Il 24 febbraio 2022, l’invasione russa ai danni dell’Ucraina ha dato inizio ad un conflitto armato che, dopo circa due anni, è ancora in corso. I danni umanitari, sociali, infrastrutturali sono enormi, ma anche quelli riguardanti l’impatto climatico e ambientale sono allarmanti. I bombardamenti distruggono costruzioni e edifici rilasciando in atmosfera polveri e sostanze pericolose; gli incendi bruciano foreste e depositi di combustibili liberando gas climalteranti e tossici; i veicoli da guerra devastano il suolo su cui transitano e consumano grandi quantità di carburante. Le emissioni di gas climalteranti sono elevatissime e l’inquinamento si diffonde nei dintorni delle zone di combattimento ma anche sull’intero continente, andando addirittura ad intaccare il clima globale. Già all’inizio del conflitto si potevano fare delle valutazioni approssimative circa l’impatto climatico ed ambientale ad esso correlate, col passare del tempo però la situazione ha iniziato a delinearsi, permettendo una quantificazione più precisa dei danni. Dopo due anni dall’inizio della guerra si stima che siano state prodotte circa 90 milioni di tonnellate di CO2 equivalente dall’utilizzo di carburante per lo spostamento dei mezzi bellici, mentre circa 35 milioni di tonnellate sono riconducibili agli incendi causati dal conflitto. La ricostruzione delle zone urbane distrutte richiederà un grande impegno economico ed enormi consumi di energia, risorse e materie prime oltre all’impiego di mezzi e macchinari pesanti. Si calcola infatti che la riedificazione e la ristrutturazione delle città colpite libererà in atmosfera circa 70 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Anche settori non direttamente legati agli scontri vengono però influenzati dal conflitto; infatti, l’aviazione civile e la produzione di energia in Europa hanno risentito della guerra portando ad un aumento non irrisorio nella produzione di gas ad effetto serra. Di seguito verranno analizzati questi aspetti e l’interesse di questo studio si poserà, oltre che sui gas climalteranti, sulle emissioni di altre sostanze pericolose e che influiscono sulla qualità dell’aria. Infine, si osserveranno gli effetti ambientali che il conflitto sta avendo sul suolo, sulle acque e sugli ecosistemi.

Conflitto russo-ucraino: analisi dell'impatto climatico e ambientale con un focus sulle emissioni di gas climalteranti

AMBROSI, GIACOMO
2023/2024

Abstract

Il 24 febbraio 2022, l’invasione russa ai danni dell’Ucraina ha dato inizio ad un conflitto armato che, dopo circa due anni, è ancora in corso. I danni umanitari, sociali, infrastrutturali sono enormi, ma anche quelli riguardanti l’impatto climatico e ambientale sono allarmanti. I bombardamenti distruggono costruzioni e edifici rilasciando in atmosfera polveri e sostanze pericolose; gli incendi bruciano foreste e depositi di combustibili liberando gas climalteranti e tossici; i veicoli da guerra devastano il suolo su cui transitano e consumano grandi quantità di carburante. Le emissioni di gas climalteranti sono elevatissime e l’inquinamento si diffonde nei dintorni delle zone di combattimento ma anche sull’intero continente, andando addirittura ad intaccare il clima globale. Già all’inizio del conflitto si potevano fare delle valutazioni approssimative circa l’impatto climatico ed ambientale ad esso correlate, col passare del tempo però la situazione ha iniziato a delinearsi, permettendo una quantificazione più precisa dei danni. Dopo due anni dall’inizio della guerra si stima che siano state prodotte circa 90 milioni di tonnellate di CO2 equivalente dall’utilizzo di carburante per lo spostamento dei mezzi bellici, mentre circa 35 milioni di tonnellate sono riconducibili agli incendi causati dal conflitto. La ricostruzione delle zone urbane distrutte richiederà un grande impegno economico ed enormi consumi di energia, risorse e materie prime oltre all’impiego di mezzi e macchinari pesanti. Si calcola infatti che la riedificazione e la ristrutturazione delle città colpite libererà in atmosfera circa 70 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Anche settori non direttamente legati agli scontri vengono però influenzati dal conflitto; infatti, l’aviazione civile e la produzione di energia in Europa hanno risentito della guerra portando ad un aumento non irrisorio nella produzione di gas ad effetto serra. Di seguito verranno analizzati questi aspetti e l’interesse di questo studio si poserà, oltre che sui gas climalteranti, sulle emissioni di altre sostanze pericolose e che influiscono sulla qualità dell’aria. Infine, si osserveranno gli effetti ambientali che il conflitto sta avendo sul suolo, sulle acque e sugli ecosistemi.
2023
Russo-Ukrainian War: analysis of climate change and environmnetal impacts by focusing on greenhouse gases
Conflitto
Emissioni
Gas climalteranti
Impatto climatico
Ambiente
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/63741