Presupposti dello studio: La cisti del coledoco (CC) è un raro tipo di malformazione coledocica caratterizzata da una dilatazione congenita dell’albero biliare e, nell’80-90% dei casi, dalla presenza di un lungo canale comune biliopancreatico (LCCBP). Ha un’incidenza di 1 ogni 100.000 nati vivi nei paesi Occidentali, con un picco nei paesi Asiatici di 1 ogni 1000 ed un rapporto tra maschi e femmine di 1:4. La classificazione secondo Todani prevede 5 tipi di CC, di cui le più comuni sono i tipi I e IV. Il trattamento consiste nell’escissione chirurgica e nella ricostruzione dell’albero biliare mediante un’epatoduodenostomia o, più frequentemente, una epatodigiunosotomia. Lo scopo è ristabilire il corretto drenaggio biliare e prevenire le complicanze associate alla persistenza della malformazione. Scopo dello studio: cercare differenze in termini di efficacia e di outcomes post-operatori tra gli approcci chirurgici laparotomico, laparoscopico e robotico nel trattamento delle cisti coledociche con confezionamento di epatodigiunostomia in età pediatrica, analizzando la casistica dell’Azienda Ospedale-Università di Padova e conducendo una revisione sistematica della letteratura. Materiali e metodi: Sono stati condotti uno studio monocentrico e una revisione sistematica della letteratura. In entrambi è stata condotta un’analisi statistica descrittiva, ed è stata eseguita una metanalisi sulla revisione sistematica al fine di cercare una correlazione tra le variabili considerate e l’approccio chirurgico. Lo studio monocentrico ha incluso 20 pazienti operati presso l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova tra gennaio 2012 e gennaio 2024. La revisione sistematica della letteratura è stata condotta includendo gli studi pubblicati in lingua inglese da gennaio 2005 a marzo 2024. Sono stati inclusi 68 articoli (8,97% del totale), da cui sono stati ricavati i dati di 5635 pazienti. In entrambi gli studi, sono stati raccolti i dati relativi al tipo di approccio di chirurgico, i dati intra, peri e post-operatori. Per ciascuna analisi, i pazienti sono stati divisi in tre gruppi in base all’approccio chirurgico. Risultati: Dei 20 pazienti inclusi nello studio monocentrico, 9 sono stati operati in laparotomia, 6 in laparoscopia, e 5 in robotica. È emerso un tempo operatorio medio maggiore nel gruppo robotico, e nessuna differenza statisticamente significativa tra i vari approcci relativamente alla durata del ricovero e della nutrizione parenterale. Nella revisione sistematica sono stati inclusi 5635 pazienti, di cui 1499 operati in laparotomia, 3268 in laparoscopia e 868 in robotica. Il tempo operatorio medio è risultato significativamente maggiore nel gruppo robotico. Le incidenze di fistola biliare e di stenosi a livello dell’anastomosi biliodigestiva sono risultate minori nel gruppo robotico, con differenze statisticamente significative rispetto agli altri due approcci. Tuttavia, la metanalisi non ha evidenziato nessuna differenza statisticamente significativa tra le varie tecniche chirurgiche. L’incidenza di colangite post-operatoria è risultata minore negli approcci mini-invasivi, in particolare nel gruppo laparoscopico. L’occlusione intestinale è risultata più frequente nel gruppo robotico. Tuttavia, l’incidenza minore si è verificata nel gruppo laparoscopico con una differenza significativa rispetto alla tecnica laparotomica. Conclusioni: la chirurgia mininvasiva si è dimostrata sicura ed efficace nel trattamento delle malformazioni coledociche in età pediatrica, a condizione che sia garantita un’adeguata formazione chirurgica. Ulteriori studi con un numero maggiore di pazienti, al fine di ottenere una maggiore significatività statistica, saranno necessari per confermare ulteriormente i risultati.
Ruolo della chirurgia mini-invasiva nel trattamento delle malformazioni coledociche in età pediatrica: studio monocentrico e revisione sistematica della letteratura.
