Scopo: lo scopo di questa ricerca è analizzare gli effetti del fumo di sigaretta sul film lacrimale mediante tecniche non invasive e verificare una possibile correlazione tra i sintomi di secchezza oculare riportati dai partecipanti e il consumo di tabacco. I test lacrimali sono stati effettuati tramite l’utilizzo dello strumento MYAH di Topcon. Metodo: sono stati esaminati 31 soggetti in totale, di cui 19 di sesso femminile e 12 di sesso maschile, con un range d’età tra i 20 e i 59 anni. Il campione è stato suddiviso in due gruppi: il primo comprende 13 soggetti fumatori, mentre il secondo include 18 partecipanti non fumatori. Per entrambi i gruppi è stata effettuata una valutazione del film lacrimale tramite la misurazione dell’altezza del menisco lacrimale (TMH) e il rilevamento non invasivo del tempo di rottura del film lacrimale (NIBUT) attraverso l’utilizzo dello strumento MYAH di Topcon. Inoltre, è stato chiesto a tutti i partecipanti di compilare il questionario Ocular Surface Disease Index (OSDI) al fine di valutare la frequenza di un’eventuale sintomatologia di secchezza e l’impatto di questa sulla loro vita quotidiana. Risultati: I risultati del test d’indipendenza tra l’essere fumatore e il valore dell’altezza del menisco lacrimale indicano una dipendenza significativa tra queste due variabili. Anche il test di ipotesi d’uguaglianza tra le due medie ha evidenziato una differenza notevole nei valori di altezza del menisco lacrimale tra fumatori e non fumatori. Non è stata riscontrata una dipendenza considerevole tra l'abitudine di fumare e il tempo di rottura del film lacrimale. Analogamente, il test di ipotesi d’uguaglianza tra le due medie dimostra l’assenza di una differenza significativa tra i due gruppi. L'essere fumatore sembra non influenzare significativamente il punteggio ottenuto tramite la compilazione del questionario OSDI. Conclusioni: i fumatori tendono ad avere un'altezza del menisco lacrimale inferiore rispetto al gruppo dei non fumatori, indicando così un possibile impatto negativo del fumo sul film lacrimale, specialmente sulla componente acquosa. Tuttavia, non è stata riscontrata una differenza significativa nei punteggi del NIBUT tra i due gruppi, suggerendo così che il fumo potrebbe non influenzare in modo determinante la stabilità complessiva del film lacrimale. Analogamente, non è emersa una differenza significativa tra i due gruppi per quanto riguarda i sintomi soggettivi valutati dal questionario OSDI, nonostante numerosi studi abbiano riportato risultati contrastanti. Sono comunque necessarie ulteriori indagini con campioni più ampi e rappresentativi della popolazione, che includano ulteriori test lacrimali e che integrino una valutazione più approfondita dei sintomi di secchezza utilizzando diversi questionari.
Effetti del fumo di sigaretta sulla superficie oculare: un'analisi della sua influenza sul film lacrimale
BERNO, FRANCESCA
2023/2024
Abstract
Scopo: lo scopo di questa ricerca è analizzare gli effetti del fumo di sigaretta sul film lacrimale mediante tecniche non invasive e verificare una possibile correlazione tra i sintomi di secchezza oculare riportati dai partecipanti e il consumo di tabacco. I test lacrimali sono stati effettuati tramite l’utilizzo dello strumento MYAH di Topcon. Metodo: sono stati esaminati 31 soggetti in totale, di cui 19 di sesso femminile e 12 di sesso maschile, con un range d’età tra i 20 e i 59 anni. Il campione è stato suddiviso in due gruppi: il primo comprende 13 soggetti fumatori, mentre il secondo include 18 partecipanti non fumatori. Per entrambi i gruppi è stata effettuata una valutazione del film lacrimale tramite la misurazione dell’altezza del menisco lacrimale (TMH) e il rilevamento non invasivo del tempo di rottura del film lacrimale (NIBUT) attraverso l’utilizzo dello strumento MYAH di Topcon. Inoltre, è stato chiesto a tutti i partecipanti di compilare il questionario Ocular Surface Disease Index (OSDI) al fine di valutare la frequenza di un’eventuale sintomatologia di secchezza e l’impatto di questa sulla loro vita quotidiana. Risultati: I risultati del test d’indipendenza tra l’essere fumatore e il valore dell’altezza del menisco lacrimale indicano una dipendenza significativa tra queste due variabili. Anche il test di ipotesi d’uguaglianza tra le due medie ha evidenziato una differenza notevole nei valori di altezza del menisco lacrimale tra fumatori e non fumatori. Non è stata riscontrata una dipendenza considerevole tra l'abitudine di fumare e il tempo di rottura del film lacrimale. Analogamente, il test di ipotesi d’uguaglianza tra le due medie dimostra l’assenza di una differenza significativa tra i due gruppi. L'essere fumatore sembra non influenzare significativamente il punteggio ottenuto tramite la compilazione del questionario OSDI. Conclusioni: i fumatori tendono ad avere un'altezza del menisco lacrimale inferiore rispetto al gruppo dei non fumatori, indicando così un possibile impatto negativo del fumo sul film lacrimale, specialmente sulla componente acquosa. Tuttavia, non è stata riscontrata una differenza significativa nei punteggi del NIBUT tra i due gruppi, suggerendo così che il fumo potrebbe non influenzare in modo determinante la stabilità complessiva del film lacrimale. Analogamente, non è emersa una differenza significativa tra i due gruppi per quanto riguarda i sintomi soggettivi valutati dal questionario OSDI, nonostante numerosi studi abbiano riportato risultati contrastanti. Sono comunque necessarie ulteriori indagini con campioni più ampi e rappresentativi della popolazione, che includano ulteriori test lacrimali e che integrino una valutazione più approfondita dei sintomi di secchezza utilizzando diversi questionari.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/66821