La lettura è un'attività che ha profonde radici storiche e un posto di rilievo nella teoria della letteratura. Questo studio si propone di indagare a livello storico e critico i ruoli e le pratiche della lettura . Sin dall'antichità, l'uomo ha avuto il desiderio di comunicare, tramandare e conservare il proprio sapere per le generazioni future. Con l'invenzione dell'alfabeto, la lettura divenne più accessibile. Nell'antica Grecia, i filosofi si riunivano nei portici per insegnare e discutere sui testi scritti, promuovendo una lettura oralizzata nelle classi più agiate della società. Nelle storia della lettura dell’Impero Romano, molto importante fù il passaggio da "volumen" a "codex", e l’alternanza tra lettura silenziosa e ad alta voce. Con il passare del tempo, la diffusione del cristianesimo portò alla traduzione e alla diffusione della Bibbia, che rese la lettura non solo un'attività intellettuale, ma anche un dovere religioso, grazie all'adattabilità della forma del codex cristiano. I monasteri dell'Europa medievale si trasformarono in centri di produzione e conservazione di testi, in cui i monaci copiavano manualmente le opere letterarie, prima dettando e poi silenziosamente. Con l'invenzione della stampa, alla fine del XV secolo, la lettura divenne ancora più accessibile, accelerando così la diffusione delle idee. Durante il Rinascimento, la lettura divenne una pratica diffusa tra le classi superiori, grazie alle biblioteche private. L'umanesimo portò all'interesse per la letteratura classica e a una ricostruzione filologica delle opere degli antichi autori greci e romani. Con l'illuminismo, le idee di pensatori come Voltaire e Rousseau circolavano in forma di opere scritte, come pamphlet o “fogli volanti” raggiungendo un vasto pubblico. Nel XIX secolo, con l'industrializzazione, la lettura si diffuse tra le classi popolari grazie all'aumento della produzione di libri (e di altri prodotti editoriali come i pliegos, i chapbooks e gli occasionals) e alla creazione delle biblioteche pubbliche. I romanzi divennero i più popolari grazie al livello di coinvolgimento emotivo provato dai lettori. Nel XX secolo, con l'avvento dei mezzi di comunicazione di massa, come la radio e la televisione, la lettura conobbe una leggera flessione. Tuttavia, la diffusione di libri economici e l'accesso a biblioteche e librerie permisero di mantenere vivo l'interesse per la lettura. Nell’ambito della teoria della letteratura, la lettura riveste un ruolo centrale. Diversi autori, appartenenti ai diversi approcci (strutturalista, semiotico, fenomenologico, ermeneutico e cognitivista) hanno contribuito in modo significativo alla teoria della lettura. Lo studio analizza gli autori più importanti per ogni approccio tra cui: Roland Barthes, che mette in luce il lato emozionale e corporeo della lettura; Wolfgang Iser, il cui concetto chiave è quello dell'"effetto dell'implicatura"; e studiosi come Wayne Booth, Genette con le loro riflessioni sulla retorica della lettura. In conclusione, la teoria della letteratura offre molteplici spunti di riflessione sulla lettura come processo di interazione tra autore e lettore. Gli autori citati hanno contribuito significativamente a delineare l'importanza della lettura come strumento privilegiato per comprendere e interpretare il testo letterario, svelandone i molteplici strati di significato e spingendo il lettore a partecipare attivamente alla costruzione del senso.

Il piacere di leggere. Elementi di storia e teoria della lettura

BISON, SARAH
2023/2024

Abstract

La lettura è un'attività che ha profonde radici storiche e un posto di rilievo nella teoria della letteratura. Questo studio si propone di indagare a livello storico e critico i ruoli e le pratiche della lettura . Sin dall'antichità, l'uomo ha avuto il desiderio di comunicare, tramandare e conservare il proprio sapere per le generazioni future. Con l'invenzione dell'alfabeto, la lettura divenne più accessibile. Nell'antica Grecia, i filosofi si riunivano nei portici per insegnare e discutere sui testi scritti, promuovendo una lettura oralizzata nelle classi più agiate della società. Nelle storia della lettura dell’Impero Romano, molto importante fù il passaggio da "volumen" a "codex", e l’alternanza tra lettura silenziosa e ad alta voce. Con il passare del tempo, la diffusione del cristianesimo portò alla traduzione e alla diffusione della Bibbia, che rese la lettura non solo un'attività intellettuale, ma anche un dovere religioso, grazie all'adattabilità della forma del codex cristiano. I monasteri dell'Europa medievale si trasformarono in centri di produzione e conservazione di testi, in cui i monaci copiavano manualmente le opere letterarie, prima dettando e poi silenziosamente. Con l'invenzione della stampa, alla fine del XV secolo, la lettura divenne ancora più accessibile, accelerando così la diffusione delle idee. Durante il Rinascimento, la lettura divenne una pratica diffusa tra le classi superiori, grazie alle biblioteche private. L'umanesimo portò all'interesse per la letteratura classica e a una ricostruzione filologica delle opere degli antichi autori greci e romani. Con l'illuminismo, le idee di pensatori come Voltaire e Rousseau circolavano in forma di opere scritte, come pamphlet o “fogli volanti” raggiungendo un vasto pubblico. Nel XIX secolo, con l'industrializzazione, la lettura si diffuse tra le classi popolari grazie all'aumento della produzione di libri (e di altri prodotti editoriali come i pliegos, i chapbooks e gli occasionals) e alla creazione delle biblioteche pubbliche. I romanzi divennero i più popolari grazie al livello di coinvolgimento emotivo provato dai lettori. Nel XX secolo, con l'avvento dei mezzi di comunicazione di massa, come la radio e la televisione, la lettura conobbe una leggera flessione. Tuttavia, la diffusione di libri economici e l'accesso a biblioteche e librerie permisero di mantenere vivo l'interesse per la lettura. Nell’ambito della teoria della letteratura, la lettura riveste un ruolo centrale. Diversi autori, appartenenti ai diversi approcci (strutturalista, semiotico, fenomenologico, ermeneutico e cognitivista) hanno contribuito in modo significativo alla teoria della lettura. Lo studio analizza gli autori più importanti per ogni approccio tra cui: Roland Barthes, che mette in luce il lato emozionale e corporeo della lettura; Wolfgang Iser, il cui concetto chiave è quello dell'"effetto dell'implicatura"; e studiosi come Wayne Booth, Genette con le loro riflessioni sulla retorica della lettura. In conclusione, la teoria della letteratura offre molteplici spunti di riflessione sulla lettura come processo di interazione tra autore e lettore. Gli autori citati hanno contribuito significativamente a delineare l'importanza della lettura come strumento privilegiato per comprendere e interpretare il testo letterario, svelandone i molteplici strati di significato e spingendo il lettore a partecipare attivamente alla costruzione del senso.
2023
The Pleasure of Reading: Elements of History and Theory of Reading
storia della lettura
teoria della lettura
lettura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/63619