Le leghe di alluminio riciclato, note anche come secondarie, richiedono meno energia nella loro produzione rispetto alle leghe primarie e presentano proprietà meccaniche simili a queste ultime. Questo le rende sempre più impiegate in diversi settori industriali. Pertanto, diventa interessante esaminare la lavorabilità delle leghe secondarie di alluminio, considerando sia le forze di taglio sia la finitura superficiale durante la tornitura. A tale scopo, il lavoro di questa tesi si è concentrato sull'utilizzo di macchine utensili per lavorare tre leghe di alluminio a parametri di taglio predeterminati: una primaria (EN-AC 43500) e due secondarie con diversi gradi di impurezze (EN-AC 43400, EN-AC 46000). Durante le prove, sono state misurate le forze di taglio e valutata la finitura superficiale, sia in termini di difetti che di rugosità. I risultati evidenziano che le forze di taglio massime si verificano con la lega primaria, la quale presenta anche elevata rugosità e numerosi difetti superficiali. Tale comportamento è attribuibile alla diversa composizione delle tre leghe in termini di impurezze presenti, le quali contribuiscono alla formazione di particelle intermetalliche di differente forma e dimensione: arrotondate e piccole nella primaria, aciculari nella secondaria 43400, arrotondate e grandi nella secondaria 46000. Tali particelle intermetalliche svolgono un importante ruolo nel definire le caratteristiche meccaniche delle diverse leghe, soprattutto per quanto riguarda la loro duttilità. In particolare i risultati ottenuti evidenziano come sia proprio quest’ultima a governare il meccanismo di taglio: maggiore è la duttilità della lega, maggiori sono le forze di taglio. Agli intermetallici, poi, è possibile anche correlare la finitura superficiale che si ottiene: questa infatti è riconducibile alla morfologia e alle dimensioni delle particelle intermetalliche che caratterizzano quella determinata lega, e in particolare dalla loro interazione con l’utensile.
Analisi comparativa sulla lavorabilità in tornitura di leghe di alluminio primarie e secondarie
BEZZON, LEONARDO
2023/2024
Abstract
Le leghe di alluminio riciclato, note anche come secondarie, richiedono meno energia nella loro produzione rispetto alle leghe primarie e presentano proprietà meccaniche simili a queste ultime. Questo le rende sempre più impiegate in diversi settori industriali. Pertanto, diventa interessante esaminare la lavorabilità delle leghe secondarie di alluminio, considerando sia le forze di taglio sia la finitura superficiale durante la tornitura. A tale scopo, il lavoro di questa tesi si è concentrato sull'utilizzo di macchine utensili per lavorare tre leghe di alluminio a parametri di taglio predeterminati: una primaria (EN-AC 43500) e due secondarie con diversi gradi di impurezze (EN-AC 43400, EN-AC 46000). Durante le prove, sono state misurate le forze di taglio e valutata la finitura superficiale, sia in termini di difetti che di rugosità. I risultati evidenziano che le forze di taglio massime si verificano con la lega primaria, la quale presenta anche elevata rugosità e numerosi difetti superficiali. Tale comportamento è attribuibile alla diversa composizione delle tre leghe in termini di impurezze presenti, le quali contribuiscono alla formazione di particelle intermetalliche di differente forma e dimensione: arrotondate e piccole nella primaria, aciculari nella secondaria 43400, arrotondate e grandi nella secondaria 46000. Tali particelle intermetalliche svolgono un importante ruolo nel definire le caratteristiche meccaniche delle diverse leghe, soprattutto per quanto riguarda la loro duttilità. In particolare i risultati ottenuti evidenziano come sia proprio quest’ultima a governare il meccanismo di taglio: maggiore è la duttilità della lega, maggiori sono le forze di taglio. Agli intermetallici, poi, è possibile anche correlare la finitura superficiale che si ottiene: questa infatti è riconducibile alla morfologia e alle dimensioni delle particelle intermetalliche che caratterizzano quella determinata lega, e in particolare dalla loro interazione con l’utensile.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/63230