The financial sector has undergone enormous changes over the past 100 years, moving from being analogic and based on relationships between individuals in the early 1900s to the advent of technology in the late 20th century. Today, however, we face the era of algorithms, artificial intelligence, complex tools, fintech and cryptocurrencies. However, despite the enormous changes, mutual funds have been the most widely used instrument from the second half of the 20th century until today. A product that conceptually dates back to the late 1700s. In the 1980s, however, something changed. The issue of the first ETFs, if not immediately, began to make their way into the most popular instruments. In the 1990s and early 2000s, thanks to their innovative and efficient structure and mechanics, ETFs began to challenge classic mutual funds. To date, despite the many advantages of exchange-traded funds. Traditional mutual funds continue to be the most recognized among small savers and the most offered by financial advisors. Despite their various disadvantages, especially in terms of cost and efficiency. Therefore, this paper aims to understand which instrument is objectively more advantageous and whether the high costs of traditional mutual funds are somehow justified. The paper consists of two analyses: one qualitative and one quantitative. In the first, after understanding the history and evolution of both instruments, we addressed the more technical part. The structural characteristics, operating mechanics and various types of both products in question were analyzed. Then, we objectively identified the main differences and disadvantages and how these may impact the final result. In Chapter 3, we find the quantitative analysis. The first step was to select a sample with precise characteristics. Then, using specific mathematical indices, it was possible to compare the products to obtain as objective an overview as possible of which instrument was the most advantageous.

Il settore finanziario ha subito enormi cambiamenti negli ultimi 100 anni, passando dall’essere completamente analogico e basato sulle relazioni tra individui dei primi del 900, fino all’avvento della tecnologia alla fine del XX secolo. Oggi invece siamo di fronte all’era degli algoritmi, dell’intelligenza artificiale, degli strumenti complessi, del fintech e delle criptovalute. Tuttavia, nonostante gli enormi cambiamenti, lo strumento più utilizzato dalla la seconda metà del XX secolo fino ad oggi, è il fondo comune d’investimento. Un prodotto molto antico che risale concettualmente a fine 1700 . Negli anni 80 però qualcosa cambiò. L’introduzione dei primi ETFs se pur non immediatamente, cominciarono a farsi largo tra gli strumenti più apprezzati. Tra gli anni 90 e i primi 2000, grazie alla loro struttura e meccanica innovativa ed efficiente, gli ETFs iniziarono seriamente a mettere in discussione i fondi comuni d’investimento classici. Ad oggi, nonostante i numerosi vantaggi degli Exchange Traded Funds, i fondi comuni tradizionali continuano ad essere i più riconosciuti tra i piccoli risparmiatori e i più offerti dai consulenti finanziari, nonostante gli svariati svantaggi, specialmente in termini di costi ed efficienza. Pertanto, lo scopo di questo lavoro è capire quale sia lo strumento oggettivamente più vantaggioso e se i costi elevati dei fondi comuni tradizionali siano in qualche modo giustificati. Il lavoro è composto da due analisi principali: una qualitativa e una quantitativa. Nella prima, dopo aver compreso la storia e l’evoluzione di entrambi gli strumenti, è stata affrontata la parte più tecnica. Sono state analizzate le caratteristiche strutturali, le meccaniche di funzionamento e le varie tipologie di entrambi i prodotti in questione. In seguito sono state elencate le differenze principali e i relativi svantaggi e vantaggi oggettivi e il modo in cui questi possono impattare sul risultato finale. Nel capitolo 3 troviamo l’analisi quantitativa. Il primo passo è stato quello di selezionare un campione con caratteristiche precise. Successivamente, grazie all’utilizzo di specifici indici matematici è stato possibile mettere a confronto i prodotti, al fine di ottenere una panoramica il più oggettiva possibile su quale fosse lo strumento più vantaggioso.

