BACKGROUND AND AIMS: Persistent symptoms in coeliac disease (CD) despite a gluten-free diet (GFD) are common. Data on whether persistent symptoms in coeliac patients on a GFD are influenced by highly processed foods (HPF) intake and mediterranean diet (MD) is lacking. We aimed to evaluate how intake of HPF and MD influence gastrointestinal symptoms, quality of life (QoL) and metabolic profile in coeliac patients on a GFD. METHODS: Adult coeliac patients were prospectively enrolled between November-2023 and March-2024 at three Italian referral centers. Data on persistent symptoms over the previous 12 months (GSRS-CeD) GFD adherence, the Pyramid-based Mediterranean Diet Score (PyrMDS), highly processed food consumption (sQ-HPF) and the Celiac Disease-specific Quality of Life Scale (CD-QoL) and metabolic profile were collected and analysed. RESULTS:121 patients (83F, mean age 44±15 years) were enrolled. Overall, 61% of patients reported persistent symptoms. Patients with persistent symptoms were more likely to be female (78% vs 53%, p<0.01), to have a lower intake of HPF (26% vs 30%, p=0.02), higher GSRS-CeD scores (median 3 vs 18.5, p<0.001), and lower CD-QoL scores (mean CD-QoL 80 vs 88, p<0.001), but was not related to PyrMDS (p=0.21). PyrMDS was inversely correlated with HPF intake (r=-0.20, p=0.03) and serum triglycerides (r=-0.22, p=0.05), and positively correlated with HDL cholesterol (r=0.20, p=0.08). At multivariate logistic regression adjusted for age and sex, persistence of symptoms was associated with female sex (p<0.01), lower HPF intake (p=0.04), but not MD (p=0.31). CONCLUSIONS: Approximately 60% of celiac patients on a gluten-free diet (GFD), especially women, reported persistent symptoms and a poorer quality of life (QoL). However, this leads to a reduced consumption of highly processed foods (HPF) and an improved metabolic profile. Furthermore, an inverse correlation between adherence to the Mediterranean Diet (DM) and the consumption of processed foods is confirmed. It is therefore essential that celiac patients receive nutritional follow-up, regardless of their response to the GFD.

OBIETTIVI: I sintomi gastrointestinali persistenti nei pazienti affetti da malattia celiaca (MC) nonostante una dieta priva di glutine (GFD) sono comuni. Ad oggi non è noto se i sintomi persistenti siano influenzati dall'assunzione di alimenti altamente processati (HPF) e/o dalla dieta mediterranea (DM). L’obiettivo di questo studio è di valutare come l'assunzione di HPF e DM influenzino i sintomi gastrointestinali, la qualità della vita (QoL) e il profilo metabolico nei pazienti celiaci in GFD. METODI: Sono stati arruolati prospetticamente pazienti celiaci adulti tra novembre 2023 e marzo 2024, in tre centri di riferimento italiani (Padova, Pavia, Milano). Mediante la raccolta di questionari, sono stati raccolti e analizzati dati relativi ai sintomi persistenti negli ultimi 12 mesi (GSRS-CeD), adesione alla GFD, punteggio della DM basato sul modello della piramide (PyrMDS), consumo di alimenti altamente processati (sQ-HPF), scala della qualità della vita specifica per la malattia celiaca (CD-QoL) e profilo metabolico. RISULTATI: Sono stati arruolati 121 pazienti (83 femmine, età media 44±15 anni). Complessivamente, il 61% dei pazienti riporta sintomi persistenti. I pazienti con sintomi persistenti sono più frequentemente donne (78% vs 53%, p<0.01), riferiscono un minore consumo di HPF (26% vs 30%, p=0.02), punteggi GSRS-CeD più alti (mediana 3 vs 18.5, p<0.001) e punteggi CD-QoL più bassi (media CD-QoL 80 vs 88, p<0.001), mentre non risultano essere correlati al PyrMDS (p=0.21). Il PyrMDS invece è inversamente correlato all’assunzione di HPF (r=-0.20, p=0.03), ai valori di trigliceridi sierici (r=-0.22, p=0.05), e positivamente correlato con il colesterolo HDL (r=0.20, p=0.08). Alla regressione logistica multivariata, aggiustata per età e sesso, la persistenza dei sintomi risulta associata al sesso femminile (p<0.01), ad una minore assunzione di HPF (p=0.04), ma non alla DM (p=0.31). CONCLUSIONI: Il nostro studio rileva che circa il 60% dei pazienti celiaci a dieta senza glutine (GFD), soprattutto donne, riferisce una persistenza dei sintomi e una peggiore qualità di vita (QoL). Tuttavia, questo comporta un ridotto consumo di HPF e un miglior profilo metabolico. Si conferma inoltre una correlazione inversa tra aderenza alla DM e consumo di cibi processati. È quindi fondamentale che i pazienti celiaci siano seguiti nutrizionalmente, indipendentemente dalla risposta alla GFD.

