Il campo delle nanotecnologie è multidisciplinare, in quanto sfrutta i principi della chimica, biologia, fisica e dell’ingegneria per progettare e fabbricare dispositivi in scala nanometrica. Infatti, i nanomateriali con specifiche proprietà possono essere utili nella ricerca in campo biomedico e nelle sue applicazioni, interagendo attivamente con componenti cellulari o imitando diversi composti chimici e biologici. In particolare, numerose ricerche si sono concentrate sulla progettazione di nanoparticelle di diverso tipo, le quali hanno il potenziale di compiere cambiamenti esponenziali nel rilevamento, nella terapia e nella prevenzione del cancro. Questa tesi, dunque, tratterà delle diverse tipologie di nanoparticelle che vengono impiegate per la diagnosi e terapia contro i tumori, soffermandosi in particolar modo sul modo in cui vengono create ed ingegnerizzate, come penetrano l’organismo umano, senza tralasciare gli ostacoli e le incertezze che sono state riscontrate e tuttora caratterizzano lo studio e lo sviluppo di tali nanotecnologie. In primo luogo, vengono sottoposte ad accurata analisi le nanoparticelle magnetiche, le quali presentano come vantaggio principale quello di poter essere manipolate da un campo magnetico esterno, e il cui utilizzo si riscontra principalmente nella terapia ipertermica, come anche nelle tecniche di iniezione e consegna sistematica. Successivamente, vi è la trattazione delle nanoparticelle dorate, le quali sono di grande interesse biomedico grazie alle loro numerose proprietà, come la biocompatibilità e le peculiarità foto-ottiche, le quali le rendono ottime nella terapia antitumorale, in particolare nella consegna bersagliata di farmaci. Esse vengono specialmente impiegate nella terapia fototermica e fotodinamica, ma anche nella diagnosi, attraverso l’imaging fotografico e i raggi X. Infine, viene rivolta l’attenzione alle nanoparticelle argentate, note per le loro attività antivirali e antinfiammatorie, le quali vengono utilizzate nel bersagliamento attivo e passivo delle cellule cancerogene, ma soprattutto nella radioterapia dove le nanoparticelle fungono da radiosensibilizzanti, riducendo la proliferazione cellulare, aumentando l’apoptosi e l’autofagia.
Ingegnerizzazione e applicazione di nanoparticelle di diversa natura nella diagnosi e terapia contro il cancro
GIRALDI, ANYA
2023/2024
Abstract
Il campo delle nanotecnologie è multidisciplinare, in quanto sfrutta i principi della chimica, biologia, fisica e dell’ingegneria per progettare e fabbricare dispositivi in scala nanometrica. Infatti, i nanomateriali con specifiche proprietà possono essere utili nella ricerca in campo biomedico e nelle sue applicazioni, interagendo attivamente con componenti cellulari o imitando diversi composti chimici e biologici. In particolare, numerose ricerche si sono concentrate sulla progettazione di nanoparticelle di diverso tipo, le quali hanno il potenziale di compiere cambiamenti esponenziali nel rilevamento, nella terapia e nella prevenzione del cancro. Questa tesi, dunque, tratterà delle diverse tipologie di nanoparticelle che vengono impiegate per la diagnosi e terapia contro i tumori, soffermandosi in particolar modo sul modo in cui vengono create ed ingegnerizzate, come penetrano l’organismo umano, senza tralasciare gli ostacoli e le incertezze che sono state riscontrate e tuttora caratterizzano lo studio e lo sviluppo di tali nanotecnologie. In primo luogo, vengono sottoposte ad accurata analisi le nanoparticelle magnetiche, le quali presentano come vantaggio principale quello di poter essere manipolate da un campo magnetico esterno, e il cui utilizzo si riscontra principalmente nella terapia ipertermica, come anche nelle tecniche di iniezione e consegna sistematica. Successivamente, vi è la trattazione delle nanoparticelle dorate, le quali sono di grande interesse biomedico grazie alle loro numerose proprietà, come la biocompatibilità e le peculiarità foto-ottiche, le quali le rendono ottime nella terapia antitumorale, in particolare nella consegna bersagliata di farmaci. Esse vengono specialmente impiegate nella terapia fototermica e fotodinamica, ma anche nella diagnosi, attraverso l’imaging fotografico e i raggi X. Infine, viene rivolta l’attenzione alle nanoparticelle argentate, note per le loro attività antivirali e antinfiammatorie, le quali vengono utilizzate nel bersagliamento attivo e passivo delle cellule cancerogene, ma soprattutto nella radioterapia dove le nanoparticelle fungono da radiosensibilizzanti, riducendo la proliferazione cellulare, aumentando l’apoptosi e l’autofagia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/67431