The paper proposes a journey through two parts. In the first, we deal with the ritual’s nature from the point of view of the two essences which animate the interactions: the social and the sacred. In the second one, we go into the possession question – seeing how the modern definition was constructed and some historical cases – and into the corporeity. The aim of the itinerary proposed here is to remove, through a holistic approach, the subject of the possession rituals from a dichotomy present since the dawn of sociology, the dualistic tension between society and the individual. This tension often leads in sociological literature to annihilate the person in favour of the structure, or to determine it through social functions, values and norms. Without an overall vision that interprets interaction as the place where the people and the social are born together, without an ecology of the human being in his daily actions, the person can only be the society’s shadow. Symbols’ influence can be very significant, but it cannot be the cause of human action. Deconstructing the definition of possession and widening its meaning allow us to read some of the human interactions without reducing either the potential of the person or the complexity of symbols. The person has degrees of autonomy, of constructive potential, even in evocation of some symbols at the expense of others. Therefore, possession is but the end of the continuum of this active potentiality where it is minimal, where the will is (almost) entirely congruent with that of the social energy in the symbol.

L'elaborato propone un viaggio attraverso due parti. Nella prima, si affronta la natura del rituale dal punto di vista delle due essenze che animano le interazioni: il sociale e il sacro. Nella seconda, si entra specificamente nella questione della possessione – indagando come è stata costruita la sua definizione moderna e anche alcuni casi storici – e nella corporeità. Lo scopo dell'itinerario qui proposto è quello di sottrarre, attraverso un approccio olistico, il tema dei rituali di possessione da una dicotomia presente fin dalla nascita della sociologia, la tensione dualistica tra società e individuo. Questa tensione porta non di rado nella letteratura sociologica ad annichilire la persona in favore della struttura, o a determinarla attraverso funzioni sociali, valori e norme. Senza una visione d'insieme che interpreti l'interazione come il luogo dove le persone e il sociale nascono insieme, senza un'ecologia dell'essere umano nelle sue azioni quotidiane, la persona non può che essere l'ombra della società. L'influenza dei simboli può avere, certamente, un peso enorme ma non può essere la causa dell'azione umana. Decostruire la definizione di possessione e ampliarne il significato ci permette di leggere alcune delle interazioni umane, senza ridurre né il potenziale della persona né la complessità dei simboli. Le persone hanno gradi di autonomia, di potenziale costruttivo, anche nell'evocazione di alcuni simboli a scapito di altri. Pertanto, la possessione può essere letta come l'estremo del continuum di questa potenzialità attiva dove essa è minima, dove cioè la volontà dell'io è – quasi – interamente congruente con quella della viva energia sociale del simbolo.

Demoni umani. Analisi delle interazioni alla luce dei rituali di possessione

GOBBI, JACOPO
2023/2024

Abstract

The paper proposes a journey through two parts. In the first, we deal with the ritual’s nature from the point of view of the two essences which animate the interactions: the social and the sacred. In the second one, we go into the possession question – seeing how the modern definition was constructed and some historical cases – and into the corporeity. The aim of the itinerary proposed here is to remove, through a holistic approach, the subject of the possession rituals from a dichotomy present since the dawn of sociology, the dualistic tension between society and the individual. This tension often leads in sociological literature to annihilate the person in favour of the structure, or to determine it through social functions, values and norms. Without an overall vision that interprets interaction as the place where the people and the social are born together, without an ecology of the human being in his daily actions, the person can only be the society’s shadow. Symbols’ influence can be very significant, but it cannot be the cause of human action. Deconstructing the definition of possession and widening its meaning allow us to read some of the human interactions without reducing either the potential of the person or the complexity of symbols. The person has degrees of autonomy, of constructive potential, even in evocation of some symbols at the expense of others. Therefore, possession is but the end of the continuum of this active potentiality where it is minimal, where the will is (almost) entirely congruent with that of the social energy in the symbol.
2023
Daemons humans. Analysis of the interactions in light of the possession rituals
L'elaborato propone un viaggio attraverso due parti. Nella prima, si affronta la natura del rituale dal punto di vista delle due essenze che animano le interazioni: il sociale e il sacro. Nella seconda, si entra specificamente nella questione della possessione – indagando come è stata costruita la sua definizione moderna e anche alcuni casi storici – e nella corporeità. Lo scopo dell'itinerario qui proposto è quello di sottrarre, attraverso un approccio olistico, il tema dei rituali di possessione da una dicotomia presente fin dalla nascita della sociologia, la tensione dualistica tra società e individuo. Questa tensione porta non di rado nella letteratura sociologica ad annichilire la persona in favore della struttura, o a determinarla attraverso funzioni sociali, valori e norme. Senza una visione d'insieme che interpreti l'interazione come il luogo dove le persone e il sociale nascono insieme, senza un'ecologia dell'essere umano nelle sue azioni quotidiane, la persona non può che essere l'ombra della società. L'influenza dei simboli può avere, certamente, un peso enorme ma non può essere la causa dell'azione umana. Decostruire la definizione di possessione e ampliarne il significato ci permette di leggere alcune delle interazioni umane, senza ridurre né il potenziale della persona né la complessità dei simboli. Le persone hanno gradi di autonomia, di potenziale costruttivo, anche nell'evocazione di alcuni simboli a scapito di altri. Pertanto, la possessione può essere letta come l'estremo del continuum di questa potenzialità attiva dove essa è minima, dove cioè la volontà dell'io è – quasi – interamente congruente con quella della viva energia sociale del simbolo.
Riti di possessione
Interazioni sociali
Pratiche corporali
Prospettiva olistica
Società-individuo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/67128