Design Thinking: metodi e strumenti applicativi

Il mercato globale e le esigenze dei clienti risultano sempre più mutevoli anche grazie alla crescita digitale, spesso le aziende si trovano a lavorare in forte concorrenza ed a dover essere competitive. Per garantirsi il successo in una giungla di aziende che spesso come primo elemento di differenziazione scelgono un prezzo al ribasso, risulta fondamentale cogliere i bisogni degli utenti per emergere ed innovare con orizzonti di lungo periodo. Il segreto dell’innovazione sta nell’ individuare le necessità degli utenti rispetto alla proposta già esistente dei competitor qualora vi siano, comunque sia la finalità è realizzare una soluzione, prodotto o servizio che consenta di soddisfare l’utente. Questo elaborato si prefigge l’obiettivo di illustrare in modo teorico e pratico uno dei metodi di cattura del bisogno e sviluppo della soluzione più diffusi, si tratta del Design Thinking. Rimanere sul mercato essendo innovativi significa fare sicuramente delle scelte rischiose, quindi è bene servirsi di procedure, modelli e strumenti di ausilio per ridurre l’incertezza approfondendo le necessità degli utenti. Il Design Thinking ha lo scopo di aiutare le organizzazioni a strutturare i processi e la gestione aziendale per favorire con il minor rischio possibile lo sviluppo di nuovi prodotti e/o servizi ad elevato contenuto innovativo. Nel trattato che segue andremo ad identificare le principali fasi che caratterizzano il Design Thinking, analizzando una serie di strumenti che ci aiuteranno ad applicarlo all’atto pratico.