Hearing disability, often referred to as an ‘invisible disability’, adversely affects students’ development of language skills and learning strategies. This poses a significant challenge to the educational community and prompts schools to consider which teaching methods are best suited to meet the specific needs of these students. This thesis explores language acquisition processes in children with and without hearing impairments. Through an analysis of scientific evidence, it aims to highlight the importance of bilingual education, including both sign and spoken language. The use of sign language provides hearing-impaired children with the opportunity to develop authentic language proficiency, facilitating communication and access to educational content. Scientific evidence demonstrates that sign language promotes balanced cognitive development and reduces the risk of learning delays directly related to such impairments. It plays a fundamental role not only in achieving proficient language skills but also in helping learners to express feelings and emotions, establish relationships with others, and cultivate imagination. The presence of students with hearing problems in primary schools offers a critical opportunity to reflect on inclusion processes, develop innovative experiments in the classroom, and create new enriching teaching methodologies for all. This thesis aims to bridge the gap between scientific research outcomes and the world of educational practice. Without forgetting the enormous individual variability in the language skills of such students, it analyses the unique characteristics of hearing-impaired learners and the linguistic features of the non-standard Italian they produce. Based on all these peculiarities, this investigation raises questions about how schools can develop learning pathways that adhere to the principles of Inclusive Education. In this process, the communication support worker is essential as a linguistic mediator, a figure of identity support, and a communicative and relational bridge between the family and the community. Despite the contradictions inherent in this profession, communication support workers offer their specialized skills in networking cooperation in both traditional and bilingual schools. Finally, the thesis introduces some teaching practices in Italian bilingual school contexts, where the heterogeneity of educational needs leads to a complete revision of traditional teaching methods, transforming the challenges of diversity into opportunities for growth and learning for the entire school community. A school for any and every one.

La disabilità uditiva, spesso definita "disabilità invisibile", influisce notevolmente sullo sviluppo delle competenze linguistiche e sulle strategie di apprendimento degli studenti. Rappresenta una sfida significativa per la comunità educante e spinge la scuola a interrogarsi su quale didattica sia meglio rispondente ai bisogni specifici degli alunni. Questa tesi si propone di esplorare i processi di acquisizione del linguaggio nei bambini udenti e con sordità: tramite un’analisi delle evidenze scientifiche si sostiene l'importanza di un'educazione bilingue che includa sia la lingua dei segni che la lingua vocale. L'utilizzo della lingua dei segni offre ai bambini con sordità l'opportunità di sviluppare una competenza linguistica autentica, facilitando la comunicazione e l'accesso ai contenuti scolastici. Evidenze scientifiche dimostrano che la lingua dei segni supporta uno sviluppo cognitivo equilibrato e riduce il rischio di ritardi nell'apprendimento direttamente correlati alla disabilità. Essa ha una funzione fondamentale non solo nel raggiungimento di una buona competenza linguistica, ma aiuta l’apprendente a esprimere sentimenti ed emozioni, a mettersi in relazione con gli altri e a coltivare l’immaginazione. La presenza di studenti con sordità nella scuola primaria diviene un'importante opportunità per riflettere sui processi di inclusione e per sviluppare sperimentazioni innovative in classe e metodologie didattiche arricchenti per tutti. Questa tesi si propone di far dialogare i risultati della ricerca scientifica con il mondo della pratica educativa. Non dimenticando l’enorme variabilità individuale delle competenze linguistiche degli alunni con sordità, vengono analizzate le caratteristiche peculiari dell'apprendente con disabilità uditiva e le specificità dell’italiano non-standard da loro prodotto. Sulla base della totalità di tali peculiarità ci si interroga su come la scuola possa costruire percorsi di apprendimento nel rispetto dei principi dell’Inclusive Education. In tale processo, l'assistente alla comunicazione riveste un ruolo essenziale come mediatore linguistico, figura di supporto identitario e ponte comunicativo e relazionale con la famiglia e con il territorio. Professionalità non priva di contraddizioni, mette a disposizione le sue competenze specialistiche nel lavoro di rete, nelle scuole tradizionali e nelle scuole bilingue. Infine, vengono qui presentate alcune pratiche didattiche dei contesti scolastici bilingue italiani, dove l’eterogeneità dei bisogni formativi porta ad una rivisitazione completa della didattica ordinaria, trasformando le sfide della diversità in opportunità di crescita e apprendimento per l'intera comunità scolastica. Una scuola per tutti e di tutti.

