La tesi intende verificare se la democrazia israeliana sia effettivamente una democrazia protetta. Il lavoro sottopone a un’analisi alquanto approfondita i più rilevanti casi giurisprudenziali che hanno fatto la storia del diritto costituzionale israeliano, per investigare se la democrazia israeliana possa dirsi effettivamente e non solo sulla carta una democrazia protetta. Per raggiungere l’obiettivo si è utilizzato un metodo comparatistico, che ha permesso di vedere come alcune democrazie occidentali e, in particolare, la Germania, l’Italia e gli Stati Uniti, si difendono da minacce antisistema che rischiano di sovvertire l’ordinamento. Accanto al metodo comparatistico, nel cercare di dare risposta alla domanda di ricerca, si è deciso di approfondire alcune delle sentenze più importanti della Corte Suprema israeliana. La ricerca inizia con una panoramica sulla nozione giuridica di democrazia militante e sulle diverse filosofie che hanno ispirato l’introduzione nel diritto di una siffatta nozione. Si è, poi, concentrata l’attenzione sull’analisi delle diverse tipologie di minacce che incombono sulla democrazia, collettive e individuali, con una ricostruzione alquanto dettagliata di che cosa s’intenda per partito antisistema. Date queste premesse, si passa, dopo due brevi capitoli dedicati l'uno alla storia dello Stato d'Israele e l'altro al costituzionalismo nella giovane democrazia israeliana, allo studio della democrazia israeliana, considerata come una democrazia che protegge la rappresentanza per mezzo di un controllo sui fini dei partiti. Come già ricordato, l’analisi è stata condotta attraverso l’esame minuzioso della giurisprudenza della Corte Suprema. L’approfondimento delle sentenze e anche dei più recenti casi di esclusione dei partiti dalle elezioni ha consentito di formulare una serie di conclusioni sulla militancy della democrazia israeliana. In particolare, si è notato come la democrazia israeliana in termini di protezione democratica possa distinguersi in due periodi diversi: il primo dal 1948 sino al 2000, caratterizzato dall’introduzione dell'istituto più importante della democrazia protetta, l’art. 7a, e il secondo, invece, dal 2000 sino ai giorni nostri in cui la Corte Suprema è intervenuta più volte per evitare che la maggioranza abusasse della protezione democratica al fine di escludere l’opposizione politica.

La democrazia protetta in Israele e l'esclusione dei partiti antisistema.

VERLATO, ANTONIO
2023/2024

Abstract

La tesi intende verificare se la democrazia israeliana sia effettivamente una democrazia protetta. Il lavoro sottopone a un’analisi alquanto approfondita i più rilevanti casi giurisprudenziali che hanno fatto la storia del diritto costituzionale israeliano, per investigare se la democrazia israeliana possa dirsi effettivamente e non solo sulla carta una democrazia protetta. Per raggiungere l’obiettivo si è utilizzato un metodo comparatistico, che ha permesso di vedere come alcune democrazie occidentali e, in particolare, la Germania, l’Italia e gli Stati Uniti, si difendono da minacce antisistema che rischiano di sovvertire l’ordinamento. Accanto al metodo comparatistico, nel cercare di dare risposta alla domanda di ricerca, si è deciso di approfondire alcune delle sentenze più importanti della Corte Suprema israeliana. La ricerca inizia con una panoramica sulla nozione giuridica di democrazia militante e sulle diverse filosofie che hanno ispirato l’introduzione nel diritto di una siffatta nozione. Si è, poi, concentrata l’attenzione sull’analisi delle diverse tipologie di minacce che incombono sulla democrazia, collettive e individuali, con una ricostruzione alquanto dettagliata di che cosa s’intenda per partito antisistema. Date queste premesse, si passa, dopo due brevi capitoli dedicati l'uno alla storia dello Stato d'Israele e l'altro al costituzionalismo nella giovane democrazia israeliana, allo studio della democrazia israeliana, considerata come una democrazia che protegge la rappresentanza per mezzo di un controllo sui fini dei partiti. Come già ricordato, l’analisi è stata condotta attraverso l’esame minuzioso della giurisprudenza della Corte Suprema. L’approfondimento delle sentenze e anche dei più recenti casi di esclusione dei partiti dalle elezioni ha consentito di formulare una serie di conclusioni sulla militancy della democrazia israeliana. In particolare, si è notato come la democrazia israeliana in termini di protezione democratica possa distinguersi in due periodi diversi: il primo dal 1948 sino al 2000, caratterizzato dall’introduzione dell'istituto più importante della democrazia protetta, l’art. 7a, e il secondo, invece, dal 2000 sino ai giorni nostri in cui la Corte Suprema è intervenuta più volte per evitare che la maggioranza abusasse della protezione democratica al fine di escludere l’opposizione politica.
2023
Militant democracy in Israel and the exclusion of antisystem parties.
Democrazia protetta
Israele
Esclusione
Partiti antisistema
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