Il presente lavoro ha come tema principale il disastro di Seveso, avvenuto il 10 luglio del 1976, il quale rappresenta uno dei più gravi incidenti industriali legati alla contaminazione chimica. Durante il rilascio di una nube tossica contenente diossina dalla fabbrica ICMESA, molte persone furono esposte a livelli pericolosi di sostanze tossiche, causando effetti devastanti sulla salute umana e sull'ambiente circostante. L'evento di Seveso ha suscitato un'ampia preoccupazione pubblica e ha portato ad un rafforzamento delle normative sulla gestione dei rifiuti industriali e sulla sicurezza delle infrastrutture chimiche, con l’obiettivo di prevenire simili incidenti. L'impatto a lungo termine sulla salute delle persone colpite e sull'ecosistema locale ha reso il disastro di Seveso un caso emblematico nell'ambito della gestione dei rischi industriali e della necessità di una regolamentazione più rigorosa nel settore chimico. Ciò comportò la previsione di diverse direttive europee. Esse rappresentano un insieme di regolamentazioni, emanate dall'Unione Europea, volte a prevenire e gestire il rischio di incidenti rilevanti legati a sostanze pericolose. Queste direttive si concentrano sulla sicurezza delle industrie che trattano e utilizzano sostanze chimiche pericolose, imponendo requisiti specifici riguardanti la prevenzione degli incidenti, la preparazione per eventuali emergenze e la riduzione dell’impatto sull'ambiente e sulla salute umana. Nel corso degli anni, le direttive sono state, a più riprese, riviste e aggiornate al fine di adattarle agli sviluppi tecnologici e alle nuove conoscenze scientifiche, mirando a garantire un migliore controllo dei rischi industriali e una maggiore sicurezza per le comunità circostanti e l'ambiente. Con questo studio si vuole, dunque, dimostrare come le suddette normative abbiano rivestito un ruolo di fondamentale importanza nel promuovere una gestione più responsabile delle sostanze chimiche pericolose e nell'assicurare un approccio più rigoroso alla sicurezza industriale nell'Unione Europea.
Il disastro di Seveso e la successiva normativa per la prevenzione dei grandi rischi industriali
PINTON, GIORGIA
2023/2024
Abstract
Il presente lavoro ha come tema principale il disastro di Seveso, avvenuto il 10 luglio del 1976, il quale rappresenta uno dei più gravi incidenti industriali legati alla contaminazione chimica. Durante il rilascio di una nube tossica contenente diossina dalla fabbrica ICMESA, molte persone furono esposte a livelli pericolosi di sostanze tossiche, causando effetti devastanti sulla salute umana e sull'ambiente circostante. L'evento di Seveso ha suscitato un'ampia preoccupazione pubblica e ha portato ad un rafforzamento delle normative sulla gestione dei rifiuti industriali e sulla sicurezza delle infrastrutture chimiche, con l’obiettivo di prevenire simili incidenti. L'impatto a lungo termine sulla salute delle persone colpite e sull'ecosistema locale ha reso il disastro di Seveso un caso emblematico nell'ambito della gestione dei rischi industriali e della necessità di una regolamentazione più rigorosa nel settore chimico. Ciò comportò la previsione di diverse direttive europee. Esse rappresentano un insieme di regolamentazioni, emanate dall'Unione Europea, volte a prevenire e gestire il rischio di incidenti rilevanti legati a sostanze pericolose. Queste direttive si concentrano sulla sicurezza delle industrie che trattano e utilizzano sostanze chimiche pericolose, imponendo requisiti specifici riguardanti la prevenzione degli incidenti, la preparazione per eventuali emergenze e la riduzione dell’impatto sull'ambiente e sulla salute umana. Nel corso degli anni, le direttive sono state, a più riprese, riviste e aggiornate al fine di adattarle agli sviluppi tecnologici e alle nuove conoscenze scientifiche, mirando a garantire un migliore controllo dei rischi industriali e una maggiore sicurezza per le comunità circostanti e l'ambiente. Con questo studio si vuole, dunque, dimostrare come le suddette normative abbiano rivestito un ruolo di fondamentale importanza nel promuovere una gestione più responsabile delle sostanze chimiche pericolose e nell'assicurare un approccio più rigoroso alla sicurezza industriale nell'Unione Europea.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/63365