Le indagini digitali atipiche e la tutela dei diritti individuali

L' avvento così importante, e per certi versi imponente, delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione ha iniziato a interessare anche il campo della giustizia, permettendo al processo penale di allinearsi con le innovazioni scientifiche. La diffusione delle nuove tecnologie ha comportato un uso più abituale delle stesse, in tutti gli ambiti della quotidianità; la criminalità si trasforma, diventando così sempre più comune la commissione di crimini informatici, e di conseguenza, emerge la necessità di prevenire e reprimere non solo i reati tradizionali, ma anche quelli della nuova era digitale. La fase investigativa si adegua a tale evoluzione, e si arricchisce di nuovi strumenti investigativi digitali che consentono lo svolgimento di indagini efficaci e approfondite, ma che al contempo possono rivelarsi, vista la pervasività di cui sono capaci, potenzialmente lesivi dei diritti individuali. Sorgono in questo modo importanti questioni circa la compatibilità delle indagini digitali - specificatamente quelle atipiche - con la tutela dei diritti individuali, i quali, proprio tramite la diffusione delle tecnologie e di internet, si sono estesi. In particolare, analizzerò il captatore informatico nel suo utilizzo atipico, su quali diritti maggiormente incide. Infine, tratterò dell'utilizzo di software da parte delle forze dell'ordine, i quali monitorano ed elaborano una vasta mole di dati, e dunque, essi possono entrare in conflitto con i diritti fondamentali dell'individuo.