Il settore edilizio è uno dei principali responsabili di emissioni di carbonio e di consumi di energia a livello globale. Nell’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica è importante introdurre delle metodologie di valutazione degli impatti ambientali dell’intero ciclo vita degli edifici, oltre che nuove politiche e standard di performance minimi sia per gli edifici di nuova costruzione che per il patrimonio edilizio esistente. In quest’ottica, il Life Cycle Assessment rappresenta un metodo valido per orientare le scelte di progettazione e per verificare la sostenibilità degli edifici. Si tratta però di un procedimento complesso, che necessita di una grande quantità di dati e che risulta essere ancora poco applicato. Recentemente si stanno indagando le possibilità di integrazione al BIM nelle varie fasi di progettazione, al fine di automatizzare e velocizzare il più possibile il flusso di lavoro. Il presente lavoro di tesi approfondisce il tema dell’integrazione BIM-LCA in fase esecutiva delle opere prendendo in analisi il caso studio di un edificio direzionale realizzato in Italia. La ricerca si svolge a partire dalla documentazione e dai modelli BIM as-built resi disponibili dall’impresa edile Carron Cav. Angelo SpA e si è focalizzata sulla parte strutturale e architettonica dell’edificio. Gli obiettivi sono molteplici: si vuole valutare la disponibilità dei dati necessari per il Life Cycle Assessment, l’applicabilità di un plugin per integrare BIM ed LCA e definire, infine, un flusso di gestione informativa adatto per un’impresa di costruzioni. Dall’analisi emerge che solo per il 15% dei prodotti civili messi in opera è disponibile una Environmental Product Declaration (EPD). Lo studio dei modelli BIM as-built evidenzia, inoltre, la mancanza di alcune informazioni inerenti anche all’ambito del quantity takeoff, necessarie per l’analisi LCA, che però sono riconducibili a scelte di modellazione e gestione informativa effettuate in ragione dei model uses previsti e richiesti. Ulteriori criticità sono emerse anche in fase di esportazione dei dati tramite plugin. Il funzionamento ottimale del software tool impone infatti delle precise regole di sviluppo dei modelli e di gestione dei dati non sempre attuabili nella pratica aziendale. Si evidenziano, inoltre, alcuni limiti all’interoperabilità. Per quanto sia possibile quindi automatizzare la fase di input dei dati relativi ai materiali e quantità, ad oggi è sempre comunque necessario un controllo manuale del processo. A valle dell’analisi svolta, si definisce così un ipotetico flusso di lavoro adatto a un’impresa edile, nell’ottica che si scelga di implementare un processo integrato BIM-LCA in accordo con un consulente esterno che si occupa di Life Cycle Assessment. Si sono individuati i requisiti informativi dei modelli BIM e, più in generale, i dati progettuali e di cantiere necessari per sviluppare l’analisi LCA.

Analisi di integrazione BIM-LCA in fase esecutiva. Il caso studio di un edificio direzionale.

PISCOPELLO, ELEONORA
2023/2024

Abstract

Il settore edilizio è uno dei principali responsabili di emissioni di carbonio e di consumi di energia a livello globale. Nell’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica è importante introdurre delle metodologie di valutazione degli impatti ambientali dell’intero ciclo vita degli edifici, oltre che nuove politiche e standard di performance minimi sia per gli edifici di nuova costruzione che per il patrimonio edilizio esistente. In quest’ottica, il Life Cycle Assessment rappresenta un metodo valido per orientare le scelte di progettazione e per verificare la sostenibilità degli edifici. Si tratta però di un procedimento complesso, che necessita di una grande quantità di dati e che risulta essere ancora poco applicato. Recentemente si stanno indagando le possibilità di integrazione al BIM nelle varie fasi di progettazione, al fine di automatizzare e velocizzare il più possibile il flusso di lavoro. Il presente lavoro di tesi approfondisce il tema dell’integrazione BIM-LCA in fase esecutiva delle opere prendendo in analisi il caso studio di un edificio direzionale realizzato in Italia. La ricerca si svolge a partire dalla documentazione e dai modelli BIM as-built resi disponibili dall’impresa edile Carron Cav. Angelo SpA e si è focalizzata sulla parte strutturale e architettonica dell’edificio. Gli obiettivi sono molteplici: si vuole valutare la disponibilità dei dati necessari per il Life Cycle Assessment, l’applicabilità di un plugin per integrare BIM ed LCA e definire, infine, un flusso di gestione informativa adatto per un’impresa di costruzioni. Dall’analisi emerge che solo per il 15% dei prodotti civili messi in opera è disponibile una Environmental Product Declaration (EPD). Lo studio dei modelli BIM as-built evidenzia, inoltre, la mancanza di alcune informazioni inerenti anche all’ambito del quantity takeoff, necessarie per l’analisi LCA, che però sono riconducibili a scelte di modellazione e gestione informativa effettuate in ragione dei model uses previsti e richiesti. Ulteriori criticità sono emerse anche in fase di esportazione dei dati tramite plugin. Il funzionamento ottimale del software tool impone infatti delle precise regole di sviluppo dei modelli e di gestione dei dati non sempre attuabili nella pratica aziendale. Si evidenziano, inoltre, alcuni limiti all’interoperabilità. Per quanto sia possibile quindi automatizzare la fase di input dei dati relativi ai materiali e quantità, ad oggi è sempre comunque necessario un controllo manuale del processo. A valle dell’analisi svolta, si definisce così un ipotetico flusso di lavoro adatto a un’impresa edile, nell’ottica che si scelga di implementare un processo integrato BIM-LCA in accordo con un consulente esterno che si occupa di Life Cycle Assessment. Si sono individuati i requisiti informativi dei modelli BIM e, più in generale, i dati progettuali e di cantiere necessari per sviluppare l’analisi LCA.
2023
BIM-LCA integration analysis in the construction phase. A case study of an office building.
LCA
BIM
Integration
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