Il presente studio si propone di indagare se l’uso del coding e della robotica educativa in ambito didattico possa incrementare, fin dalla scuola primaria, l’interesse e l’autoefficacia percepita dai bambini e dalle bambine nei confronti delle discipline STEM. Questo progetto di tesi nasce dal tentativo di contrastare il divario di genere che, come evidenziato in letteratura, ancora oggi persiste nel mondo dell’istruzione e del lavoro, soprattutto nei settori tecnico-scientifici in cui vi è una profonda sottorappresentazione femminile. Nello specifico, la ricerca si basa sulla conduzione di un percorso didattico rivolto a tredici bambini e quattordici bambine di una classe quarta primaria, svolto tra i mesi di maggio e giugno 2023 per un totale di 16 ore a partire dall’uso del set di robotica LEGO Education SPIKE Prime e dalla lettura di storie di uomini e donne di successo nei campi STEM. La proposta didattica è stata progettata tenendo conto dei principi dell’educazione alla parità di genere, della teoria costruzionista di S. Papert e delle caratteristiche degli approcci metodologici del coding, del pensiero computazionale e della robotica educativa, in linea con quanto annunciato dalla normativa internazionale e italiana. È stato adottato un metodo di ricerca misto quali-quantitativo che ha previsto dapprima la somministrazione agli alunni di brevi questionari per esplorare le loro percezioni di sé presenti e future in relazione al genere, sia all’inizio che alla fine del percorso didattico. L’obiettivo è stato quello di appurare se, grazie all’esperienza vissuta, si fossero verificati dei cambiamenti nelle concezioni stereotipate dei bambini. Inoltre, altri strumenti utilizzati sono stati l’osservazione partecipante, la conversazione clinica e le interviste semi-strutturate che sono state rivolte alla Dirigente Scolastica dell’istituto e all’insegnante di classe di riferimento, al fine di indagare le loro opinioni rispetto ai contenuti proposti e alle tematiche affrontate. Gli esiti conseguiti hanno evidenziato come la sperimentazione del percorso di coding e robotica educativa proposto abbia prodotto cambiamenti significativi nella percezione di sé dei bambini e delle bambine riguardo all’interesse e all’autoefficacia verso le discipline STEM e alle proiezioni professionali future.
Coltivare la parità: Coding e Robotica Educativa con uno “sguardo di genere”
CAZZARO, LETIZIA
2023/2024
Abstract
Il presente studio si propone di indagare se l’uso del coding e della robotica educativa in ambito didattico possa incrementare, fin dalla scuola primaria, l’interesse e l’autoefficacia percepita dai bambini e dalle bambine nei confronti delle discipline STEM. Questo progetto di tesi nasce dal tentativo di contrastare il divario di genere che, come evidenziato in letteratura, ancora oggi persiste nel mondo dell’istruzione e del lavoro, soprattutto nei settori tecnico-scientifici in cui vi è una profonda sottorappresentazione femminile. Nello specifico, la ricerca si basa sulla conduzione di un percorso didattico rivolto a tredici bambini e quattordici bambine di una classe quarta primaria, svolto tra i mesi di maggio e giugno 2023 per un totale di 16 ore a partire dall’uso del set di robotica LEGO Education SPIKE Prime e dalla lettura di storie di uomini e donne di successo nei campi STEM. La proposta didattica è stata progettata tenendo conto dei principi dell’educazione alla parità di genere, della teoria costruzionista di S. Papert e delle caratteristiche degli approcci metodologici del coding, del pensiero computazionale e della robotica educativa, in linea con quanto annunciato dalla normativa internazionale e italiana. È stato adottato un metodo di ricerca misto quali-quantitativo che ha previsto dapprima la somministrazione agli alunni di brevi questionari per esplorare le loro percezioni di sé presenti e future in relazione al genere, sia all’inizio che alla fine del percorso didattico. L’obiettivo è stato quello di appurare se, grazie all’esperienza vissuta, si fossero verificati dei cambiamenti nelle concezioni stereotipate dei bambini. Inoltre, altri strumenti utilizzati sono stati l’osservazione partecipante, la conversazione clinica e le interviste semi-strutturate che sono state rivolte alla Dirigente Scolastica dell’istituto e all’insegnante di classe di riferimento, al fine di indagare le loro opinioni rispetto ai contenuti proposti e alle tematiche affrontate. Gli esiti conseguiti hanno evidenziato come la sperimentazione del percorso di coding e robotica educativa proposto abbia prodotto cambiamenti significativi nella percezione di sé dei bambini e delle bambine riguardo all’interesse e all’autoefficacia verso le discipline STEM e alle proiezioni professionali future.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/62815