Food and (de)construction of social boundaries in an emergency shelter for asylum seekers in Padova is the main topic in this dissertation. The starting point is the analysis of the sociological literature about food and its meanings and how the organization and the structure of society is influenced by eating habits. Food is here intended as a language to decode individual or group actions. Furthermore a shared meal is deconstructed to reveal the dimension of commensality and the rituals surrounding hospitality. The case study is then investigated along with the privileged researcher’s point of view thanks to her internship in the shelter, continued as voluntary work, for a total of one year (from september 2022 to august 2023). Food can be a chance to develop interactions and relationships or it can be a means to highlight differences and this is considered in three specific dimensions: gender, religion and nationality. Semi-structured interviews and ethnographic notes to some of asylum seekers hosted in the shelter managed by a non-governmental organization are then provided to study this topic. The shelter can be a conflictual framework or a place where people very different from each other find a middle ground. Eating habits become some of the few tools through which migrants can express themselves and create relationships. Food, depending on the situation, can set a boundary or can allow a threshold.

La tesi analizza il cibo come fattore di creazione e/o decostruzione dei confini sociali nel contesto di un Centro di Accoglienza Straordinaria a Padova. Il lavoro parte dall’analisi della letteratura sociologica presente sul cibo e i significati ad esso legati con un’attenzione particolare al valore delle pratiche alimentari in migrazione e come esse diventino un pretesto per creare e stabilire relazioni oppure un marcatore di differenze. Ci si riferisce al cibo come linguaggio attraverso il quale codificare e decodificare le azioni dei singoli e del gruppo. In seguito si mette in luce come il pasto condiviso permetta di rivelare la dimensione della commensalità e tutti i rituali di ospitalità ad essa legati. Nella seconda parte della tesi, si presenterà il caso studio e la particolare posizionalità della ricercatrice che attraverso un tirocinio, successivamente trasformato in volontariato, ha avuto la possibilità di condividere con gli utenti del Centro un lungo periodo della loro permanenza in accoglienza (precisamente da settembre 2022 ad agosto 2023). Nella terza parte del lavoro di tesi sono esaminate le dinamiche sociali di alcuni richiedenti asilo ospitati nel CAS attraverso note (auto)etnografiche e interviste semi strutturate. In particolare sono analizzate tre dimensioni che hanno al centro il cibo come fattore di costruzione di confini sociali (il genere, la dimensione religiosa e la nazionalità) e si è focalizzata l’attenzione sul cibo come fattore di convivialità e di decostruzione di confini. La tesi ha permesso di esaminare come l’accoglienza sia un luogo di incontro e scontro e come il cibo sia uno dei pochi modi che i beneficiari hanno per esprimere la propria identità, creare e mantenere relazioni; il cibo diventa lo strumento attraverso cui passano tutta una serie di significati che di volta in volta creano confini o soglie e il Centro d'accoglienza diventa un luogo privilegiato in cui osservare tutte queste dinamiche.

Cibo e (de)costruzione dei confini sociali: un anno come operatrice in un Centro di Accoglienza Straordinario

GUERRIERO, ANNA
2023/2024

Abstract

Food and (de)construction of social boundaries in an emergency shelter for asylum seekers in Padova is the main topic in this dissertation. The starting point is the analysis of the sociological literature about food and its meanings and how the organization and the structure of society is influenced by eating habits. Food is here intended as a language to decode individual or group actions. Furthermore a shared meal is deconstructed to reveal the dimension of commensality and the rituals surrounding hospitality. The case study is then investigated along with the privileged researcher’s point of view thanks to her internship in the shelter, continued as voluntary work, for a total of one year (from september 2022 to august 2023). Food can be a chance to develop interactions and relationships or it can be a means to highlight differences and this is considered in three specific dimensions: gender, religion and nationality. Semi-structured interviews and ethnographic notes to some of asylum seekers hosted in the shelter managed by a non-governmental organization are then provided to study this topic. The shelter can be a conflictual framework or a place where people very different from each other find a middle ground. Eating habits become some of the few tools through which migrants can express themselves and create relationships. Food, depending on the situation, can set a boundary or can allow a threshold.
2023
Food and (De)construction of Social Boundaries: One Year Working in an Emergency Shelter for Asylum Seekers in Italy
La tesi analizza il cibo come fattore di creazione e/o decostruzione dei confini sociali nel contesto di un Centro di Accoglienza Straordinaria a Padova. Il lavoro parte dall’analisi della letteratura sociologica presente sul cibo e i significati ad esso legati con un’attenzione particolare al valore delle pratiche alimentari in migrazione e come esse diventino un pretesto per creare e stabilire relazioni oppure un marcatore di differenze. Ci si riferisce al cibo come linguaggio attraverso il quale codificare e decodificare le azioni dei singoli e del gruppo. In seguito si mette in luce come il pasto condiviso permetta di rivelare la dimensione della commensalità e tutti i rituali di ospitalità ad essa legati. Nella seconda parte della tesi, si presenterà il caso studio e la particolare posizionalità della ricercatrice che attraverso un tirocinio, successivamente trasformato in volontariato, ha avuto la possibilità di condividere con gli utenti del Centro un lungo periodo della loro permanenza in accoglienza (precisamente da settembre 2022 ad agosto 2023). Nella terza parte del lavoro di tesi sono esaminate le dinamiche sociali di alcuni richiedenti asilo ospitati nel CAS attraverso note (auto)etnografiche e interviste semi strutturate. In particolare sono analizzate tre dimensioni che hanno al centro il cibo come fattore di costruzione di confini sociali (il genere, la dimensione religiosa e la nazionalità) e si è focalizzata l’attenzione sul cibo come fattore di convivialità e di decostruzione di confini. La tesi ha permesso di esaminare come l’accoglienza sia un luogo di incontro e scontro e come il cibo sia uno dei pochi modi che i beneficiari hanno per esprimere la propria identità, creare e mantenere relazioni; il cibo diventa lo strumento attraverso cui passano tutta una serie di significati che di volta in volta creano confini o soglie e il Centro d'accoglienza diventa un luogo privilegiato in cui osservare tutte queste dinamiche.
cibo
migrazione
confini sociali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/62586