Smart Building e Interoperabilità nelle tecnologie di automazione: Analisi del flusso dati tra modelli BIM e sistemi BMS.

Lo sviluppo tecnologico ha portato all’ormai consolidato utilizzo del BIM (Building Information Modeling), considerato una strategia di successo nella gestione degli edifici basata su modelli digitali tridimensionali che contengono tutte le informazioni relative a tutte le fasi che caratterizzano l’intero ciclo di vita di un edificio, dalla progettazione alla costruzione e alla gestione fino al suo smantellamento. Questa tecnologia è in continua evoluzione ed ha finora portato molti vantaggi nel campo delle costruzioni come una migliore gestione in fase di progettazione, l’ottimizzazione della manutenzione, il monitoraggio delle prestazioni, la gestione dei rischi, la pianificazione degli interventi e la comunicazione tra i vari attori coinvolti nella gestione dell'edificio, come proprietari, progettisti, gestori, manutentori e fornitori di servizi. Parallelamente, da decenni il mondo dell’edilizia è stato investito dall’avvento dell’IoT, che ha portato all’interno degli edifici la domotica e l’automazione per la gestione dei sistemi impiantistici e dell’efficienza energetica. I dispositivi che compongono questi sistemi sono collegati tra loro e alla centralina tecnologica che prende il nome di BMS. Le case produttrici dei dispositivi che popolano i sistemi di automazione operano tutti con linguaggi di comunicazione proprietari e non standardizzati, sfavorendo quindi l’interoperabilità tra i vari sistemi. Questa biodiversità comunicativa rappresenta un grosso limite anche al dialogo e allo scambio dati tra i sistemi BMS e i modelli BIM, che invece dovrebbero essere costantemente in comunicazione per garantire una rappresentazione virtuale sempre aggiornata dell’edificio e dei sistemi che lo interessano. La presente tesi si propone di abbattere una porzione del muro rappresentato dalla mancanza di interoperabilità tramite la conversione di un file IFC in un database SQL, per mettere in contatto i modelli BIM e le piattaforme BMS che organizzano i dati tramite SQL. Non solo, l’utilità di serializzare il formato IFC all’interno di un formato tabellare è ulteriormente argomenta dal fatto per cui i database relazionali SQL risultano centrali in quasi tutte le tecnologie alla base di applicazioni web, le quali rappresentano l’interfaccia principale dell’utente per il monitoraggio dell’edificio. A tale scopo è stato fondamentale comprendere la natura e l’organizzazione del formato IFC, per poi poterlo organizzare in formato tabellare sul database SQL I risultati ottenuti, grazie anche al prezioso contributo dell’ing. Bernhard Simon Bock, hanno portato alla creazione di un database SQL che ricalca e organizza le informazioni di un file IFC. Sviluppi futuri quindi si potrebbero incentrare sull’effettivo utilizzo dei file di conversione (provenienti da IFC) all’interno delle piattaforme e sulla conversione di ulteriori formati in IFC, poiché i database SQL sono solamente uno dei metodi di archiviazione e gestione dei dati utilizzati dalle piattaforme BMS, in modo da ampliare il raggio di interoperabilità dei sistemi BMS con i modelli BIM.