Manchevolezza e tecnica: le prospettive di Arnold Gehlen e Günther Anders

The hereby aims to explore the philosophical anthropology of Arnold Gehlen and Günther Anders, focusing on their conception of inadequacy within the technological life of the man. Through the use of Gehlen's elementary anthropology, it seeks to elucidate the notion of humans as biologically deficient beings, characterized by organic primitivism that compels them to create an artificial habitat for survival, through the law of relief and productive acts. Furthermore, the concept of Promethean shame in Anders' philosophy will be introduced, that being a state of mind triggered by the technical perfection created by humans, driving them to surpass their biological limits through Human Engineering to approach the machine as closely as possible. Finally, commonalities and disagreements between these two authors will be discussed.

La presente tesi vuole trattare dell’antropologia filosofica di Arnold Gehlen e Günther Anders, focalizzandosi sulla loro visione del concetto di manchevolezza all’interno della vita tecnica dell’uomo. Si vuole esporre, utilizzando l’antropologia elementare di Gehlen, la concezione dell’uomo come essere carente da un punto di vista biologico, caratterizzato da dei primitivismi organici che lo rendono obbligato a crearsi un habitat artificiale per sopravvivere, attraverso la legge dell’esonero e gli atti produttivi. Inoltre, verrà presentato il concetto di vergogna prometeica nella filosofia di Anders, stato d’animo innescato dalla perfezione tecnica creata dall’uomo, che lo porterà a voler superare i propri limiti biologici per avvicinarsi il più possibile alla macchina attraverso lo Human Engineering. Infine, si mostreranno i punti in comune e di disaccordo di questi due autori.