ETFs vs Mutual Funds: quale strumento è più vantaggioso? Un'analisi empirica

PULIT, SEBASTIANO
2023/2024

Abstract

The financial sector has undergone enormous changes over the past 100 years, moving from being analogic and based on relationships between individuals in the early 1900s to the advent of technology in the late 20th century. Today, however, we face the era of algorithms, artificial intelligence, complex tools, fintech and cryptocurrencies. However, despite the enormous changes, mutual funds have been the most widely used instrument from the second half of the 20th century until today. A product that conceptually dates back to the late 1700s. In the 1980s, however, something changed. The issue of the first ETFs, if not immediately, began to make their way into the most popular instruments. In the 1990s and early 2000s, thanks to their innovative and efficient structure and mechanics, ETFs began to challenge classic mutual funds. To date, despite the many advantages of exchange-traded funds. Traditional mutual funds continue to be the most recognized among small savers and the most offered by financial advisors. Despite their various disadvantages, especially in terms of cost and efficiency. Therefore, this paper aims to understand which instrument is objectively more advantageous and whether the high costs of traditional mutual funds are somehow justified. The paper consists of two analyses: one qualitative and one quantitative. In the first, after understanding the history and evolution of both instruments, we addressed the more technical part. The structural characteristics, operating mechanics and various types of both products in question were analyzed. Then, we objectively identified the main differences and disadvantages and how these may impact the final result. In Chapter 3, we find the quantitative analysis. The first step was to select a sample with precise characteristics. Then, using specific mathematical indices, it was possible to compare the products to obtain as objective an overview as possible of which instrument was the most advantageous.
2023
ETFs vs Mutual Funds: which instrument is more advantageous? An empirical analysis
Il settore finanziario ha subito enormi cambiamenti negli ultimi 100 anni, passando dall’essere completamente analogico e basato sulle relazioni tra individui dei primi del 900, fino all’avvento della tecnologia alla fine del XX secolo. Oggi invece siamo di fronte all’era degli algoritmi, dell’intelligenza artificiale, degli strumenti complessi, del fintech e delle criptovalute. Tuttavia, nonostante gli enormi cambiamenti, lo strumento più utilizzato dalla la seconda metà del XX secolo fino ad oggi, è il fondo comune d’investimento. Un prodotto molto antico che risale concettualmente a fine 1700 . Negli anni 80 però qualcosa cambiò. L’introduzione dei primi ETFs se pur non immediatamente, cominciarono a farsi largo tra gli strumenti più apprezzati. Tra gli anni 90 e i primi 2000, grazie alla loro struttura e meccanica innovativa ed efficiente, gli ETFs iniziarono seriamente a mettere in discussione i fondi comuni d’investimento classici. Ad oggi, nonostante i numerosi vantaggi degli Exchange Traded Funds, i fondi comuni tradizionali continuano ad essere i più riconosciuti tra i piccoli risparmiatori e i più offerti dai consulenti finanziari, nonostante gli svariati svantaggi, specialmente in termini di costi ed efficienza. Pertanto, lo scopo di questo lavoro è capire quale sia lo strumento oggettivamente più vantaggioso e se i costi elevati dei fondi comuni tradizionali siano in qualche modo giustificati. Il lavoro è composto da due analisi principali: una qualitativa e una quantitativa. Nella prima, dopo aver compreso la storia e l’evoluzione di entrambi gli strumenti, è stata affrontata la parte più tecnica. Sono state analizzate le caratteristiche strutturali, le meccaniche di funzionamento e le varie tipologie di entrambi i prodotti in questione. In seguito sono state elencate le differenze principali e i relativi svantaggi e vantaggi oggettivi e il modo in cui questi possono impattare sul risultato finale. Nel capitolo 3 troviamo l’analisi quantitativa. Il primo passo è stato quello di selezionare un campione con caratteristiche precise. Successivamente, grazie all’utilizzo di specifici indici matematici è stato possibile mettere a confronto i prodotti, al fine di ottenere una panoramica il più oggettiva possibile su quale fosse lo strumento più vantaggioso.
Exchange Traded Fund
Mutual funds
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/66728