Il tema principale di questa tesi è il legame che si crea tra turismo e luoghi teatro della tragedia, analizzando nello specifico il caso Vajont, avvenuto nel 1963 e ancora oggi molto sentito. Ogni anno, infatti, località come questa attirano migliaia di visitatori spinti dalle più svariate motivazioni. Si inizia con la definizione del dark tourism, la quale comprende l'analisi di questa tipologia di turismo accompagnata dallo studio dei comportamenti assunti dai turisti durante le loro visite. Altro elemento trattato è l'Otherness, caratteristica propria e unica del dark tourism, in grado di differenziarlo da tutte le altre tipologie, a cui segue un'analisi utile a definire la corretta gestione di un sito dark. Infine, vengono trattati alcuni esempi concreti di località di tanaturismo. Successivamente si passa al racconto della vicenda del Vajont, dal periodo precedente l'inizio dei lavori per la costruzione della diga fino alla ripresa economica della zona, il tutto accompagnato da un'analisi morfologica dell'area su cui sorge la chiusa, quest'ultima tuttora presente e meta di turisti. Questo punto è importante perché rappresenta "l'anima" della località, la storia senza la quale oggi, probabilmente, quella che viene riconosciuta come attrazione turistica non sarebbe visitata. Infine, vengono presi in analisi i flussi turistici della località attraverso la raccolta di dati ottenuti grazie a una serie di interviste a visitatori e attori dell'offerta. L'obiettivo è comprendere le varie motivazioni che spingono i turisti a visitare una località dark come il Vajont, cercando di capire, inoltre, come questa viene da loro percepita in ottica di dark tourism. Per quanto riguarda gli attori dell'offerta, la finalità dell'intervista è capire cosa essi vogliono trasmettere ai turisti e come la località viene percepita, invece, ai loro occhi. Passando alla metodologia, per i primi tre capitoli sono state condotte ricerche tramite libri, siti online e materiale bibliotecario, mentre per l'ultimo capitolo, oltre a siti online, ci si è basati sulle interviste condotte, come detto, a turisti e attori dell'offerta, questi ultimi legati in qualche modo alla vicenda del Vajont. Le interviste hanno permesso un accesso ad informazioni utili a definire meglio la località, permettendo quindi di posizionarla nel modo più corretto possibile nell'ambito del dark tourism e di comprendere al meglio il fenomeno turistico qui presente, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Quando il luogo della tragedia diventa attrazione turistica: il caso del Vajont
SANTIN, MARCO
2023/2024
Abstract
Il tema principale di questa tesi è il legame che si crea tra turismo e luoghi teatro della tragedia, analizzando nello specifico il caso Vajont, avvenuto nel 1963 e ancora oggi molto sentito. Ogni anno, infatti, località come questa attirano migliaia di visitatori spinti dalle più svariate motivazioni. Si inizia con la definizione del dark tourism, la quale comprende l'analisi di questa tipologia di turismo accompagnata dallo studio dei comportamenti assunti dai turisti durante le loro visite. Altro elemento trattato è l'Otherness, caratteristica propria e unica del dark tourism, in grado di differenziarlo da tutte le altre tipologie, a cui segue un'analisi utile a definire la corretta gestione di un sito dark. Infine, vengono trattati alcuni esempi concreti di località di tanaturismo. Successivamente si passa al racconto della vicenda del Vajont, dal periodo precedente l'inizio dei lavori per la costruzione della diga fino alla ripresa economica della zona, il tutto accompagnato da un'analisi morfologica dell'area su cui sorge la chiusa, quest'ultima tuttora presente e meta di turisti. Questo punto è importante perché rappresenta "l'anima" della località, la storia senza la quale oggi, probabilmente, quella che viene riconosciuta come attrazione turistica non sarebbe visitata. Infine, vengono presi in analisi i flussi turistici della località attraverso la raccolta di dati ottenuti grazie a una serie di interviste a visitatori e attori dell'offerta. L'obiettivo è comprendere le varie motivazioni che spingono i turisti a visitare una località dark come il Vajont, cercando di capire, inoltre, come questa viene da loro percepita in ottica di dark tourism. Per quanto riguarda gli attori dell'offerta, la finalità dell'intervista è capire cosa essi vogliono trasmettere ai turisti e come la località viene percepita, invece, ai loro occhi. Passando alla metodologia, per i primi tre capitoli sono state condotte ricerche tramite libri, siti online e materiale bibliotecario, mentre per l'ultimo capitolo, oltre a siti online, ci si è basati sulle interviste condotte, come detto, a turisti e attori dell'offerta, questi ultimi legati in qualche modo alla vicenda del Vajont. Le interviste hanno permesso un accesso ad informazioni utili a definire meglio la località, permettendo quindi di posizionarla nel modo più corretto possibile nell'ambito del dark tourism e di comprendere al meglio il fenomeno turistico qui presente, con i suoi pregi e i suoi difetti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/68106