La tutela del diritto alla bigenitorialità dei minori in presenza di conflittualità tra i genitori

Dinanzi alla disgregazione della coppia parentale, emerge la primaria necessità di proteggere il benessere psico-fisico dei figli minori, troppo spesso resi dai genitori oggetto di contesa invece che destinatari di cure e affetto. Considerata la ricorrenza delle suddette situazioni, il presente elaborato mira a esaminare quali siano ad oggi gli strumenti sostanziali e processuali a tutela del principio di bigenitorialità – ovvero il diritto dei minori a mantenere un rapporto continuativo con ciascuno dei genitori e dei rispettivi rami parentali anche successivamente alla crisi familiare – in considerazione della preferenzialità per il regime di affidamento condiviso stabilita dalla l. 54/2006, sino a trattare delle principali novità introdotte dalla recente riforma Cartabia. La trattazione sarà inizialmente dedicata al regime sostanziale delle diverse forme di affidamento, segnatamente dei criteri di determinazione diffusi in giurisprudenza per la scelta del regime in alcune ipotesi-tipo frequenti nella prassi e tutte riconducibili ad un’elevata conflittualità tra i genitori. Proseguendo poi sul versante giusfamiliare processuale, si esaminerà la struttura dei processi sulle crisi familiari nell’ottica di un giusto processo minorile, analizzando le problematiche dovute in particolare ai diversi riti applicabili, al riparto di competenze tra le autorità giudiziarie preposte alla giustizia civile minorile e al controllo di legittimità da parte della Corte di cassazione fornito mediante il ricorso straordinario ai sensi dell’art. 111 Cost. Infine, ci si sposterà in sede di processo d’attuazione per l’esame delle misure coercitive indirette predisposte per reagire alle inadempienze dei provvedimenti sull’affidamento dal previgente art. 709-ter c.p.c., oggi art. 473-bis.39 c.p.c., esaminando una serie di criticità interpretative emerse dal 2006, anno di introduzione della prima norma.