Le terapie non farmacologiche nel paziente con demenza: l'efficacia della Doll Therapy.

Introduction: Dementia is a chronic and progressive syndrome, characterized by progressive cognitive decay. Patients with dementia are constantly growing and represent a real health problem, this is because they need adequate care that may not be assured as the years progress. This syndrome leads patients to a progressive loss of the ability to carry out normal daily life activities independently. Dementia can be of various origins, and has several risk factors in which we can intervene such as: hypertension, diabetes, obesity, smoking, alcohol, sedentary lifestyle, social isolation; others instead where we cannot intervene such as age and sex. The big problem of dementia as mentioned earlier is assistance; according to the WHO, in fact, people with dementia by 2050 will be 132 million compared to 55 million today, with a decline in the lower bands. The huge medical advances that improve and lengthen the outlook for life also affect the increase. Despite the great progress, however, a real cure has not yet been found for dementia; therefore, in addition to drug therapy that slows down the progression of the disease, non-pharmacological therapies are accompanied by non-pharmacological therapies that help slow the person's cognitive and functional decline. Objectives: to search in the literature for the most up-to-date evidence regarding the use of Doll Therapy in patients with dementia, going to compare it to other non-pharmacological therapies; thus highlighting the indispensable characteristics of Doll Therapy, and the comparison between the cost and effectiveness of the therapy. Materials and methods: This is a review of medical-scientific literature through the PubMed database. Results: Several articles have been selected that have shown that doll therapy compared to other non-pharmacological therapies has positive effects on patients because it greatly reduces psychiatric and behavioral disorders; reduces aggression and promotes positive feelings. It has also been shown that this therapy compared to others can be more concretely applied in structures that accommodate more patients, this is because it does not require particular health figures, and can also be applied with the collaboration of caregivers. Conclusions: The literature confirms that Doll Therapy, although a still underutilized non-pharmacological therapy, has obvious positive effects on the patient; and compared to other TNFs, it has several positive aspects such as costs, and caregiver involvement without constant socio-health support. Keywords: dementia, Doll Therapy, caregiver, agitation, apathy, wandering, cognitive state, non-pharmacological therapies.

Introduzione: la demenza è una sindrome cronica e progressiva, caratterizzata da un progressivo decadimento cognitivo. I pazienti affetti da demenza sono in continua crescita e rappresentano un vero e proprio problema sanitario, questo perché hanno bisogno di un’adeguata assistenza che con il progredire degli anni potrebbe non essere assicurata. Questa sindrome porta i pazienti ad una progressiva perdita delle capacità di svolgere in autonomia le normali attività di vita quotidiana. La demenza può essere di varia origine, ed ha diversi fattori di rischio in cui noi possiamo intervenire come: ipertensione, diabete, l’obesità, fumo, l’alcool, sedentarietà, l’isolamento sociale; altri invece dove noi non possiamo intervenire come l’età e il sesso. Il grande problema delle demenze come già detto in precedenza è l’assistenza; secondo l’OMS, infatti, le persone affette da demenza entro il 2050 saranno 132 milioni contro i 55 milioni di oggi, con un declino delle fasce anagrafiche inferiori. Influisce sull'aumento anche gli enormi progressi medici che migliorano e allungano la prospettiva di vita. Nonostante i grandi progressi però per la demenza non è ancora stata trovata una vera e propria cura; quindi, oltre alla terapia farmacologica che rallenta il progredire della malattia vengono affiancate delle terapie non farmacologiche che aiutano a rallentare il declino cognitivo e funzionale della persona. Obiettivi: ricercare in letteratura le evidenze più aggiornate riguardanti l’utilizzo della Doll Therapy nei pazienti affetti da demenza, andando a confrontarla alle altre terapie non farmacologiche; evidenziando così le caratteristiche irrinunciabili della Doll Therapy, e il confronto tra costi ed efficacia della terapia. Materiali e metodi: si tratta di una revisione di letteratura medico-scientifica attraverso la banca dati PubMed. Risultati: sono stati selezionati diversi articoli che hanno dimostrato che la doll therapy confrontata alle altre terapie non farmacologiche ha effetti positivi sui pazienti perché riduce notevolmente i disturbi psichiatrici e comportamentali; riduce l’aggressività e favorisce sentimenti positivi. È stato anche dimostrato come questa terapia a confronto con altre possa essere più concretamente applicata in strutture che ospitano più pazienti, questo perché non necessita di particolari figure sanitarie, e può essere applicata anche con la collaborazione dei caregiver. Conclusioni: la letteratura conferma che la Doll Therapy per quanto è una terapia non farmacologica ancora sottoutilizzata ha evidenti effetti positivi sul paziente; e confrontata alle altre TNF ha diversi aspetti positivi come i costi, e il coinvolgimento del caregiver senza un costante supporto socio-sanitario. Parole chiave: dementia, Doll Therapy, caregiver, agitation, apathy, wandering, cognitive state, non-pharmacological therapies.