GAFFEO, MARTA
2023/2024
Abstract
Presupposti dello studio: La cisti del coledoco (CC) è un raro tipo di malformazione coledocica caratterizzata da una dilatazione congenita dell’albero biliare e, nell’80-90% dei casi, dalla presenza di un lungo canale comune biliopancreatico (LCCBP). Ha un’incidenza di 1 ogni 100.000 nati vivi nei paesi Occidentali, con un picco nei paesi Asiatici di 1 ogni 1000 ed un rapporto tra maschi e femmine di 1:4. La classificazione secondo Todani prevede 5 tipi di CC, di cui le più comuni sono i tipi I e IV. Il trattamento consiste nell’escissione chirurgica e nella ricostruzione dell’albero biliare mediante un’epatoduodenostomia o, più frequentemente, una epatodigiunosotomia. Lo scopo è ristabilire il corretto drenaggio biliare e prevenire le complicanze associate alla persistenza della malformazione. Scopo dello studio: cercare differenze in termini di efficacia e di outcomes post-operatori tra gli approcci chirurgici laparotomico, laparoscopico e robotico nel trattamento delle cisti coledociche con confezionamento di epatodigiunostomia in età pediatrica, analizzando la casistica dell’Azienda Ospedale-Università di Padova e conducendo una revisione sistematica della letteratura. Materiali e metodi: Sono stati condotti uno studio monocentrico e una revisione sistematica della letteratura. In entrambi è stata condotta un’analisi statistica descrittiva, ed è stata eseguita una metanalisi sulla revisione sistematica al fine di cercare una correlazione tra le variabili considerate e l’approccio chirurgico. Lo studio monocentrico ha incluso 20 pazienti operati presso l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova tra gennaio 2012 e gennaio 2024. La revisione sistematica della letteratura è stata condotta includendo gli studi pubblicati in lingua inglese da gennaio 2005 a marzo 2024. Sono stati inclusi 68 articoli (8,97% del totale), da cui sono stati ricavati i dati di 5635 pazienti. In entrambi gli studi, sono stati raccolti i dati relativi al tipo di approccio di chirurgico, i dati intra, peri e post-operatori. Per ciascuna analisi, i pazienti sono stati divisi in tre gruppi in base all’approccio chirurgico. Risultati: Dei 20 pazienti inclusi nello studio monocentrico, 9 sono stati operati in laparotomia, 6 in laparoscopia, e 5 in robotica. È emerso un tempo operatorio medio maggiore nel gruppo robotico, e nessuna differenza statisticamente significativa tra i vari approcci relativamente alla durata del ricovero e della nutrizione parenterale. Nella revisione sistematica sono stati inclusi 5635 pazienti, di cui 1499 operati in laparotomia, 3268 in laparoscopia e 868 in robotica. Il tempo operatorio medio è risultato significativamente maggiore nel gruppo robotico. Le incidenze di fistola biliare e di stenosi a livello dell’anastomosi biliodigestiva sono risultate minori nel gruppo robotico, con differenze statisticamente significative rispetto agli altri due approcci. Tuttavia, la metanalisi non ha evidenziato nessuna differenza statisticamente significativa tra le varie tecniche chirurgiche. L’incidenza di colangite post-operatoria è risultata minore negli approcci mini-invasivi, in particolare nel gruppo laparoscopico. L’occlusione intestinale è risultata più frequente nel gruppo robotico. Tuttavia, l’incidenza minore si è verificata nel gruppo laparoscopico con una differenza significativa rispetto alla tecnica laparotomica. Conclusioni: la chirurgia mininvasiva si è dimostrata sicura ed efficace nel trattamento delle malformazioni coledociche in età pediatrica, a condizione che sia garantita un’adeguata formazione chirurgica. Ulteriori studi con un numero maggiore di pazienti, al fine di ottenere una maggiore significatività statistica, saranno necessari per confermare ulteriormente i risultati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/67197