L’INCLUSIONE SCOLASTICA DELL’ALUNNO CON DISABILITÀ UDITIVA. Il ruolo della mediazione linguistica per una scuola di tutti e di ciascuno

DE FANTI, MEGGIE
2023/2024

Abstract

Hearing disability, often referred to as an ‘invisible disability’, adversely affects students’ development of language skills and learning strategies. This poses a significant challenge to the educational community and prompts schools to consider which teaching methods are best suited to meet the specific needs of these students. This thesis explores language acquisition processes in children with and without hearing impairments. Through an analysis of scientific evidence, it aims to highlight the importance of bilingual education, including both sign and spoken language. The use of sign language provides hearing-impaired children with the opportunity to develop authentic language proficiency, facilitating communication and access to educational content. Scientific evidence demonstrates that sign language promotes balanced cognitive development and reduces the risk of learning delays directly related to such impairments. It plays a fundamental role not only in achieving proficient language skills but also in helping learners to express feelings and emotions, establish relationships with others, and cultivate imagination. The presence of students with hearing problems in primary schools offers a critical opportunity to reflect on inclusion processes, develop innovative experiments in the classroom, and create new enriching teaching methodologies for all. This thesis aims to bridge the gap between scientific research outcomes and the world of educational practice. Without forgetting the enormous individual variability in the language skills of such students, it analyses the unique characteristics of hearing-impaired learners and the linguistic features of the non-standard Italian they produce. Based on all these peculiarities, this investigation raises questions about how schools can develop learning pathways that adhere to the principles of Inclusive Education. In this process, the communication support worker is essential as a linguistic mediator, a figure of identity support, and a communicative and relational bridge between the family and the community. Despite the contradictions inherent in this profession, communication support workers offer their specialized skills in networking cooperation in both traditional and bilingual schools. Finally, the thesis introduces some teaching practices in Italian bilingual school contexts, where the heterogeneity of educational needs leads to a complete revision of traditional teaching methods, transforming the challenges of diversity into opportunities for growth and learning for the entire school community. A school for any and every one.
2023
INCLUSIVE EDUCATION OF STUDENTS WITH HEARING DISABILITIES. The role of linguistic mediation for a school for any and every one
La disabilità uditiva, spesso definita "disabilità invisibile", influisce notevolmente sullo sviluppo delle competenze linguistiche e sulle strategie di apprendimento degli studenti. Rappresenta una sfida significativa per la comunità educante e spinge la scuola a interrogarsi su quale didattica sia meglio rispondente ai bisogni specifici degli alunni. Questa tesi si propone di esplorare i processi di acquisizione del linguaggio nei bambini udenti e con sordità: tramite un’analisi delle evidenze scientifiche si sostiene l'importanza di un'educazione bilingue che includa sia la lingua dei segni che la lingua vocale. L'utilizzo della lingua dei segni offre ai bambini con sordità l'opportunità di sviluppare una competenza linguistica autentica, facilitando la comunicazione e l'accesso ai contenuti scolastici. Evidenze scientifiche dimostrano che la lingua dei segni supporta uno sviluppo cognitivo equilibrato e riduce il rischio di ritardi nell'apprendimento direttamente correlati alla disabilità. Essa ha una funzione fondamentale non solo nel raggiungimento di una buona competenza linguistica, ma aiuta l’apprendente a esprimere sentimenti ed emozioni, a mettersi in relazione con gli altri e a coltivare l’immaginazione. La presenza di studenti con sordità nella scuola primaria diviene un'importante opportunità per riflettere sui processi di inclusione e per sviluppare sperimentazioni innovative in classe e metodologie didattiche arricchenti per tutti. Questa tesi si propone di far dialogare i risultati della ricerca scientifica con il mondo della pratica educativa. Non dimenticando l’enorme variabilità individuale delle competenze linguistiche degli alunni con sordità, vengono analizzate le caratteristiche peculiari dell'apprendente con disabilità uditiva e le specificità dell’italiano non-standard da loro prodotto. Sulla base della totalità di tali peculiarità ci si interroga su come la scuola possa costruire percorsi di apprendimento nel rispetto dei principi dell’Inclusive Education. In tale processo, l'assistente alla comunicazione riveste un ruolo essenziale come mediatore linguistico, figura di supporto identitario e ponte comunicativo e relazionale con la famiglia e con il territorio. Professionalità non priva di contraddizioni, mette a disposizione le sue competenze specialistiche nel lavoro di rete, nelle scuole tradizionali e nelle scuole bilingue. Infine, vengono qui presentate alcune pratiche didattiche dei contesti scolastici bilingue italiani, dove l’eterogeneità dei bisogni formativi porta ad una rivisitazione completa della didattica ordinaria, trasformando le sfide della diversità in opportunità di crescita e apprendimento per l'intera comunità scolastica. Una scuola per tutti e di tutti.
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