Il presente elaborato si pone l’obiettivo di integrare la prospettiva psicologica e quella antropologica sullo studio del gioco, enfatizzando la necessità di analizzare l'attività ludica in relazione al contesto nel quale viene praticata. L’istinto ludico è universale e accomuna i bambini di tutto il mondo. Il gioco sembra influenzare positivamente lo sviluppo cognitivo, linguistico, sociale ed emotivo del bambino e contribuisce allo sviluppo della sua personalità. Attraverso l’attività ludica, il bambino esprime il proprio mondo intrapsichico, facendo trasparire le proprie preoccupazioni e la propria visione della realtà. Per questo motivo, il gioco viene frequentemente utilizzato dagli psicoterapeuti infantili per indagare i processi interni dei fanciulli. Lo psicoanalista Winnicott afferma che fin dai primi mesi di vita un bambino può sviluppare un attaccamento a un oggetto transizionale, che spesso è un giocattolo, che dona conforto e rassicurazione al fanciullo, soprattutto nei momenti in cui la madre è lontana, e lo porta gradualmente alla consapevolezza di essere un’entità distinta dalla realtà esterna. Un’analisi degli studi cross-culturali sull’utilizzo degli oggetti transizionali evidenzia come lo sviluppo di un attaccamento nei confronti di un oggetto transizionale non è universale e tende ad essere influenzato dalle pratiche familiari e dai valori della comunità di appartenenza. Viene approfondito il gioco con le bambole, degli oggetti transizionali frequentemente utilizzati durante l’infanzia, con cui i bambini possono esprimere la propria interpretazione del mondo e possono sviluppare le proprie capacità emotive e sociali. Oltre ad essere cruciale per lo sviluppo del bambino, il gioco rappresenta anche un mezzo attraverso il quale vengono rafforzati i legami spirituali e sociali di una comunità. Lo storico Huizinga sostiene che le prime forme di cultura sono nate attraverso il gioco e che la cultura può sopravvivere solo attraverso il mantenimento di uno spirito ludico. Analizzando i giochi e i giocattoli di una società, si possono cogliere delle importanti informazioni sulla storia, l’organizzazione sociale, i valori e le credenze della comunità. I vari tipi di attività ludica, inoltre, tendono ad assumere forma e funzione diversa in base al contesto culturale all’interno del quale si esprimono. Si conclude, dunque, che è fondamentale analizzare le caratteristiche del gioco in relazione al contesto nel quale esso viene praticato.

Il gioco e il giocattolo: una prospettiva psico-antropologica

BERGAMIN, VERONICA
2023/2024

Abstract

Il presente elaborato si pone l’obiettivo di integrare la prospettiva psicologica e quella antropologica sullo studio del gioco, enfatizzando la necessità di analizzare l'attività ludica in relazione al contesto nel quale viene praticata. L’istinto ludico è universale e accomuna i bambini di tutto il mondo. Il gioco sembra influenzare positivamente lo sviluppo cognitivo, linguistico, sociale ed emotivo del bambino e contribuisce allo sviluppo della sua personalità. Attraverso l’attività ludica, il bambino esprime il proprio mondo intrapsichico, facendo trasparire le proprie preoccupazioni e la propria visione della realtà. Per questo motivo, il gioco viene frequentemente utilizzato dagli psicoterapeuti infantili per indagare i processi interni dei fanciulli. Lo psicoanalista Winnicott afferma che fin dai primi mesi di vita un bambino può sviluppare un attaccamento a un oggetto transizionale, che spesso è un giocattolo, che dona conforto e rassicurazione al fanciullo, soprattutto nei momenti in cui la madre è lontana, e lo porta gradualmente alla consapevolezza di essere un’entità distinta dalla realtà esterna. Un’analisi degli studi cross-culturali sull’utilizzo degli oggetti transizionali evidenzia come lo sviluppo di un attaccamento nei confronti di un oggetto transizionale non è universale e tende ad essere influenzato dalle pratiche familiari e dai valori della comunità di appartenenza. Viene approfondito il gioco con le bambole, degli oggetti transizionali frequentemente utilizzati durante l’infanzia, con cui i bambini possono esprimere la propria interpretazione del mondo e possono sviluppare le proprie capacità emotive e sociali. Oltre ad essere cruciale per lo sviluppo del bambino, il gioco rappresenta anche un mezzo attraverso il quale vengono rafforzati i legami spirituali e sociali di una comunità. Lo storico Huizinga sostiene che le prime forme di cultura sono nate attraverso il gioco e che la cultura può sopravvivere solo attraverso il mantenimento di uno spirito ludico. Analizzando i giochi e i giocattoli di una società, si possono cogliere delle importanti informazioni sulla storia, l’organizzazione sociale, i valori e le credenze della comunità. I vari tipi di attività ludica, inoltre, tendono ad assumere forma e funzione diversa in base al contesto culturale all’interno del quale si esprimono. Si conclude, dunque, che è fondamentale analizzare le caratteristiche del gioco in relazione al contesto nel quale esso viene praticato.
2023
Play and toys: a psycho-anthropological perspective
Gioco
Giocattolo
Bambola
Bambino
Cultura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/66108