L’ambito di ricerca, su cui si è sviluppato l’elaborato di Tesi, concerne l’utilizzo della metodologia laboratoriale all’interno della didattica della biologia per stimolare negli studenti la curiosità e l’apprendimento di concetti scientifici di botanica. L’ipotesi di ricerca include tre quesiti: contenutistico, metodologico e sociale. Nello specifico, le tre domande sono state così definite: “È possibile approfondire un particolare aspetto della botanica, come il fiore, solitamente poco trattato alla scuola primaria rispetto, ad esempio, ad altre parti di un essere vegetale, come le foglie? È possibile fare tutto questo utilizzando una didattica attiva e laboratoriale e ottenere risultati migliori in confronto ad una didattica di tipo tradizionale-trasmissivo? Infine, è possibile affermare che tali metodologie innovative possano formare cittadini partecipi e consapevoli dell’importanza della scienza nella nostra società, incrementando l’interesse verso la cultura scientifica e spingendo gli alunni a porsi domande e verificare ciò che pensano di conoscere?”. Per rispondervi è stata realizzata una ricerca empirica in due classi quarte della scuola primaria “Fratelli Bandiera” dell'Istituto Comprensivo “Aldo Moro” di Campagna Lupia nella Città metropolitana di Venezia. La classe 4^B ha rappresentato il gruppo sperimentale, mentre la classe 4^A il gruppo di controllo. La classe sperimentale è stata coinvolta in una progettazione didattica suddivisa in quattro lezioni sulla struttura interna del fiore e le tipologie di infiorescenza. I quattro interventi didattici sono stati svolti utilizzando principalmente un approccio metodologico attivo (Goguelin, 1996; Castoldi, 2010), dove i format del laboratorio e dell’intervento metacognitivo hanno permesso agli alunni di partecipare in prima persona alle attività, mettendo in campo le conoscenze teoriche apprese, approfondendole proprio tramite il “learning by doing” (Dewey, 1938) e utilizzando il metodo scientifico-sperimentale e osservativo-comparativo. I traguardi di sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento dell’intero percorso sono stati individuati a partire da un’attenta analisi delle normative europee e italiane, in particolare le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione del 2012 e le Raccomandazione del Consiglio Europeo del 2018. I risultati ottenuti dal gruppo sperimentale al termine del percorso didattico sono stati rilevati attraverso l’osservazione sistematica e registrazioni audio di conversazioni tra alunni e insegnante durante le attività di tipo laboratoriale e durante le conversazioni metacognitive. È emerso che questa metodologia didattica è stata efficace poiché ha spinto gli allievi della classe a porsi domande sempre più specifiche su aspetti particolari delle loro conoscenze sia sugli esseri vegetali e sia sul fiore. Inoltre, nei due compiti autentici, gli alunni hanno potuto rielaborare e consolidare le conoscenze acquisite in modo personale e creativo, mettendosi nuovamente in gioco, anche approfondendo e ricercando informazioni su argomenti da poco appresi (ad esempio, le tipologie di infiorescenze). Infine, la validità della didattica laboratoriale è stata messa in evidenza anche dalle risposte dei docenti dell’Istituto ospitante, ai quali è stato somministrato un questionario. La maggior parte di loro, infatti, ha affermato che tale metodologia sia la più indicata per l’apprendimento di concetti scientifici, proprio per il coinvolgimento diretto degli alunni, nonostante non si riesca a realizzarla con costanza durante tutto l’anno scolastico.

La metodologia laboratoriale applicata alla conoscenza della struttura del fiore e delle tipologie di infiorescenze. Una ricerca empirica in ambito di didattica della biologia alla scuola primaria.

BOSCOLO, FRANCESCA ALESSIA
2023/2024

Abstract

L’ambito di ricerca, su cui si è sviluppato l’elaborato di Tesi, concerne l’utilizzo della metodologia laboratoriale all’interno della didattica della biologia per stimolare negli studenti la curiosità e l’apprendimento di concetti scientifici di botanica. L’ipotesi di ricerca include tre quesiti: contenutistico, metodologico e sociale. Nello specifico, le tre domande sono state così definite: “È possibile approfondire un particolare aspetto della botanica, come il fiore, solitamente poco trattato alla scuola primaria rispetto, ad esempio, ad altre parti di un essere vegetale, come le foglie? È possibile fare tutto questo utilizzando una didattica attiva e laboratoriale e ottenere risultati migliori in confronto ad una didattica di tipo tradizionale-trasmissivo? Infine, è possibile affermare che tali metodologie innovative possano formare cittadini partecipi e consapevoli dell’importanza della scienza nella nostra società, incrementando l’interesse verso la cultura scientifica e spingendo gli alunni a porsi domande e verificare ciò che pensano di conoscere?”. Per rispondervi è stata realizzata una ricerca empirica in due classi quarte della scuola primaria “Fratelli Bandiera” dell'Istituto Comprensivo “Aldo Moro” di Campagna Lupia nella Città metropolitana di Venezia. La classe 4^B ha rappresentato il gruppo sperimentale, mentre la classe 4^A il gruppo di controllo. La classe sperimentale è stata coinvolta in una progettazione didattica suddivisa in quattro lezioni sulla struttura interna del fiore e le tipologie di infiorescenza. I quattro interventi didattici sono stati svolti utilizzando principalmente un approccio metodologico attivo (Goguelin, 1996; Castoldi, 2010), dove i format del laboratorio e dell’intervento metacognitivo hanno permesso agli alunni di partecipare in prima persona alle attività, mettendo in campo le conoscenze teoriche apprese, approfondendole proprio tramite il “learning by doing” (Dewey, 1938) e utilizzando il metodo scientifico-sperimentale e osservativo-comparativo. I traguardi di sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento dell’intero percorso sono stati individuati a partire da un’attenta analisi delle normative europee e italiane, in particolare le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione del 2012 e le Raccomandazione del Consiglio Europeo del 2018. I risultati ottenuti dal gruppo sperimentale al termine del percorso didattico sono stati rilevati attraverso l’osservazione sistematica e registrazioni audio di conversazioni tra alunni e insegnante durante le attività di tipo laboratoriale e durante le conversazioni metacognitive. È emerso che questa metodologia didattica è stata efficace poiché ha spinto gli allievi della classe a porsi domande sempre più specifiche su aspetti particolari delle loro conoscenze sia sugli esseri vegetali e sia sul fiore. Inoltre, nei due compiti autentici, gli alunni hanno potuto rielaborare e consolidare le conoscenze acquisite in modo personale e creativo, mettendosi nuovamente in gioco, anche approfondendo e ricercando informazioni su argomenti da poco appresi (ad esempio, le tipologie di infiorescenze). Infine, la validità della didattica laboratoriale è stata messa in evidenza anche dalle risposte dei docenti dell’Istituto ospitante, ai quali è stato somministrato un questionario. La maggior parte di loro, infatti, ha affermato che tale metodologia sia la più indicata per l’apprendimento di concetti scientifici, proprio per il coinvolgimento diretto degli alunni, nonostante non si riesca a realizzarla con costanza durante tutto l’anno scolastico.
2023
The laboratory methodology applied to the knowledge of the structure of the flower and the types of inflorescences. An empirical research on biology teaching in primary school.
laboratorio
fiore
infiorescenza
scuola primaria
biologia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/62813