Questo elaborato di tesi si propone di testare nuove tipologie di elettrodi per la tomografia elettrica di resistività, conosciuta come ERT. La ERT è una tecnica poco invasiva che sfrutta l’iniezione di corrente continua nel terreno per ottenere un’immagine più rappresentativa possibile del sottosuolo. È utilizzata in campo geologico, archeologico ma anche e per indagini ambientali, ad esempio, per la mappatura del percolato di discarica o per la ricerca di corpi inquinanti sepolti. In questo caso l’utilizzo della ERT è sia per scopi geologici che ambientali in quanto è applicata essenzialmente a rock glacier e depositi di frana. Sono ambienti caratterizzati da una elevata presenza di detrito e di blocchi di roccia di grandi dimensioni. Proprio in questo contesto si è pensato di migliorare la classica ERT che utilizza degli elettrodi in acciaio da inserire nel terreno, normalmente chiamati picchetti, con degli elettrodi alternativi, che consentono una maggiore facilità nell’esecuzione dell’indagine. I due nuovi elettrodi testati si basano sullo stesso concetto, infatti sono simili tra loro, ma sono costituiti da materiali differenti. Il primo è un elettrodo tessile o sacchetto tessile in tessuto conduttivo, riempito di sabbia umida, mentre il secondo è un sacchetto in rete metallica con all’interno una spugna imbevuta di acqua salata. I vantaggi di questi nuovi elettrodi rispetto ai tradizionali sono la facilità e velocità con la quale si posizionano nel sito di indagine, garantendo la possibilità di eseguire più stendimenti, e la capacità di aumentare il contatto galvanico con il terreno. Per questo lavoro sono state condotte delle tomografie elettriche di resistività nello stesso sito, rappresentativo di un versante a blocchi rocciosi, testando e confrontando l’elettrodo tradizionale con i due nuovi elettrodi. Nell’analisi finale, oltre che la qualità dei dati ottenuti è stato considerato anche l’impatto dei nuovi elettrodi sulla logistica e il trasporto nei luoghi d’indagine e il costo dei materiali di cui sono costituiti.
L'impiego di nuove tipologie di elettrodi per tomografie elettriche di resistività in ambienti complessi
GIANELLO, RICCARDO
2023/2024
Abstract
Questo elaborato di tesi si propone di testare nuove tipologie di elettrodi per la tomografia elettrica di resistività, conosciuta come ERT. La ERT è una tecnica poco invasiva che sfrutta l’iniezione di corrente continua nel terreno per ottenere un’immagine più rappresentativa possibile del sottosuolo. È utilizzata in campo geologico, archeologico ma anche e per indagini ambientali, ad esempio, per la mappatura del percolato di discarica o per la ricerca di corpi inquinanti sepolti. In questo caso l’utilizzo della ERT è sia per scopi geologici che ambientali in quanto è applicata essenzialmente a rock glacier e depositi di frana. Sono ambienti caratterizzati da una elevata presenza di detrito e di blocchi di roccia di grandi dimensioni. Proprio in questo contesto si è pensato di migliorare la classica ERT che utilizza degli elettrodi in acciaio da inserire nel terreno, normalmente chiamati picchetti, con degli elettrodi alternativi, che consentono una maggiore facilità nell’esecuzione dell’indagine. I due nuovi elettrodi testati si basano sullo stesso concetto, infatti sono simili tra loro, ma sono costituiti da materiali differenti. Il primo è un elettrodo tessile o sacchetto tessile in tessuto conduttivo, riempito di sabbia umida, mentre il secondo è un sacchetto in rete metallica con all’interno una spugna imbevuta di acqua salata. I vantaggi di questi nuovi elettrodi rispetto ai tradizionali sono la facilità e velocità con la quale si posizionano nel sito di indagine, garantendo la possibilità di eseguire più stendimenti, e la capacità di aumentare il contatto galvanico con il terreno. Per questo lavoro sono state condotte delle tomografie elettriche di resistività nello stesso sito, rappresentativo di un versante a blocchi rocciosi, testando e confrontando l’elettrodo tradizionale con i due nuovi elettrodi. Nell’analisi finale, oltre che la qualità dei dati ottenuti è stato considerato anche l’impatto dei nuovi elettrodi sulla logistica e il trasporto nei luoghi d’indagine e il costo dei materiali di cui sono costituiti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/67488