Al giorno d’oggi il numero dei casi di depressione e di suicidio sono in costante aumento: l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’ha definito “il male del secolo”: la depressione è una patologia crescente ogni anno che ha trovato campo fertile nella società metropolitana, caratterizzata da repentini cambiamenti e pressioni sociali che si sviluppano dentro e fuori il nucleo familiare. A contribuire all’espansione di queste malattie è la mancata consapevolezza della loro gravità nel vivere comune e la frequenza con cui vengono trattate tardivamente e in maniera non adeguata. Nel 2017 la depressione è stato il disturbo più diffuso in Italia. Secondo l’ISTAT interessa 2.8 Milioni di Italiani, con una percentuale crescente all’aumentare dell’età. Secondo un report OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) nel 2021, più del 24% dei giovani nati in Italia ha riportato sintomi della depressione, quasi 1 ogni 4, mentre la percentuale tra gli adulti si ferma al 14,4%. OMS: quasi 800.000 persone muoiono per suicidio ogni anno: è la seconda causa di morte per suicidio ogni anno, in Italia, nel 2015, vi sono stati 3988 suicidi, 6 ogni 100.000 abitanti. Il sito dell’Istituzione Superiore di Sanità (ISS) evidenzia che negli ultimi 45 anni il tasso di suicidio è cresciuto del 65% in tutto il mondo ed i tentativi di suicidio sono fino a 20 volte più frequenti. In generale nei casi di suicidio riportati nel 13% erano presenti patologie mentali, nel 6% patologie organiche non mentali. Il 77,9% dei suicidi riguarda soggetti di sesso maschile, mentre il 22,1% soggetti di sesso femminile, l’identificazione dei soggetti ad alto rischio e l’utilizzo di strumenti preventivi e predittori risultano essere non sempre efficaci. Le evidenze suggeriscono che per ogni persona che muore suicida, vi sono molte più persone che tentano il suicidio, per cui è possibile intervenire.

LA DEPRESSIONE ED IL RISCHIO DI SUICIDIO: L’ASSISTENZA INFERMIERISTICA

SCARPARO, ALBERTO
2022/2023

Abstract

Al giorno d’oggi il numero dei casi di depressione e di suicidio sono in costante aumento: l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’ha definito “il male del secolo”: la depressione è una patologia crescente ogni anno che ha trovato campo fertile nella società metropolitana, caratterizzata da repentini cambiamenti e pressioni sociali che si sviluppano dentro e fuori il nucleo familiare. A contribuire all’espansione di queste malattie è la mancata consapevolezza della loro gravità nel vivere comune e la frequenza con cui vengono trattate tardivamente e in maniera non adeguata. Nel 2017 la depressione è stato il disturbo più diffuso in Italia. Secondo l’ISTAT interessa 2.8 Milioni di Italiani, con una percentuale crescente all’aumentare dell’età. Secondo un report OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) nel 2021, più del 24% dei giovani nati in Italia ha riportato sintomi della depressione, quasi 1 ogni 4, mentre la percentuale tra gli adulti si ferma al 14,4%. OMS: quasi 800.000 persone muoiono per suicidio ogni anno: è la seconda causa di morte per suicidio ogni anno, in Italia, nel 2015, vi sono stati 3988 suicidi, 6 ogni 100.000 abitanti. Il sito dell’Istituzione Superiore di Sanità (ISS) evidenzia che negli ultimi 45 anni il tasso di suicidio è cresciuto del 65% in tutto il mondo ed i tentativi di suicidio sono fino a 20 volte più frequenti. In generale nei casi di suicidio riportati nel 13% erano presenti patologie mentali, nel 6% patologie organiche non mentali. Il 77,9% dei suicidi riguarda soggetti di sesso maschile, mentre il 22,1% soggetti di sesso femminile, l’identificazione dei soggetti ad alto rischio e l’utilizzo di strumenti preventivi e predittori risultano essere non sempre efficaci. Le evidenze suggeriscono che per ogni persona che muore suicida, vi sono molte più persone che tentano il suicidio, per cui è possibile intervenire.
2022
DEPRESSION AND THE RISK OF SUICIDE: NURSING ASSISTANCE
Depressione
Suicidio
Assistenza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/64924