In questo lavoro si vuole attraversare ed analizzare la 'Critica alla filosofia hegeliana del diritto pubblico' di Karl Marx seguendo una prospettiva storico-concettuale. In quest’opera, risalente al 1843, l’autore si serve del testo di Hegel come base di appoggio per la comprensione analitica delle istituzioni reali del mondo moderno e per tentare la definizione di una concezione alternativa rispetto alle forme moderne di rappresentanza. Il punto di partenza dell’analisi della 'Kritik' è costituito da un’interpretazione, sicuramente imprecisa, della logica hegeliana. Questa, infatti, viene letta come un dispositivo mistificante e funzionale al mantenimento dei rapporti di dominio concretamente esistenti in quanto, occultando l’opposizione che sussiste tra i fenomeni reali, non permette di comprenderli. A partire da ciò, Marx, nel corso del testo, compirà un confronto serrato con i paragrafi dei 'Lineamenti' che riguardano il potere legislativo, quello governativo e quello del principe. In questo attraversamento critico molto ‘orientato’, e per certi versi superficiale, dell’opera di Hegel, Marx arriverà a comprendere le problematiche e le contraddizioni della concettualità politica propria della modernità, e, a seguito di queste acquisizioni, tenterà di superarle per mezzo di una logica che, attraverso il recupero della positività dell’empirico, punta a comprendere le connessioni reali che sussistono tra sfera politica e sfera sociale. La soluzione a cui Marx sembra guardare in questo scritto giovanile è quella della vera democrazia. Essa è vista come il costituirsi di un nuovo tipo di sovranità popolare che, spingendo verso una ‘fine’ del dominio dello Stato astratto e soltanto politico, tiene insieme universalità e particolarità individuale e permette in questo modo di curvare la politicità verso l’esistenza sociale, realizzando una vera e completa emancipazione umana. Tuttavia, questo primo tentativo di oltrepassamento della 'Trennung' moderna tra società civile e Stato è un qualcosa che non viene elaborato in modo completo ed esauriente e per questo si mostrerà come la proposta marxiana della 'vera democrazia' risulti essere anch’essa vittima di aporie e problematiche tipiche della concettualità politica moderna.
Formlosigkeit dello Stato moderno, romanticismo politico e vera democrazia nella ‘Critica alla filosofia hegeliana del diritto pubblico’ di Karl Marx.
SARTORI, FILIPPO
2023/2024
Abstract
In questo lavoro si vuole attraversare ed analizzare la 'Critica alla filosofia hegeliana del diritto pubblico' di Karl Marx seguendo una prospettiva storico-concettuale. In quest’opera, risalente al 1843, l’autore si serve del testo di Hegel come base di appoggio per la comprensione analitica delle istituzioni reali del mondo moderno e per tentare la definizione di una concezione alternativa rispetto alle forme moderne di rappresentanza. Il punto di partenza dell’analisi della 'Kritik' è costituito da un’interpretazione, sicuramente imprecisa, della logica hegeliana. Questa, infatti, viene letta come un dispositivo mistificante e funzionale al mantenimento dei rapporti di dominio concretamente esistenti in quanto, occultando l’opposizione che sussiste tra i fenomeni reali, non permette di comprenderli. A partire da ciò, Marx, nel corso del testo, compirà un confronto serrato con i paragrafi dei 'Lineamenti' che riguardano il potere legislativo, quello governativo e quello del principe. In questo attraversamento critico molto ‘orientato’, e per certi versi superficiale, dell’opera di Hegel, Marx arriverà a comprendere le problematiche e le contraddizioni della concettualità politica propria della modernità, e, a seguito di queste acquisizioni, tenterà di superarle per mezzo di una logica che, attraverso il recupero della positività dell’empirico, punta a comprendere le connessioni reali che sussistono tra sfera politica e sfera sociale. La soluzione a cui Marx sembra guardare in questo scritto giovanile è quella della vera democrazia. Essa è vista come il costituirsi di un nuovo tipo di sovranità popolare che, spingendo verso una ‘fine’ del dominio dello Stato astratto e soltanto politico, tiene insieme universalità e particolarità individuale e permette in questo modo di curvare la politicità verso l’esistenza sociale, realizzando una vera e completa emancipazione umana. Tuttavia, questo primo tentativo di oltrepassamento della 'Trennung' moderna tra società civile e Stato è un qualcosa che non viene elaborato in modo completo ed esauriente e per questo si mostrerà come la proposta marxiana della 'vera democrazia' risulti essere anch’essa vittima di aporie e problematiche tipiche della concettualità politica moderna.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/63557