Attraversando gli ambiti della geopolitica, della trasformazione sociale e della democrazia, il viaggio dei paesi dell’Europa dell’Est verso l’integrazione con l’Unione Europea risulta una multidimensionale che incapsula sia le aspirazioni della nazione sia le complessità della realtà in cui navigano. L’acuirsi della minaccia del terrorismo internazionale esigeva la revisione dei legami con i propri vicini. Tutto questo ha accentuato di più l’opportunità di una maggiore integrazione per i paesi dell’est Europa con l’obbiettivo di conservare la sicurezza consolidatesi tempo fa tra gli Stati membri e l’UE. I primi passi verso la via europea è stato intrapreso con la Politica europea di Vicinato nel 2004, poi essendo materializzato nel Partenariato Orientale in qualità di forza motrice della politica estera dell’UE nella zona dell’est. Il suo valore aggiunto è stato inequivocabilmente individuata sulla base dell’assunto di Romano Prodi “more than partnership, less than membership”. Valutando i progressi e gli insuccessi sperimentati da Georgia, Moldavia, Bielorussia e Ucraina, il primo capitolo fornisce una comprensione articolata dei diversi percorsi che questi paesi hanno intrapreso nella loro ricerca di una più profonda integrazione europea. I problemi con l’approccio europeo sono stati evidenziati al summit di Praga nel 2009, che ha segnato una pietra miliare significativa nella creazione del Partenariato Orientale. Concepita per un clima più mite, in un momento in cui la fiducia dell’Europa era elevata e il terreno era per lo più stabile, questo fattore ha presentato comunque delle critiche in quanto non esisteva una netta concretizzazione nella differenziazione dei paesi e, in più, è stata caratterizzata da una mancanza di un percorso chiaro verso l’adesione all’UE per i paesi del Partenariato, in particolare l’Ucraina che in seguito hanno dovuto affrontare sfide e conflitti significativi. Quando le nazioni sono emerse da un periodo di turbolenze politiche si sono trovati davanti a un bivio, dove gli ideali dei criteri di Copenaghen sono diventati parte integrante nel guidare il loro percorso, soprattutto quello dell’Ucraina, che sarà il focus della tesi, verso l’allineamento con l’UE. Nel Capitolo due, parliamo dell’entrata dell’Accordo di associazione nel 2017 assieme alla DCFTA e i cambiamenti dell’ordinamento, la liberalizzazione dei visti. Il primo incarna non solo l’impegno per l’associazione politica, ma sostiene anche la collaborazione economica e i valori condivisi. Inoltre, l’ottenimento dell’esenzione dal visto per i cittadini ucraini nell’area Schengen ha favorito maggiori contatti interpersonali, legami commerciali e scambi culturali. Il suddetto traguardo, a parte aver semplificato la logistica dei viaggi, ha anche esemplificato la sua adesione agli standard europei di governance, di sicurezza e di verifica dei documenti. Il capitolo terzo parla degli incontri strategici tra gli SM dell’Unione e l’Ucraina, che sono serviti come piattaforme cruciali per rafforzare gli impegni assunti nell’ambito dell’Accordo e per portare avanti gli sforzi di cooperazione, ma anche per sottolineare chi aderisce a questa “membership” e chi no.

Partenariato Orientale e Accordo di Associazione: le prospettive dell'agenda europea per l'Ucraina

BALAN, DANIELA
2023/2024

Abstract

Attraversando gli ambiti della geopolitica, della trasformazione sociale e della democrazia, il viaggio dei paesi dell’Europa dell’Est verso l’integrazione con l’Unione Europea risulta una multidimensionale che incapsula sia le aspirazioni della nazione sia le complessità della realtà in cui navigano. L’acuirsi della minaccia del terrorismo internazionale esigeva la revisione dei legami con i propri vicini. Tutto questo ha accentuato di più l’opportunità di una maggiore integrazione per i paesi dell’est Europa con l’obbiettivo di conservare la sicurezza consolidatesi tempo fa tra gli Stati membri e l’UE. I primi passi verso la via europea è stato intrapreso con la Politica europea di Vicinato nel 2004, poi essendo materializzato nel Partenariato Orientale in qualità di forza motrice della politica estera dell’UE nella zona dell’est. Il suo valore aggiunto è stato inequivocabilmente individuata sulla base dell’assunto di Romano Prodi “more than partnership, less than membership”. Valutando i progressi e gli insuccessi sperimentati da Georgia, Moldavia, Bielorussia e Ucraina, il primo capitolo fornisce una comprensione articolata dei diversi percorsi che questi paesi hanno intrapreso nella loro ricerca di una più profonda integrazione europea. I problemi con l’approccio europeo sono stati evidenziati al summit di Praga nel 2009, che ha segnato una pietra miliare significativa nella creazione del Partenariato Orientale. Concepita per un clima più mite, in un momento in cui la fiducia dell’Europa era elevata e il terreno era per lo più stabile, questo fattore ha presentato comunque delle critiche in quanto non esisteva una netta concretizzazione nella differenziazione dei paesi e, in più, è stata caratterizzata da una mancanza di un percorso chiaro verso l’adesione all’UE per i paesi del Partenariato, in particolare l’Ucraina che in seguito hanno dovuto affrontare sfide e conflitti significativi. Quando le nazioni sono emerse da un periodo di turbolenze politiche si sono trovati davanti a un bivio, dove gli ideali dei criteri di Copenaghen sono diventati parte integrante nel guidare il loro percorso, soprattutto quello dell’Ucraina, che sarà il focus della tesi, verso l’allineamento con l’UE. Nel Capitolo due, parliamo dell’entrata dell’Accordo di associazione nel 2017 assieme alla DCFTA e i cambiamenti dell’ordinamento, la liberalizzazione dei visti. Il primo incarna non solo l’impegno per l’associazione politica, ma sostiene anche la collaborazione economica e i valori condivisi. Inoltre, l’ottenimento dell’esenzione dal visto per i cittadini ucraini nell’area Schengen ha favorito maggiori contatti interpersonali, legami commerciali e scambi culturali. Il suddetto traguardo, a parte aver semplificato la logistica dei viaggi, ha anche esemplificato la sua adesione agli standard europei di governance, di sicurezza e di verifica dei documenti. Il capitolo terzo parla degli incontri strategici tra gli SM dell’Unione e l’Ucraina, che sono serviti come piattaforme cruciali per rafforzare gli impegni assunti nell’ambito dell’Accordo e per portare avanti gli sforzi di cooperazione, ma anche per sottolineare chi aderisce a questa “membership” e chi no.
2023
Eastern Partnership and Association Agreement: the prospects of the European agenda for Ukraine
integrazione europea
partenariato
accordo associazione
domanda di adesione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/62096