I pazienti con cardiomiopatie e canalopatie sono soprattutto giovani e la loro prognosi è determinata soprattutto dall’insorgenza di aritmie ventricolari maligne; grazie alla protezione contro la morte cardiaca improvvisa (SCD) offerta dal defibrillatore impiantabile (ICD), la loro aspettativa di vita è quasi equiparabile a quella della popolazione generale. Nel corso degli anni il defibrillatore sottocutaneo impiantabile (S-ICD) è emerso sempre di più come una valida alternativa al transvenoso (TV-ICD) nei pazienti che non necessitano di pacing, grazie alla riduzione del rischio di sviluppo di infezioni o altre complicanze legate all’elettrocatetere. Lo studio si propone di valutare l’incidenza di shock inappropriati (IS), shock appropriati e complicanze device-related in pazienti con cardiomiopatie e canalopatie sottoposti all’impianto di S-ICD. I pazienti affetti da cardiomiopatie e canalopatie sottoposti ad impianto di S-ICD sono stati arruolati da gennaio 2016 a dicembre 2020; il follow-up è durato fino a dicembre 2022. Nel periodo considerato, sono stati impiantati 1338 S-ICD totali, di cui 628 in pazienti con cardiomiopatie o canalopatie. L’incidenza di shock inappropriati a 12 mesi è stata del 4.6% (95% intervallo di confidenza (IC): 2.8-6.9) in pazienti con cardiomiopatie e del 1.1% (95% IC: 0.1-3.8) in pazienti con canalopatie (P=0.032). Ad un follow-up medio di 43 mesi non sono state rilevate differenze significative (hazard ratio (HR): 0.76; 95% IC: 0.45-1.31; P=0.351). L’incidenza di shock appropriati a 12 mesi è stata del 2.3% (95% IC: 1.1-4.1) nei pazienti con cardiomiopatie e del 2.1% (95% IC: 0.3-2.3) nei pazienti con canalopatie (P=1.0). L’incidenza di complicanze device-related è stata dello 0.9% (95% IC: 0.3-2.3) nei pazienti con cardiomiopatie e del 3.2% (95% IC: 1.2-6.8) nei pazienti con canalopatie (P=0.074). Non sono state rilevate differenze significative durante tutto il follow-up. La gestione delle complicanze che hanno richiesto un intervento chirurgico è sicura ed efficace. Lo 0.8% dei pazienti ha avuto necessità di pacing. Gli S-ICD di ultima generazione possono rappresentare una valida alternativa agli ICD transvenosi nei pazienti con cardiomiopatie e canalopatie. I risultati dello studio, inoltre, suggeriscono che l’impianto di S-ICD comporta un basso rischio di shock inappropriati.

Il defibrillatore sottocutaneo di ultima generazione in pazienti con cardiomiopatie e canalopatie: dati da un registro multicentrico

ZANCANARO, GAIA
2023/2024

Abstract

I pazienti con cardiomiopatie e canalopatie sono soprattutto giovani e la loro prognosi è determinata soprattutto dall’insorgenza di aritmie ventricolari maligne; grazie alla protezione contro la morte cardiaca improvvisa (SCD) offerta dal defibrillatore impiantabile (ICD), la loro aspettativa di vita è quasi equiparabile a quella della popolazione generale. Nel corso degli anni il defibrillatore sottocutaneo impiantabile (S-ICD) è emerso sempre di più come una valida alternativa al transvenoso (TV-ICD) nei pazienti che non necessitano di pacing, grazie alla riduzione del rischio di sviluppo di infezioni o altre complicanze legate all’elettrocatetere. Lo studio si propone di valutare l’incidenza di shock inappropriati (IS), shock appropriati e complicanze device-related in pazienti con cardiomiopatie e canalopatie sottoposti all’impianto di S-ICD. I pazienti affetti da cardiomiopatie e canalopatie sottoposti ad impianto di S-ICD sono stati arruolati da gennaio 2016 a dicembre 2020; il follow-up è durato fino a dicembre 2022. Nel periodo considerato, sono stati impiantati 1338 S-ICD totali, di cui 628 in pazienti con cardiomiopatie o canalopatie. L’incidenza di shock inappropriati a 12 mesi è stata del 4.6% (95% intervallo di confidenza (IC): 2.8-6.9) in pazienti con cardiomiopatie e del 1.1% (95% IC: 0.1-3.8) in pazienti con canalopatie (P=0.032). Ad un follow-up medio di 43 mesi non sono state rilevate differenze significative (hazard ratio (HR): 0.76; 95% IC: 0.45-1.31; P=0.351). L’incidenza di shock appropriati a 12 mesi è stata del 2.3% (95% IC: 1.1-4.1) nei pazienti con cardiomiopatie e del 2.1% (95% IC: 0.3-2.3) nei pazienti con canalopatie (P=1.0). L’incidenza di complicanze device-related è stata dello 0.9% (95% IC: 0.3-2.3) nei pazienti con cardiomiopatie e del 3.2% (95% IC: 1.2-6.8) nei pazienti con canalopatie (P=0.074). Non sono state rilevate differenze significative durante tutto il follow-up. La gestione delle complicanze che hanno richiesto un intervento chirurgico è sicura ed efficace. Lo 0.8% dei pazienti ha avuto necessità di pacing. Gli S-ICD di ultima generazione possono rappresentare una valida alternativa agli ICD transvenosi nei pazienti con cardiomiopatie e canalopatie. I risultati dello studio, inoltre, suggeriscono che l’impianto di S-ICD comporta un basso rischio di shock inappropriati.
2023
Modern subcutaneous implantable defibrillator therapy in patients with cardiomyopathies and channelopathies: data from a large multicentre registry
Cardiomiopatie
Canalopatie
S-ICD
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
ZANCANARO_GAIA.pdf

accesso aperto

Dimensione 3.56 MB
Formato Adobe PDF
3.56 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/65732