La fotopletismografia (dal termine inglese Pothoplethysmography da cui deriva l’acronimo PPG) è una tecnica non invasiva per la misurazione, tramite sensori ottici, delle variazioni di volume dei tessuti biologici. La principale applicazione di questa tecnica permette di ricavare importanti informazioni riguardo la salute del sistema cardiocircolatorio. Si tratta di uno strumento molto utile al giorno d’oggi che consente il continuo monitoraggio del battito cardiaco (HR) e della saturazione dell’ossigeno nel sangue (SpO_2) tramite semplici dispositivi indossabili come “smartwatch” e saturimetri. Tali dispositivi grazie alla loro non invasività, comodità d’uso e ridotte dimensioni, risultano sempre più popolari in molteplici ambiti a partire da quello clinico, domestico e sportivo; tuttavia, visti i numerosi pregi è inevitabile un compromesso tra comodità e qualità dei risultati che conduce ad un necessario sviluppo di accurate tecniche per il processamento e filtraggio del segnale. Di fatto, il principale problema dei segnali fotopletismografici è proprio la corruzione dovuta da artefatti di movimento (MA).
Fotopletismografia nei dispositivi indossabili per la stima del battito cardiaco e della saturazione dell'ossigeno nel sangue
BUSATTO, TOMMASO
2023/2024
Abstract
La fotopletismografia (dal termine inglese Pothoplethysmography da cui deriva l’acronimo PPG) è una tecnica non invasiva per la misurazione, tramite sensori ottici, delle variazioni di volume dei tessuti biologici. La principale applicazione di questa tecnica permette di ricavare importanti informazioni riguardo la salute del sistema cardiocircolatorio. Si tratta di uno strumento molto utile al giorno d’oggi che consente il continuo monitoraggio del battito cardiaco (HR) e della saturazione dell’ossigeno nel sangue (SpO_2) tramite semplici dispositivi indossabili come “smartwatch” e saturimetri. Tali dispositivi grazie alla loro non invasività, comodità d’uso e ridotte dimensioni, risultano sempre più popolari in molteplici ambiti a partire da quello clinico, domestico e sportivo; tuttavia, visti i numerosi pregi è inevitabile un compromesso tra comodità e qualità dei risultati che conduce ad un necessario sviluppo di accurate tecniche per il processamento e filtraggio del segnale. Di fatto, il principale problema dei segnali fotopletismografici è proprio la corruzione dovuta da artefatti di movimento (MA).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/67613