La tesi, e il corrispettivo tirocinio, si proponevano come obiettivo quello di revisionare, studiare, e valorizzare i resti di vertebrati fossili provenienti dai siti di Pikermi e Samos (Grecia) e appartenenti al Museo della Natura e dell’Uomo (MNU) dell’Università degli Studi di Padova. Parte di questi sono esposti nelle vetrine del Museo ma la maggior parte era in due casse depositate presso Palazzo Maldura che sono state prelevate e portate all’MNU dove sono state aperte per studiarne il contenuto. Questi resti, prevalentemente di erbivori, erano già stati studiati all’incirca 50 anni fa da Piccoli et al. (1975). Si rendeva quindi necessaria una loro revisione anche alla luce delle nuove conoscenze tassonomiche acquisite in anni più recenti. Quindi i reperti sono stati fotografati, ri-analizzati, descritti e rideterminati. Per circa la metà questi è stata cambiata l’attribuzione tassonomica a livello di genere allineandola con quella più recente. 16 reperti, invece sono stati rideterminati attribuendoli a 3 specie differenti. Era stata anche tentata una ricerca di archivio per documentare la storia dell’acquisizione della collezione di Pikermi e Samos presso il Museo dell’Università di Padova ma l’esito è stato negativo.
Revisione e studio di alcuni fossili da Samos e Pikermi (Grecia, Miocene Superiore) della sezione di Geologia e Paleontologia del Museo della Natura e dell’Uomo
SARTORI, NICOLÒ
2023/2024
Abstract
La tesi, e il corrispettivo tirocinio, si proponevano come obiettivo quello di revisionare, studiare, e valorizzare i resti di vertebrati fossili provenienti dai siti di Pikermi e Samos (Grecia) e appartenenti al Museo della Natura e dell’Uomo (MNU) dell’Università degli Studi di Padova. Parte di questi sono esposti nelle vetrine del Museo ma la maggior parte era in due casse depositate presso Palazzo Maldura che sono state prelevate e portate all’MNU dove sono state aperte per studiarne il contenuto. Questi resti, prevalentemente di erbivori, erano già stati studiati all’incirca 50 anni fa da Piccoli et al. (1975). Si rendeva quindi necessaria una loro revisione anche alla luce delle nuove conoscenze tassonomiche acquisite in anni più recenti. Quindi i reperti sono stati fotografati, ri-analizzati, descritti e rideterminati. Per circa la metà questi è stata cambiata l’attribuzione tassonomica a livello di genere allineandola con quella più recente. 16 reperti, invece sono stati rideterminati attribuendoli a 3 specie differenti. Era stata anche tentata una ricerca di archivio per documentare la storia dell’acquisizione della collezione di Pikermi e Samos presso il Museo dell’Università di Padova ma l’esito è stato negativo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/68259