Le Regole rientrano in quella categoria di sistemi di governo del territorio nati autonomamente e che rispondono all’esigenza della sopravvivenza in montagna. Similmente esistono anche altri sistemi nell’arco alpino, come le Vicinie, le Consortèle o i Masi Chiusi o “der Marke” della Germania. La Regola è un’istituzione chiusa, formata dai regolieri, ossia dalle famiglie originarie del luogo. Questa caratteristica deriva dall’evoluzione dell’ambiente germanico/longobardo, infatti in esso ritroviamo l’istituto della fara, fondata sul vincolo agnatizio, ossia un rapporto di parentela tra due persone discendenti da un pater familias comune. Importante è il valore identitario che le comunità riconoscono in sé stesse: infatti, nelle zone dove i beni collettivi sono ancora forti e la comunità ha un legame con essi e con le istituzioni che li gestiscono, si riscontra l’uso importante e quotidiano di una lingua a parte: il ladino nelle zone delle Dolomiti, il cimbro nelle zone dell’Altopiano d’Asiago e nei tredici comuni veronesi dove ritroviamo le c.d. sorti. L'elaborato si sviluppa sullo studio di due aree principali, le Regole del Cadore e le Vicinie del Tesino, riprendendo delle similitudini anche con l'area della Val di Zoldo e del Comelico.
Le “Regole” come forma di regolazione comunitaria pre-statuale nei territori montani.
SOCCOL, FEDERICO
2023/2024
Abstract
Le Regole rientrano in quella categoria di sistemi di governo del territorio nati autonomamente e che rispondono all’esigenza della sopravvivenza in montagna. Similmente esistono anche altri sistemi nell’arco alpino, come le Vicinie, le Consortèle o i Masi Chiusi o “der Marke” della Germania. La Regola è un’istituzione chiusa, formata dai regolieri, ossia dalle famiglie originarie del luogo. Questa caratteristica deriva dall’evoluzione dell’ambiente germanico/longobardo, infatti in esso ritroviamo l’istituto della fara, fondata sul vincolo agnatizio, ossia un rapporto di parentela tra due persone discendenti da un pater familias comune. Importante è il valore identitario che le comunità riconoscono in sé stesse: infatti, nelle zone dove i beni collettivi sono ancora forti e la comunità ha un legame con essi e con le istituzioni che li gestiscono, si riscontra l’uso importante e quotidiano di una lingua a parte: il ladino nelle zone delle Dolomiti, il cimbro nelle zone dell’Altopiano d’Asiago e nei tredici comuni veronesi dove ritroviamo le c.d. sorti. L'elaborato si sviluppa sullo studio di due aree principali, le Regole del Cadore e le Vicinie del Tesino, riprendendo delle similitudini anche con l'area della Val di Zoldo e del Comelico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/67229