Le opere letterarie di Lorenzo de’ Medici presentano una sconcertante varietà di tendenze, di toni e di soluzioni formali, talvolta tra loro diametralmente opposti. In questa tesi mi vorrei soffermare su due testi del Magnifico che vanno a riproporre il genere della poesia bucolica-pastorale. La tematica, però, viene trattata in maniera diversa nelle due opere: una, infatti, segue le linee dell’Idillio classico; nell’altra, invece, il genere bucolico-pastorale è sovrastato da quello comico-realistico. Invero, forte dell’influsso esercitato da Luigi Pulci, che mirava a fare della letteratura burlesca l’espressione per eccellenza dell’ambiente mediceo, Lorenzo de’ Medici scrisse varie opere. La protagonista indiscussa di questa fase è soprattutto la Nencia da Barberino, che riproduce le lodi cantate dal contadino Vallera alla pastorella di cui è innamorato, con l’intento parodico e finemente divertito di delineare la convenzionale figura del pastore innamorato, tipica della poesia pastorale. Inerentemente a questo genere, Lorenzo si era già cimentato da adolescente con un’operetta mitologica in terzine, Corinto, di ispirazione virgiliana, che riproduce i lamenti del pastore omonimo per il suo amore non corrisposto da parte della ninfa Galatea.
Lorenzo de' Medici e la poesia pastorale: il Corinto e la Nencia da Barberino.
PEGORARO, ANNA
2023/2024
Abstract
Le opere letterarie di Lorenzo de’ Medici presentano una sconcertante varietà di tendenze, di toni e di soluzioni formali, talvolta tra loro diametralmente opposti. In questa tesi mi vorrei soffermare su due testi del Magnifico che vanno a riproporre il genere della poesia bucolica-pastorale. La tematica, però, viene trattata in maniera diversa nelle due opere: una, infatti, segue le linee dell’Idillio classico; nell’altra, invece, il genere bucolico-pastorale è sovrastato da quello comico-realistico. Invero, forte dell’influsso esercitato da Luigi Pulci, che mirava a fare della letteratura burlesca l’espressione per eccellenza dell’ambiente mediceo, Lorenzo de’ Medici scrisse varie opere. La protagonista indiscussa di questa fase è soprattutto la Nencia da Barberino, che riproduce le lodi cantate dal contadino Vallera alla pastorella di cui è innamorato, con l’intento parodico e finemente divertito di delineare la convenzionale figura del pastore innamorato, tipica della poesia pastorale. Inerentemente a questo genere, Lorenzo si era già cimentato da adolescente con un’operetta mitologica in terzine, Corinto, di ispirazione virgiliana, che riproduce i lamenti del pastore omonimo per il suo amore non corrisposto da parte della ninfa Galatea.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/63694