Questa tesi si propone di analizzare la situazione ai confini di Oulx e Ventimiglia attraverso lo studio delle relazioni bilaterali tra Italia e Francia. Partendo da un'analisi teorica del paradigma statocentrico nelle relazioni internazionali, si evidenziano le sue implicazioni nella gestione della migrazione e la sua disarmonia con il concetto di interdipendenza che caratterizza i paesi confinanti. Al fine di superare i limiti che l’interdipendenza porta con sé, la soluzione proposta è l'adozione di un approccio cooperativo tra i due paesi. Attraverso gli elementi esaminati si indaga come questi agiscano nelle interazioni tra i due, si prendono dunque in analisi le relazioni interstatali dalla presidenza Macron fino alla firma del trattato del Quirinale e ci si interroga se quest’ultimo abbia avuto un impatto reale per la cooperazione al confine. Si osserva che, nonostante gli accordi bilaterali per rafforzare la cooperazione, la migrazione è ancora trattata con un approccio prettamente orientato alla sicurezza e difesa dei propri confini nazionali. Inoltre, si constata che talvolta tali accordi sono in conflitto con gli obblighi di protezione internazionale. Di conseguenza, l'analisi propone un cambio di prospettiva da statocentrico a umanocentrico, al fine di promuovere una gestione della migrazione più rispettosa dei diritti umani che pone attenzione alla persona in quanto tale.
Cooperazione transfrontaliera per una governance efficace della migrazione: le relazioni bilaterali italo-francesi ai confini di Oulx e Ventimiglia
DI MUZIO, BENEDETTA
2023/2024
Abstract
Questa tesi si propone di analizzare la situazione ai confini di Oulx e Ventimiglia attraverso lo studio delle relazioni bilaterali tra Italia e Francia. Partendo da un'analisi teorica del paradigma statocentrico nelle relazioni internazionali, si evidenziano le sue implicazioni nella gestione della migrazione e la sua disarmonia con il concetto di interdipendenza che caratterizza i paesi confinanti. Al fine di superare i limiti che l’interdipendenza porta con sé, la soluzione proposta è l'adozione di un approccio cooperativo tra i due paesi. Attraverso gli elementi esaminati si indaga come questi agiscano nelle interazioni tra i due, si prendono dunque in analisi le relazioni interstatali dalla presidenza Macron fino alla firma del trattato del Quirinale e ci si interroga se quest’ultimo abbia avuto un impatto reale per la cooperazione al confine. Si osserva che, nonostante gli accordi bilaterali per rafforzare la cooperazione, la migrazione è ancora trattata con un approccio prettamente orientato alla sicurezza e difesa dei propri confini nazionali. Inoltre, si constata che talvolta tali accordi sono in conflitto con gli obblighi di protezione internazionale. Di conseguenza, l'analisi propone un cambio di prospettiva da statocentrico a umanocentrico, al fine di promuovere una gestione della migrazione più rispettosa dei diritti umani che pone attenzione alla persona in quanto tale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/67679