Il presente elaborato mira ad analizzare il diritto all’oblio nell’ambito della giustizia penale, con specifica attenzione alla fase della esecuzione penale. A tal fine, dopo aver ricostruito l’istituto nei suoi contorni essenziali, ricordando la giurisprudenza e la normativa più significativa in materia, anzitutto si procederà ad approfondire il diritto all’oblio quale diritto alla cancellazione dei propri dati personali, ricercando all’interno del panorama normativo attualmente in vigore precisi ed espliciti termini di conservazione, decorsi i quali la pretesa all’oblio possa dirsi concretizzata. Saranno quindi analizzati il D.P.R. n. 15 del 2018 e la disciplina dedicata al casellario giudiziale. In secondo luogo, si tenterà di evidenziare gli effetti potenzialmente stigmatizzanti per il soggetto derivanti dal prendere parte a un procedimento penale o dall’essere destinatario di una sentenza di condanna, nel cui quadro si inseriscono sia la dimensione patologica spesso assunta dall’informazione giudiziaria, le cui modalità e i cui meccanismi sono suscettibili di minare il diritto all’oblio nelle sue fondamenta; sia il sistema certificativo offerto dal casellario giudiziale, nell'ambito del quale è possibile rinvenire tracce del diritto all'oblio, quale mero oscuramento di determinati precedenti giudiziari. Verranno inoltre esaminati l’istituto dell’anonimizzazione dei dati personali di cui all’art. 52 del Codice della Privacy, nonché i nuovi strumenti di tutela introdotti dalla Riforma Cartabia con l’art. 64-ter disp. att. c.p.p., i quali sembrano essere finalizzati alla protezione del diritto all’oblio, inteso come ridimensionamento della visibilità del soggetto interessato. Nel corso dell’elaborato, inoltre, si tenterà a più riprese di ricercare se e, nel caso, in che modo, la conservazione manifestamente prolungata di dati giudiziari o di polizia possa riflettere le sue conseguenze nella fase esecutiva penale, influenzando le decisioni di competenza non solo del giudice di esecuzione, ma anche della magistratura di sorveglianza. Al riguardo verrà dedicata particolare attenzione all’ipotesi in cui tali elementi emergano per la prima volta nella fase esecutiva, incardinando così nel giudice di esecuzione il potere, non privo di limiti, di far derivare conseguenze ed effetti sfavorevoli per il reo.

Diritto all'oblio ed esecuzione penale.

MARTIN, VITTORIA
2023/2024

Abstract

Il presente elaborato mira ad analizzare il diritto all’oblio nell’ambito della giustizia penale, con specifica attenzione alla fase della esecuzione penale. A tal fine, dopo aver ricostruito l’istituto nei suoi contorni essenziali, ricordando la giurisprudenza e la normativa più significativa in materia, anzitutto si procederà ad approfondire il diritto all’oblio quale diritto alla cancellazione dei propri dati personali, ricercando all’interno del panorama normativo attualmente in vigore precisi ed espliciti termini di conservazione, decorsi i quali la pretesa all’oblio possa dirsi concretizzata. Saranno quindi analizzati il D.P.R. n. 15 del 2018 e la disciplina dedicata al casellario giudiziale. In secondo luogo, si tenterà di evidenziare gli effetti potenzialmente stigmatizzanti per il soggetto derivanti dal prendere parte a un procedimento penale o dall’essere destinatario di una sentenza di condanna, nel cui quadro si inseriscono sia la dimensione patologica spesso assunta dall’informazione giudiziaria, le cui modalità e i cui meccanismi sono suscettibili di minare il diritto all’oblio nelle sue fondamenta; sia il sistema certificativo offerto dal casellario giudiziale, nell'ambito del quale è possibile rinvenire tracce del diritto all'oblio, quale mero oscuramento di determinati precedenti giudiziari. Verranno inoltre esaminati l’istituto dell’anonimizzazione dei dati personali di cui all’art. 52 del Codice della Privacy, nonché i nuovi strumenti di tutela introdotti dalla Riforma Cartabia con l’art. 64-ter disp. att. c.p.p., i quali sembrano essere finalizzati alla protezione del diritto all’oblio, inteso come ridimensionamento della visibilità del soggetto interessato. Nel corso dell’elaborato, inoltre, si tenterà a più riprese di ricercare se e, nel caso, in che modo, la conservazione manifestamente prolungata di dati giudiziari o di polizia possa riflettere le sue conseguenze nella fase esecutiva penale, influenzando le decisioni di competenza non solo del giudice di esecuzione, ma anche della magistratura di sorveglianza. Al riguardo verrà dedicata particolare attenzione all’ipotesi in cui tali elementi emergano per la prima volta nella fase esecutiva, incardinando così nel giudice di esecuzione il potere, non privo di limiti, di far derivare conseguenze ed effetti sfavorevoli per il reo.
2023
Right to be forgotten and criminal enforcement.
Diritto all'oblio
Deindicizzazione
Banche dati polizia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/63792