Il percorso di affermazione di genere coinvolge in prima persona gli individui transgender, ai quali è attribuita l’esperienza di disallineamento tra il genere assegnato alla nascita e il genere esperito. Talvolta, l’incongruenza di genere è aggravata da un distress clinicamente significativo, conducendo alla diagnosi di disforia di genere. Il supporto e l’accettazione da parte della famiglia rappresentano un fattore protettivo essenziale rispetto ai sintomi legati alla disforia di genere e ai sentimenti di transfobia interiorizzata. Inoltre, nel caso degli adolescenti transgender minori di 18 anni, il consenso genitoriale rappresenta la chiave per l’accesso all’assistenza psicologica e sanitaria richieste per la transizione di genere. Il ruolo della famiglia, in particolare dei genitori, non si limita unicamente al sostegno affettivo e strumentale ma prevede il fronteggiamento di una serie di sfide “psicologiche” e “cliniche” al fine di riconoscere l’identità transgender dei propri figli e accompagnarli al perfezionamento del percorso di affermazione di genere. Considerata la scarsità di studi che esplorano la prospettiva dei genitori di adolescenti in transizione di genere, l’obiettivo di questo elaborato è esporre tramite una revisione della letteratura e l’analisi di un caso clinico i vissuti di queste famiglie, ipotizzando la centralità del sostegno emotivo, informativo e competente da parte dei professionisti della salute mentale e degli operatori sanitari nel migliorare tali esperienze. Gli studi identificati e selezionati seguendo il metodo PRISMA sono stati 13, e i risultati sembrano interessanti, seppure con il limite principale di un campione poco eterogeneo caratterizzato dalla maggioranza di madri e ragazzi transgender. Al momento del coming out, i genitori sperimentano shock, frustrazione, confusione, attonimento, senso di colpa, rabbia, scetticismo, sorpresa, negazione, rimpianto, transfobia interiorizzata e lutto ambiguo. Il processo di accettazione dell’identità transgender dei figli è ostacolato da diversi aspetti come: la lacuna informativa sulle questioni legate all’essere transgender, l’adattamento graduale al nome d’elezione e ai pronomi corretti, la mancanza di supporto da parte dei partner attuali o passati, la dissonanza con il proprio credo religioso, le pratiche legali umilianti per il riconoscimento di genere e il consenso incerto ai trattamenti medici di affermazione di genere. Al fianco degli aspetti ostacolanti, emergono anche alcuni facilitatori del processo di accettazione come il passare del tempo, l’accesso a varie fonti di informazione sulle questioni transgender, il contatto con i gruppi di sostegno e i professionisti della salute mentale, e il percorso di crescita personale dei genitori. L’analisi del contesto familiare allargato, lavorativo, scolastico e socio-politico rivela sia atteggiamenti tolleranti, comprensivi e supportivi ma anche il rischio della rottura di legami importanti, disapprovazione, rifiuto, discriminazione, stigmatizzazione e isolamento da cui deriva il timore per il futuro degli adolescenti. Infine, i servizi di assistenza sanitaria per l’affermazione di genere sono descritti come inefficaci a causa di ridotta disponibilità sul territorio, carenze nella preparazione teorica e pratica degli operatori, scarsità di risorse per la salute mentale delle famiglie, tempi e costi eccessivi, e mancanza di spazi adeguati.
ESSERE GENITORI DI ADOLESCENTI TRANSGENDER TRA SFIDE PSICOLOGICHE E CLINICHE: UNA REVISIONE NARRATIVA
MARZANO, CHIARA
2023/2024
Abstract
Il percorso di affermazione di genere coinvolge in prima persona gli individui transgender, ai quali è attribuita l’esperienza di disallineamento tra il genere assegnato alla nascita e il genere esperito. Talvolta, l’incongruenza di genere è aggravata da un distress clinicamente significativo, conducendo alla diagnosi di disforia di genere. Il supporto e l’accettazione da parte della famiglia rappresentano un fattore protettivo essenziale rispetto ai sintomi legati alla disforia di genere e ai sentimenti di transfobia interiorizzata. Inoltre, nel caso degli adolescenti transgender minori di 18 anni, il consenso genitoriale rappresenta la chiave per l’accesso all’assistenza psicologica e sanitaria richieste per la transizione di genere. Il ruolo della famiglia, in particolare dei genitori, non si limita unicamente al sostegno affettivo e strumentale ma prevede il fronteggiamento di una serie di sfide “psicologiche” e “cliniche” al fine di riconoscere l’identità transgender dei propri figli e accompagnarli al perfezionamento del percorso di affermazione di genere. Considerata la scarsità di studi che esplorano la prospettiva dei genitori di adolescenti in transizione di genere, l’obiettivo di questo elaborato è esporre tramite una revisione della letteratura e l’analisi di un caso clinico i vissuti di queste famiglie, ipotizzando la centralità del sostegno emotivo, informativo e competente da parte dei professionisti della salute mentale e degli operatori sanitari nel migliorare tali esperienze. Gli studi identificati e selezionati seguendo il metodo PRISMA sono stati 13, e i risultati sembrano interessanti, seppure con il limite principale di un campione poco eterogeneo caratterizzato dalla maggioranza di madri e ragazzi transgender. Al momento del coming out, i genitori sperimentano shock, frustrazione, confusione, attonimento, senso di colpa, rabbia, scetticismo, sorpresa, negazione, rimpianto, transfobia interiorizzata e lutto ambiguo. Il processo di accettazione dell’identità transgender dei figli è ostacolato da diversi aspetti come: la lacuna informativa sulle questioni legate all’essere transgender, l’adattamento graduale al nome d’elezione e ai pronomi corretti, la mancanza di supporto da parte dei partner attuali o passati, la dissonanza con il proprio credo religioso, le pratiche legali umilianti per il riconoscimento di genere e il consenso incerto ai trattamenti medici di affermazione di genere. Al fianco degli aspetti ostacolanti, emergono anche alcuni facilitatori del processo di accettazione come il passare del tempo, l’accesso a varie fonti di informazione sulle questioni transgender, il contatto con i gruppi di sostegno e i professionisti della salute mentale, e il percorso di crescita personale dei genitori. L’analisi del contesto familiare allargato, lavorativo, scolastico e socio-politico rivela sia atteggiamenti tolleranti, comprensivi e supportivi ma anche il rischio della rottura di legami importanti, disapprovazione, rifiuto, discriminazione, stigmatizzazione e isolamento da cui deriva il timore per il futuro degli adolescenti. Infine, i servizi di assistenza sanitaria per l’affermazione di genere sono descritti come inefficaci a causa di ridotta disponibilità sul territorio, carenze nella preparazione teorica e pratica degli operatori, scarsità di risorse per la salute mentale delle famiglie, tempi e costi eccessivi, e mancanza di spazi adeguati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/66239