Il ruolo della donna nel cinema italiano: l'importanza di un linguaggio più inclusivo

Lo scopo di questa tesi è esaminare la rappresentazione cinematografica italiana della figura della donna, dagli anni ’60 fino ad oggi, per analizzarne il ruolo e tentare di comprenderne le caratteristiche e annotarne le eventuali evoluzioni avvenute nel tempo. Questo tipo di analisi si inserisce all’interno delle discussioni sulle questioni di genere e sulla promozione di rappresentazioni più positive e realistiche delle donne, all’interno della filmografia italiana. La metodologia di ricerca è di tipo qualitativo e non quantitativo, in quanto è stata fatta una selezione, col fine di esaminare uno o due film per ogni periodo storico, considerati iconici o classici del cinema italiano, tenendo in considerazione popolarità, impatto storico o culturale, riconoscimenti, premi e apprezzamenti della critica. Inoltre, essendo il politicamente corretto una tematica che riveste un ruolo centrale nel dibattito pubblico degli ultimi anni, un’altra domanda di ricerca che questa tesi intende vagliare è la seguente: le questioni legate al politicamente corretto e al linguaggio inclusivo influenzano la creazione cinematografica per quanto riguarda la rappresentazione della donna? Vi è dunque un linguaggio maggiormente inclusivo e meno stereotipato? In sintesi, si è cercato di comprendere se la centralità del politicamente corretto, nel dialogo pubblico, abbia contribuito e in quale misura, a rappresentazioni maggiormente inclusive e sensibili alle tematiche sopra elencate. La ricerca ha evidenziato come ci sia stato un miglioramento, specialmente negli ultimi anni, dal punto di vista della rappresentazione femminile e del ruolo della donna all’interno della filmografia italiana, in merito a temi quali: la centralità nella storia, gli stereotipi, l’oggettificazione ingiustificata del corpo femminile e la violenza verbale e non. In conclusione, è possibile dire come questo miglioramento di cui si è discusso, seppur in modo graduale, sia stato in buona parte dovuto alla maggiore sensibilizzazione verso un’inclusione globale dei linguaggi a favore delle donne nella società; questo, di riflesso, risulta visibile anche all’interno dell’industria cinematografica italiana.