Gergofili il 3,5% di sostanza organica è la soglia critica sotto la quale il suolo non è in grado di compensare situazioni di stress date, ad esempio da, concimazioni con prodotti di sintesi. In pratica, i nostri suoli poverissimi di sostanza organica perdono le proprie caratteristiche fisico-chimiche, e dunque fertilità anno dopo anno. Per risanare la risorsa suolo c’ è bisogno di strumenti e pratiche che tengano conto della complessità microbica presente nell’ ecosistema suolo. L’ indagine per il caso studio è stata svolta nei comuni di Labico e Piglio (FR), in provincia di Roma nell’ Azienda Agricola Biodinamica Carlo Noro, la quale è certificata biologico dal 2003 (CODEX – COD. ITCDX9410) e dal 2011 possiede il marchio Demeter per la certificazione Biodinamica. Il principio di fondo (obbiettivo) sul quale si basa questo studio è di ricercare tecniche agronomiche e metodologie d’ intervento preventivo per la salvaguardia e risanamento della risorsa suolo. Si è voluto inoltre, indagare le tecniche per mantenere la fertilità di un suolo, comprendere da quali fattori viene influenzata, e come si può migliorare attraverso l’ applicazione di buone e corrette pratiche agronomiche biologiche, integrate. Nell’azienda ospitante le pratiche sono uniformate al disciplinare Demeter per l’ agricoltura biodinamica la quale ha l’ obbiettivo di accrescere e mantenere la fertilità tramite la cura del suolo, attraverso il suo fattore fondamentale: l’humus. Al di là del fatto che l’humus, costituente fondamentale di un terreno sano) costituisce la base per una produzione alimentare sostenibile, esiste anche una complessa relazione tra terreno e clima. Le prove attuate all’ interno dell’ azienda, esplorano la possibilità di sviluppare una tecnica alternativa a quella proposta dall’agricoltura convenzionale che tende all’esaurimento delle risorse. Idealmente invece l’azienda viene intesa dover assumere il ruolo di un “organismo agricolo” inserito nel proprio terroir, e votato a favorire produzioni diversificate, tutelando la biodiversità del mondo vegetale e la formazione di un suolo vivo, grazie all’ attività apportata dall’ humus e attraverso una corretta lavorazione della terra.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/61750