Il presente elaborato analizza il concetto di tortura con particolare riferimento al ruolo che essa ha svolto, e tutt'oggi continua a svolgere, nel trattamento dei nemici politici. Seguendo le teorie di Carl Schmitt, e la sua categorizzazione del politico come contrapposizione tra amico e nemico, si esaminano le conseguenze di estremizzazioni di conflitti in cui entrano in gioco i valori e la sicurezza nazionale. Alla luce di queste teorie viene presa ad esempio la controffensiva statunitense a seguito degli attentati dell'11 settembre 2001 e l'istituzione di carceri come Guantanamo e Abu Ghraib, noti per le torture avvenute sui detenuti sospettati di avere collegamenti con il terrorismo. Le molteplici deroghe e sospensioni di diritti a soggetti individuati come potenziali nemici, danno modo di supporre l'esistenza di un doppio standard giuridico, quando questioni talmente delicate come la sicurezza nazionale entrano in gioco. Questo permette di ipotizzare l'esistenza di un diritto penale del nemico, una teoria giuridica formulata in Germania che ritrova applicazione nella guerra al terrorismo statunitense, andando a spazzare via diritti e forme di garantismo con l'unico scopo di distruggere il nemico assoluto.
Tortura e diritto penale del nemico nel dibattito sulla sicurezza nazionale
ABARCA BERNARD, MAYTA
2023/2024
Abstract
Il presente elaborato analizza il concetto di tortura con particolare riferimento al ruolo che essa ha svolto, e tutt'oggi continua a svolgere, nel trattamento dei nemici politici. Seguendo le teorie di Carl Schmitt, e la sua categorizzazione del politico come contrapposizione tra amico e nemico, si esaminano le conseguenze di estremizzazioni di conflitti in cui entrano in gioco i valori e la sicurezza nazionale. Alla luce di queste teorie viene presa ad esempio la controffensiva statunitense a seguito degli attentati dell'11 settembre 2001 e l'istituzione di carceri come Guantanamo e Abu Ghraib, noti per le torture avvenute sui detenuti sospettati di avere collegamenti con il terrorismo. Le molteplici deroghe e sospensioni di diritti a soggetti individuati come potenziali nemici, danno modo di supporre l'esistenza di un doppio standard giuridico, quando questioni talmente delicate come la sicurezza nazionale entrano in gioco. Questo permette di ipotizzare l'esistenza di un diritto penale del nemico, una teoria giuridica formulata in Germania che ritrova applicazione nella guerra al terrorismo statunitense, andando a spazzare via diritti e forme di garantismo con l'unico scopo di distruggere il nemico assoluto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/67602