La china è una pianta che, da quando è stata introdotta nella sfera della medicina europea in seguito all’importazione dal Sud America alla fine del XVII secolo, ha fatto parlare e scrivere di sé. Infatti, non secondario è lo spazio lasciato, in questo elaborato, ai ruoli in cui è stata coinvolta anche in campo religioso, economico e bellico: in primis la corteccia di china e successivamente le molecole estratte. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di approfondire l’importanza che la pianta e i suoi derivati hanno svolto in campo terapeutico, ma soprattutto l’utilità che presentano ancora oggi, specialmente per i casi particolari nei rispettivi campi di applicazione di ogni molecola. Per far ciò sono stati selezionati e confrontati molti studi, anche del secolo scorso, per poter redigere una valida base storica (medica e non); successivamente sono stati analizzati e riportati studi più recenti che dimostrano l’applicabilità di questi rimedi ai giorni nostri. In seguito ad una prima introduzione botanica e fitochimica della pianta è stato riportato il suo ricco profilo storico-economico, proseguendo poi con le applicazioni tradizionali in campo erboristico e liquoristico, in omeopatia e quello più recente in cosmetica. L’analisi è stata focalizzata principalmente sui capitoli centrali riguardanti l’attività antimalarica del chinino e l’azione svolta dalla chinidina sull’apparato cardiocircolatorio. Per quanto riguarda l’attività antimalarica si potrà osservare tutta l’evoluzione che c’è stata a partire dall’utilizzo della famosa “polvere dei gesuiti” alla clorochina utilizzata esclusivamente dai soldati dell’asse nella Seconda Guerra Mondiale, passando per le varie problematiche degli effetti collaterali e della difficile somministrazione del medicinale alla popolazione, fino alla comparsa degli antimalarici di sintesi e al successivo riutilizzo del chinino in determinate situazioni. Per l’attività della chinidina invece, dopo una breve introduzione storica, saranno presentati alcuni studi dimostranti l’attività svolta, non escludendo, in seguito, un’analisi della tossicità e dei rischi della molecola. Infine, l’elaborato ha lo scopo di analizzare l’applicazione, delle molecole estratte da Cinchona L. e derivati, questo per evidenziare il possibile ruolo che la pianta conosciuta e utilizzata da secoli può ancora svolgere, anche per il trattamento di patologie e problematiche nuove ed attuali.
DALL’UTILIZZO TRADIZIONALE DI Cinchona L. ALL’APPLICAZIONE MEDICA DI CHININO, CHINIDINA E DERIVATI
RAFFA, LISABEL
2023/2024
Abstract
La china è una pianta che, da quando è stata introdotta nella sfera della medicina europea in seguito all’importazione dal Sud America alla fine del XVII secolo, ha fatto parlare e scrivere di sé. Infatti, non secondario è lo spazio lasciato, in questo elaborato, ai ruoli in cui è stata coinvolta anche in campo religioso, economico e bellico: in primis la corteccia di china e successivamente le molecole estratte. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di approfondire l’importanza che la pianta e i suoi derivati hanno svolto in campo terapeutico, ma soprattutto l’utilità che presentano ancora oggi, specialmente per i casi particolari nei rispettivi campi di applicazione di ogni molecola. Per far ciò sono stati selezionati e confrontati molti studi, anche del secolo scorso, per poter redigere una valida base storica (medica e non); successivamente sono stati analizzati e riportati studi più recenti che dimostrano l’applicabilità di questi rimedi ai giorni nostri. In seguito ad una prima introduzione botanica e fitochimica della pianta è stato riportato il suo ricco profilo storico-economico, proseguendo poi con le applicazioni tradizionali in campo erboristico e liquoristico, in omeopatia e quello più recente in cosmetica. L’analisi è stata focalizzata principalmente sui capitoli centrali riguardanti l’attività antimalarica del chinino e l’azione svolta dalla chinidina sull’apparato cardiocircolatorio. Per quanto riguarda l’attività antimalarica si potrà osservare tutta l’evoluzione che c’è stata a partire dall’utilizzo della famosa “polvere dei gesuiti” alla clorochina utilizzata esclusivamente dai soldati dell’asse nella Seconda Guerra Mondiale, passando per le varie problematiche degli effetti collaterali e della difficile somministrazione del medicinale alla popolazione, fino alla comparsa degli antimalarici di sintesi e al successivo riutilizzo del chinino in determinate situazioni. Per l’attività della chinidina invece, dopo una breve introduzione storica, saranno presentati alcuni studi dimostranti l’attività svolta, non escludendo, in seguito, un’analisi della tossicità e dei rischi della molecola. Infine, l’elaborato ha lo scopo di analizzare l’applicazione, delle molecole estratte da Cinchona L. e derivati, questo per evidenziare il possibile ruolo che la pianta conosciuta e utilizzata da secoli può ancora svolgere, anche per il trattamento di patologie e problematiche nuove ed attuali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/68656