Il ruolo della dieta mediterranea e dei cibi processati nella risposta alla dieta senza glutine nei pazienti con malattia celiaca

MARTA, FILIPPO
2023/2024

Abstract

BACKGROUND AND AIMS: Persistent symptoms in coeliac disease (CD) despite a gluten-free diet (GFD) are common. Data on whether persistent symptoms in coeliac patients on a GFD are influenced by highly processed foods (HPF) intake and mediterranean diet (MD) is lacking. We aimed to evaluate how intake of HPF and MD influence gastrointestinal symptoms, quality of life (QoL) and metabolic profile in coeliac patients on a GFD. METHODS: Adult coeliac patients were prospectively enrolled between November-2023 and March-2024 at three Italian referral centers. Data on persistent symptoms over the previous 12 months (GSRS-CeD) GFD adherence, the Pyramid-based Mediterranean Diet Score (PyrMDS), highly processed food consumption (sQ-HPF) and the Celiac Disease-specific Quality of Life Scale (CD-QoL) and metabolic profile were collected and analysed. RESULTS:121 patients (83F, mean age 44±15 years) were enrolled. Overall, 61% of patients reported persistent symptoms. Patients with persistent symptoms were more likely to be female (78% vs 53%, p<0.01), to have a lower intake of HPF (26% vs 30%, p=0.02), higher GSRS-CeD scores (median 3 vs 18.5, p<0.001), and lower CD-QoL scores (mean CD-QoL 80 vs 88, p<0.001), but was not related to PyrMDS (p=0.21). PyrMDS was inversely correlated with HPF intake (r=-0.20, p=0.03) and serum triglycerides (r=-0.22, p=0.05), and positively correlated with HDL cholesterol (r=0.20, p=0.08). At multivariate logistic regression adjusted for age and sex, persistence of symptoms was associated with female sex (p<0.01), lower HPF intake (p=0.04), but not MD (p=0.31). CONCLUSIONS: Approximately 60% of celiac patients on a gluten-free diet (GFD), especially women, reported persistent symptoms and a poorer quality of life (QoL). However, this leads to a reduced consumption of highly processed foods (HPF) and an improved metabolic profile. Furthermore, an inverse correlation between adherence to the Mediterranean Diet (DM) and the consumption of processed foods is confirmed. It is therefore essential that celiac patients receive nutritional follow-up, regardless of their response to the GFD.
2023
The role of the Mediterranean Diet and Processed Foods on the response to a gluten-free diet in patients with celiac disease
OBIETTIVI: I sintomi gastrointestinali persistenti nei pazienti affetti da malattia celiaca (MC) nonostante una dieta priva di glutine (GFD) sono comuni. Ad oggi non è noto se i sintomi persistenti siano influenzati dall'assunzione di alimenti altamente processati (HPF) e/o dalla dieta mediterranea (DM). L’obiettivo di questo studio è di valutare come l'assunzione di HPF e DM influenzino i sintomi gastrointestinali, la qualità della vita (QoL) e il profilo metabolico nei pazienti celiaci in GFD. METODI: Sono stati arruolati prospetticamente pazienti celiaci adulti tra novembre 2023 e marzo 2024, in tre centri di riferimento italiani (Padova, Pavia, Milano). Mediante la raccolta di questionari, sono stati raccolti e analizzati dati relativi ai sintomi persistenti negli ultimi 12 mesi (GSRS-CeD), adesione alla GFD, punteggio della DM basato sul modello della piramide (PyrMDS), consumo di alimenti altamente processati (sQ-HPF), scala della qualità della vita specifica per la malattia celiaca (CD-QoL) e profilo metabolico. RISULTATI: Sono stati arruolati 121 pazienti (83 femmine, età media 44±15 anni). Complessivamente, il 61% dei pazienti riporta sintomi persistenti. I pazienti con sintomi persistenti sono più frequentemente donne (78% vs 53%, p<0.01), riferiscono un minore consumo di HPF (26% vs 30%, p=0.02), punteggi GSRS-CeD più alti (mediana 3 vs 18.5, p<0.001) e punteggi CD-QoL più bassi (media CD-QoL 80 vs 88, p<0.001), mentre non risultano essere correlati al PyrMDS (p=0.21). Il PyrMDS invece è inversamente correlato all’assunzione di HPF (r=-0.20, p=0.03), ai valori di trigliceridi sierici (r=-0.22, p=0.05), e positivamente correlato con il colesterolo HDL (r=0.20, p=0.08). Alla regressione logistica multivariata, aggiustata per età e sesso, la persistenza dei sintomi risulta associata al sesso femminile (p<0.01), ad una minore assunzione di HPF (p=0.04), ma non alla DM (p=0.31). CONCLUSIONI: Il nostro studio rileva che circa il 60% dei pazienti celiaci a dieta senza glutine (GFD), soprattutto donne, riferisce una persistenza dei sintomi e una peggiore qualità di vita (QoL). Tuttavia, questo comporta un ridotto consumo di HPF e un miglior profilo metabolico. Si conferma inoltre una correlazione inversa tra aderenza alla DM e consumo di cibi processati. È quindi fondamentale che i pazienti celiaci siano seguiti nutrizionalmente, indipendentemente dalla risposta alla GFD.
Celiachia
Dieta mediterranea
Dieta senza glutine
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/66987