La società di oggi ha privato l’infanzia dei suoi spazi, dei suoi giochi liberi e lontani dallo sguardo adulto, dell’esperienze dirette, del correre rischi e del poter trovare da soli le strategie di risoluzione ai problemi, anticipando ogni potenziale pericolo con precoci interventi. L’ha privata dell’autonomia, di poter organizzare i propri spazi, i tempi e i giochi, del fuori, della natura, del fango, della scoperta in virtù della sicurezza, con motivazioni non sempre ragionevoli. L’ha privata anche dell’ozio, del riposo e dello stare all’aperto inoperosi. I bambini oggi sono sempre più soli, con minori occasioni di socializzazione tra pari al di fuori dei servizi educativi e scolastici e praticano sempre di più giochi sedentari. Partendo da queste consapevolezze, chi si occupa di educazione è portato a riflettere su quelli che sono i nuovi bisogni dell’infanzia e ad accogliere la sfida educativa ripensando ai metodi, agli spazi e ai luoghi dedicati all’infanzia. La natura offre incredibili opportunità di fare esperienza diretta, sollecita tutti i sensi e favorisce l’esercizio del corpo e il movimento naturale. Insegna a rallentare e a sviluppare l’attenzione ai tempi di attesa e la pazienza, perché si sa: la natura ha bisogno del suo tempo e di cure per far diventare un piccolo seme un frutto gustoso. Il tempo, quello dell’infanzia, è come un seme che ha bisogno del gioco, dell’incontro con i coetanei e della scoperta spontanea e libera per potersi sviluppare in modo sano. L’Outdoor Education sembra offrire una risposta concreta alle esigenze del bambino di oggi: progettando le attività all’esterno e creando una relazione con l’ambiente circostante, permette ai bambini di conoscere la propria realtà locale, di sviluppare i propri sensi, di rallentare per osservare ed apprendere attraverso l’esperienza sensoriale.

Il gioco in natura e l'outdoor education

PEREIRA NEGRETE, NATASHA
2023/2024

Abstract

La società di oggi ha privato l’infanzia dei suoi spazi, dei suoi giochi liberi e lontani dallo sguardo adulto, dell’esperienze dirette, del correre rischi e del poter trovare da soli le strategie di risoluzione ai problemi, anticipando ogni potenziale pericolo con precoci interventi. L’ha privata dell’autonomia, di poter organizzare i propri spazi, i tempi e i giochi, del fuori, della natura, del fango, della scoperta in virtù della sicurezza, con motivazioni non sempre ragionevoli. L’ha privata anche dell’ozio, del riposo e dello stare all’aperto inoperosi. I bambini oggi sono sempre più soli, con minori occasioni di socializzazione tra pari al di fuori dei servizi educativi e scolastici e praticano sempre di più giochi sedentari. Partendo da queste consapevolezze, chi si occupa di educazione è portato a riflettere su quelli che sono i nuovi bisogni dell’infanzia e ad accogliere la sfida educativa ripensando ai metodi, agli spazi e ai luoghi dedicati all’infanzia. La natura offre incredibili opportunità di fare esperienza diretta, sollecita tutti i sensi e favorisce l’esercizio del corpo e il movimento naturale. Insegna a rallentare e a sviluppare l’attenzione ai tempi di attesa e la pazienza, perché si sa: la natura ha bisogno del suo tempo e di cure per far diventare un piccolo seme un frutto gustoso. Il tempo, quello dell’infanzia, è come un seme che ha bisogno del gioco, dell’incontro con i coetanei e della scoperta spontanea e libera per potersi sviluppare in modo sano. L’Outdoor Education sembra offrire una risposta concreta alle esigenze del bambino di oggi: progettando le attività all’esterno e creando una relazione con l’ambiente circostante, permette ai bambini di conoscere la propria realtà locale, di sviluppare i propri sensi, di rallentare per osservare ed apprendere attraverso l’esperienza sensoriale.
2023
Children’s outdoor play and the outdoor education
natura
educazione
gioco
sviluppo
esperienza
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
PereiraNegrete_Natasha.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.44 MB
Formato Adobe PDF
1.44 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/65765