This thesis aims to examine the challenges and successes in the reception practices of migrant minors, focusing particularly on the comparative analysis of the legal systems of Italy and Spain. The study provides an overview of the international context and legislations developed in favor of childhood, which form the basis for the development of European regulations concerning minors. Since the 1990s, European states have become major transit and destination countries for young immigrants, drawn by the proximity to their countries of origin, as seen, for example, with Albanian minors in Italy or Moroccan minors in Spain. The reasons driving children to undertake solitary journeys are diverse, ranging from fleeing extreme economic and social conditions to seeking refuge from armed conflicts or political and social tensions. Within this context, the focus is on a specific group of young migrants: unaccompanied minor asylum seekers, individuals below 18 years old who leave their home countries alone to escape conflict or persecution. Their condition is extremely vulnerable, as they are minors traveling without the accompaniment of a parent or responsible figure, necessitating international protection. This adds another layer of complexity inherent in the terms that identify them as "minors" and "migrants." To fully understand the sources regulating the asylum procedure for unaccompanied minors, it is essential to explore the meaning of the term "asylum." In line with the United Nations High Commissioner for Refugees, we can assert that "refugee children share certain universal rights with all other people, have additional rights as children, and possess specific rights as refugees." Briefly tracing the evolution of the concept of asylum in the context of international law and the European Union, this study aims to identify the political and legislative choices that have influenced the regulations of member states regarding asylum. Contextualizing the origin of the United Nations Convention on the Rights of the Child, one can observe how, since 1989, it has led to a paradigm shift in the concept of child protection. With the introduction of the three fundamental principles enshrined in the Convention (the best interest of the child, non-discrimination, and the right to participation), the concept of protection has moved away from the traditional idea of "solidarity" or "charity" from the "protector" to focus on the autonomy, personality, and development needs of the "protected."

La presente tesi si prefigge di esaminare le sfide e i successi nelle pratiche di accoglienza dei minori migranti, focalizzandosi, in particolare, sull’analisi comparativa dei due sistemi giuridici quali Italia e Spagna. Lo studio, in primo lugo, fornisce una visione del contesto internazionale e delle legislazioni elaborate a favore dell’infanzia che risultano essere il perno dello sviluppo delle normative europee concernenti i minori. A partire dagli anni Novanta, gli Stati europei sono diventati i principali luoghi di transito e destinazione per i giovani immigrati, attratti dalla vicinanza ai loro paesi d'origine, come avviene, ad esempio, con i minori albanesi in Italia o i minori marocchini in Spagna. Le motivazioni che spingono i bambini a intraprendere viaggi solitari sono molteplici: molti scappano da condizioni economiche e sociali di estrema povertà e miseria, mentre altri cercano rifugio da conflitti bellici o tensioni politiche e sociali. In questo contesto, ci concentreremo sui giovani migranti specifici, ovvero i richiedenti asilo minorenni non accompagnati, individui al di sotto dei 18 anni che lasciano il proprio paese d'origine da soli per sfuggire a conflitti o persecuzioni. La loro condizione è estremamente vulnerabile (essendo minorenni e viaggiando senza l'accompagnamento di un genitore o di una figura responsabile, necessitano di protezione internazionale), aggiungendo un ulteriore strato di complessità già presente nei termini che li identificano come "minori" e "migranti". Per comprendere appieno le fonti che regolamentano la procedura di asilo per i minori non accompagnati, è essenziale esplorare anche il significato del termine "asilo". In linea con il pensiero dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, possiamo affermare che "i bambini rifugiati condividono alcuni diritti universali con tutte le altre persone, godono di diritti aggiuntivi in quanto minori e possiedono diritti specifici in quanto rifugiati". Analizzando brevemente l'evoluzione del concetto di asilo nel contesto del diritto internazionale e dell'Unione Europea, questo studio mira a individuare le scelte politiche e legislative che hanno influenzato le normative degli Stati membri in materia di asilo. Contestualizzando l'origine della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia, si può notare come, a partire dal 1989, questa abbia portato a un cambio prospettico nel concetto di protezione dell'infanzia. Con l'introduzione dei tre principi fondamentali sanciti nella Convenzione (il miglior interesse del bambino, la non discriminazione e il diritto alla partecipazione), la concezione di protezione ha abbandonato l'antica idea di "solidarietà" o "carità" da parte del "protettore", per concentrarsi invece sulle esigenze di autonomia, personalità e sviluppo del "protetto". Attraverso l'analisi giuridica, il presente lavoro si propone di delineare le fasi che hanno condotto a un cambiamento paradigmatico nella percezione del minore, riconoscendolo come un bambino in situazione di vulnerabilità e bisognoso di protezione, e al contempo costruendo l'immagine del minore straniero non accompagnato come soggetto problematico.

