Il carcinoma epatocellulare è una tra le neoplasie più comuni nel mondo, l’insorgenza dell’epatocarcinoma può essere associato a infezioni virali o essere correlato ad un eccessivo consumo di alcool e disfunzioni metaboliche. Numerosi studi hanno dimostrato il ruolo cruciale svolto dal microambiente tumorale nel determinare la risposta alle terapie, evidenziando quanto alcune popolazioni di cellule mieloidi possano inficiare l’efficacia dell’immunoterapia. Risulta pertanto di fondamentale importanza caratterizzarne in modo sempre più preciso l’eterogeneità al fine di definire il ruolo preciso nella resistenza all’immunoterapia. In particolare, nei pazienti con carcinoma epatocellulare associato a steatosi, è stata rilevata una porzione abbondante di cellule mieloidi THBS1+, che presentano geni affini a monociti e neutrofili, caratterizzate dalla co-espressione di TREM1 e CD163. Si ritiene che queste cellule contribuiscano a generare un ambiente immunosoppressivo e che la loro presenza sia associata a una prognosi sfavorevole. La loro capacità immunosoppressiva è associata al Triggering receptor expressed on myeloid cells 1 (TREM1), recettore che è espresso da granulociti, monociti e macrofagi tissutali. Sono stati eseguiti test su modelli murini in cui si andava ad inibire TREM1, osservando come l’inibizione di quest’ultimo portava ad una rapida eradicazione del tumore. Questi risultati hanno portato ad identificare le cellule THBS1+ Mreg come marcatori della patologia HCC e un potenziale target immunoterapeutico.

Cellule mieloidi che esprimono trombospondina1, in associazione a TREM1, sono arricchite nel carcinoma epatocellulare associato a steatosi epatica contribuendo a creare un ambiente immunosoppressivo e ad una prognosi sfavorevole.

CORNEA, FRANCESCA
2023/2024

Abstract

Il carcinoma epatocellulare è una tra le neoplasie più comuni nel mondo, l’insorgenza dell’epatocarcinoma può essere associato a infezioni virali o essere correlato ad un eccessivo consumo di alcool e disfunzioni metaboliche. Numerosi studi hanno dimostrato il ruolo cruciale svolto dal microambiente tumorale nel determinare la risposta alle terapie, evidenziando quanto alcune popolazioni di cellule mieloidi possano inficiare l’efficacia dell’immunoterapia. Risulta pertanto di fondamentale importanza caratterizzarne in modo sempre più preciso l’eterogeneità al fine di definire il ruolo preciso nella resistenza all’immunoterapia. In particolare, nei pazienti con carcinoma epatocellulare associato a steatosi, è stata rilevata una porzione abbondante di cellule mieloidi THBS1+, che presentano geni affini a monociti e neutrofili, caratterizzate dalla co-espressione di TREM1 e CD163. Si ritiene che queste cellule contribuiscano a generare un ambiente immunosoppressivo e che la loro presenza sia associata a una prognosi sfavorevole. La loro capacità immunosoppressiva è associata al Triggering receptor expressed on myeloid cells 1 (TREM1), recettore che è espresso da granulociti, monociti e macrofagi tissutali. Sono stati eseguiti test su modelli murini in cui si andava ad inibire TREM1, osservando come l’inibizione di quest’ultimo portava ad una rapida eradicazione del tumore. Questi risultati hanno portato ad identificare le cellule THBS1+ Mreg come marcatori della patologia HCC e un potenziale target immunoterapeutico.
2023
THBS1+ myeloid cells expand in SLD hepatocellular carcinoma and contribute to immunosuppression and unfavorable prognosis through TREM1
epatocarcinoma
cellule mieloidi
immunosoppressione
recettore TREM1
trombospondina 1
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/68162