Le nuove tecnologie hanno mutato i rapporti economici, sociali, politici, incidendo esponenzialmente nelle nostre vite. Negli ultimi anni è stato dato sempre più valore ai dati, tanto da poter affermare di trovarci nella “data driven economy”. Recentemente c’è stato un grandissimo cambiamento in materia contrattuale: il dato quale controprestazione, introdotto dalla direttiva (UE) 2019/770. Le prassi commerciali hanno mostrato la tendenza, sempre più diffusa nel mondo digitale, a usare il dato personale quale elemento di scambio per ottenere un bene o un servizio in sostituzione del pagamento di un prezzo. Il dato personale ha una doppia natura: come diritto fondamentale per l’utente e come risorsa economica per le aziende. Nel maggio 2017, The Economist scriveva “la risorsa più preziosa del mondo non è più il petrolio, ma i dati”; sono una nuova fonte di ricchezza che rendono tutti noi produttori e proprietari di qualcosa. I servizi offerti online non sono gratuiti, non paghi un prezzo in denaro, ma tramite i tuoi dati personali. Il dato in sé non ha valore economico, ma lo acquista quando viene raggruppato ed analizzato insieme ad altri (big data). È importante essere coscienti dell’uso che può essere fatto con i nostri dati. Non esiste una disciplina univoca, va fatto un bilanciamento tra il diritto alla protezione dei dati personali, con il regolamento (UE) 2016/679, e il diritto alla libertà d’impresa, con la disciplina del Codice del Consumo, per quanto riguarda l’Italia. Questo perché il soggetto che accede ad un sito web e presta i suoi dati in cambio di un servizio, non è solo un utente, ma è anche un consumatore.
"IL PREZZO DELLA PRIVACY: I DATI PERSONALI COME FORMA DI PAGAMENTO NELL'ERA DIGITALE"
MARZIO, LAURA
2023/2024
Abstract
Le nuove tecnologie hanno mutato i rapporti economici, sociali, politici, incidendo esponenzialmente nelle nostre vite. Negli ultimi anni è stato dato sempre più valore ai dati, tanto da poter affermare di trovarci nella “data driven economy”. Recentemente c’è stato un grandissimo cambiamento in materia contrattuale: il dato quale controprestazione, introdotto dalla direttiva (UE) 2019/770. Le prassi commerciali hanno mostrato la tendenza, sempre più diffusa nel mondo digitale, a usare il dato personale quale elemento di scambio per ottenere un bene o un servizio in sostituzione del pagamento di un prezzo. Il dato personale ha una doppia natura: come diritto fondamentale per l’utente e come risorsa economica per le aziende. Nel maggio 2017, The Economist scriveva “la risorsa più preziosa del mondo non è più il petrolio, ma i dati”; sono una nuova fonte di ricchezza che rendono tutti noi produttori e proprietari di qualcosa. I servizi offerti online non sono gratuiti, non paghi un prezzo in denaro, ma tramite i tuoi dati personali. Il dato in sé non ha valore economico, ma lo acquista quando viene raggruppato ed analizzato insieme ad altri (big data). È importante essere coscienti dell’uso che può essere fatto con i nostri dati. Non esiste una disciplina univoca, va fatto un bilanciamento tra il diritto alla protezione dei dati personali, con il regolamento (UE) 2016/679, e il diritto alla libertà d’impresa, con la disciplina del Codice del Consumo, per quanto riguarda l’Italia. Questo perché il soggetto che accede ad un sito web e presta i suoi dati in cambio di un servizio, non è solo un utente, ma è anche un consumatore.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/67062