Sfide e successi nell'accoglienza dei minori stranieri. Uno sguardo incrociato tra Italia e Spagna

DE MARCHI, ILARIA
2023/2024

Abstract

This thesis aims to examine the challenges and successes in the reception practices of migrant minors, focusing particularly on the comparative analysis of the legal systems of Italy and Spain. The study provides an overview of the international context and legislations developed in favor of childhood, which form the basis for the development of European regulations concerning minors. Since the 1990s, European states have become major transit and destination countries for young immigrants, drawn by the proximity to their countries of origin, as seen, for example, with Albanian minors in Italy or Moroccan minors in Spain. The reasons driving children to undertake solitary journeys are diverse, ranging from fleeing extreme economic and social conditions to seeking refuge from armed conflicts or political and social tensions. Within this context, the focus is on a specific group of young migrants: unaccompanied minor asylum seekers, individuals below 18 years old who leave their home countries alone to escape conflict or persecution. Their condition is extremely vulnerable, as they are minors traveling without the accompaniment of a parent or responsible figure, necessitating international protection. This adds another layer of complexity inherent in the terms that identify them as "minors" and "migrants." To fully understand the sources regulating the asylum procedure for unaccompanied minors, it is essential to explore the meaning of the term "asylum." In line with the United Nations High Commissioner for Refugees, we can assert that "refugee children share certain universal rights with all other people, have additional rights as children, and possess specific rights as refugees." Briefly tracing the evolution of the concept of asylum in the context of international law and the European Union, this study aims to identify the political and legislative choices that have influenced the regulations of member states regarding asylum. Contextualizing the origin of the United Nations Convention on the Rights of the Child, one can observe how, since 1989, it has led to a paradigm shift in the concept of child protection. With the introduction of the three fundamental principles enshrined in the Convention (the best interest of the child, non-discrimination, and the right to participation), the concept of protection has moved away from the traditional idea of "solidarity" or "charity" from the "protector" to focus on the autonomy, personality, and development needs of the "protected."
2023
Challenges and successes in the reception of unaccompanied minors. A cross-over between Italy and Spain
La presente tesi si prefigge di esaminare le sfide e i successi nelle pratiche di accoglienza dei minori migranti, focalizzandosi, in particolare, sull’analisi comparativa dei due sistemi giuridici quali Italia e Spagna. Lo studio, in primo lugo, fornisce una visione del contesto internazionale e delle legislazioni elaborate a favore dell’infanzia che risultano essere il perno dello sviluppo delle normative europee concernenti i minori. A partire dagli anni Novanta, gli Stati europei sono diventati i principali luoghi di transito e destinazione per i giovani immigrati, attratti dalla vicinanza ai loro paesi d'origine, come avviene, ad esempio, con i minori albanesi in Italia o i minori marocchini in Spagna. Le motivazioni che spingono i bambini a intraprendere viaggi solitari sono molteplici: molti scappano da condizioni economiche e sociali di estrema povertà e miseria, mentre altri cercano rifugio da conflitti bellici o tensioni politiche e sociali. In questo contesto, ci concentreremo sui giovani migranti specifici, ovvero i richiedenti asilo minorenni non accompagnati, individui al di sotto dei 18 anni che lasciano il proprio paese d'origine da soli per sfuggire a conflitti o persecuzioni. La loro condizione è estremamente vulnerabile (essendo minorenni e viaggiando senza l'accompagnamento di un genitore o di una figura responsabile, necessitano di protezione internazionale), aggiungendo un ulteriore strato di complessità già presente nei termini che li identificano come "minori" e "migranti". Per comprendere appieno le fonti che regolamentano la procedura di asilo per i minori non accompagnati, è essenziale esplorare anche il significato del termine "asilo". In linea con il pensiero dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, possiamo affermare che "i bambini rifugiati condividono alcuni diritti universali con tutte le altre persone, godono di diritti aggiuntivi in quanto minori e possiedono diritti specifici in quanto rifugiati". Analizzando brevemente l'evoluzione del concetto di asilo nel contesto del diritto internazionale e dell'Unione Europea, questo studio mira a individuare le scelte politiche e legislative che hanno influenzato le normative degli Stati membri in materia di asilo. Contestualizzando l'origine della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia, si può notare come, a partire dal 1989, questa abbia portato a un cambio prospettico nel concetto di protezione dell'infanzia. Con l'introduzione dei tre principi fondamentali sanciti nella Convenzione (il miglior interesse del bambino, la non discriminazione e il diritto alla partecipazione), la concezione di protezione ha abbandonato l'antica idea di "solidarietà" o "carità" da parte del "protettore", per concentrarsi invece sulle esigenze di autonomia, personalità e sviluppo del "protetto". Attraverso l'analisi giuridica, il presente lavoro si propone di delineare le fasi che hanno condotto a un cambiamento paradigmatico nella percezione del minore, riconoscendolo come un bambino in situazione di vulnerabilità e bisognoso di protezione, e al contempo costruendo l'immagine del minore straniero non accompagnato come soggetto problematico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/63703